i fiumi di porpora (2000)

non mi è dispiaciuto, ottima regia, ottimi interpreti e idea alla base non male, alcune scene visivamente sono perfette come il cadavere nel ghiaccio o le ambientazioni della scuola, ha il difetto di una sceneggiatura in alcuni punti un po' troppo confusa, ma non inficia troppo la visione.

Proprio un brutto film

Cupo, noioso, non un colpo di scena.

Una sorta di Scadente copia del silenzio degli innocenti.

Bocciato

Sono stupido, ero convinto non arrivasse alla media di 6

Un thriller che ricordavo migliore. Il film, che offre un discreto intrattenimento ma piuttosto convenzionale, poggia molto sulle spalle dei due bravi protagonisti. Ci sono buone intuizioni miste ad altri momenti meno riusciti, tipo il finale. Peccato.

Un efferato delitto porta un famoso poliziotto parigino ad indagare in una cittadina alpina . Contemporaneamente un altro detective indaga in quella regione su di una strana profanazione cimiteriale ... Diciamo che l' espediente narrativo di far confluire due casi apparentemente distanti in un' unica indagine è forse l' aspetto più accattivante di questo film , tratto da un best seller di Jean Christophe Grangè , che ha pure sceneggiato la pellicola . Il film è incalzante , con le varie morti in veloce successione , ma è pure molto confuso e persino il finale non è che chiarisca tutto proprio benissimo . Mathieu Kassovitz dirige abilmente una pellicola che promette molto all' inizio , con i feroci e coreografici delitti legati a quell' inquietante ambiente di studio tra le montagne ( che mi ha ricordato l' abbazia de " Il nome della rosa " ) , con presumibili esperimenti eugenetici e con quel motto apparentemente misterico ma in realtà ingenuamente esplicito . Ma in definitiva mantiene poco , perchè le soluzioni narrative sono modeste ed il mistero si risolve in maniera frettolosa , lasciando ( a me ) ancora qualche dubbio sulla logica degli avvenimenti . A fare da sfondo alla vicenda sono i suggestivi paesaggi alpini savoiardi , qui particolarmente grigi e freddi , già ostili alla prima occhiata . L' accoppiata di divi d' oltralpe formata da Jean Reno e da Vincent Cassel si dimostra abbastanza affiatata mentre c' è poco da dire sul resto del cast , se non segnalare due brevi camei di Jean Pierre Cassel ( padre di Vincent ) e di Dominique Sanda . Da un regista acclamato come Kassovitz ci si poteva aspettare di più ? Forse , però ha costruito un buon thriller per almeno tre quarti . E quindi lo valuto 6,5 .

thriller carino, qualche buco nella sceneggiatura ma l'accoppiata reno cassel funziona. Storia intrigante, bellissima location sperduta. finale un po messo a caso, peccato.
Più che sufficiente.

Ricordo di aver visto questo film in televisione non troppo tempo dopo l'uscita del dvd della Filmauro nel 2010. Alcune delle immagini sono riuscite effettivamente a rimanere con me, come la scuola minacciosa, il cadavere nella grotta di ghiaccio e la valanga alla fine. Tuttavia, come l'ho visto una seconda volta, mi sono reso conto che questo film non supera davvero il thriller americano medio pensandoci bene. È sempre piacevole vedere un film in un luogo diverso recitato in una lingua diversa, (dato che io, in quanto europeo non ho problemi con i sottotitoli), ma la trama rimane fondamentalmente la stessa e il finale sembra un grande cliché. Mathieu Kassovitz, che ha diretto questo film, realizza alcune riprese incredibili all'inizio del film che sono semplicemente belle da guardare e "I fiumi di porpora" (Crimson Rivers) sarà ricordato per sempre come un film contenente alcune delle riprese più belle, usando un elicottero. Il resto del film rimane più o meno fedele all'impressione di apertura ma non sorprende mai oltre. Va dato il merito per le scene della slavina verso la fine, però, dove ti senti davvero come se fossi lì con gli attori mentre sono coperti di neve e poi dissotterrati dalla squadra di soccorso. Thierry Arbogast, il direttore della fotografia del film ha fatto un ottimo lavoro collaborando con Kassovitz ed è probabilmente lui che dovrebbe essere ringraziato per l'aspetto del film. Tuttavia Kassovitz tre anni dopo ha realizzato "Gothika", altamente atmosferico, senza Arbogast, quindi quest ultimo forse non ha avuto poi così tanto a che fare con tutto ciò? Il film avrebbe potuto beneficiare di una colonna sonora più potente. La musica composta da Bruno Coulais è un po' noiosa e avrebbe potuto essere aromatizzata un po' per elevare l'atmosfera a un livello di paura più alto di quello rappresentato nel film. La musica a volte può essere l'ingrediente più importante di un film, dargli quel quid in più, e qui non è abbastanza buona. Gli attori fanno un ottimo lavoro e Jean Reno nei panni del poliziotto è qualcosa che non ho visto così spesso nei film. Per quanto riguarda il film nel suo insieme, non sono sicuro a cosa mirassero con questo film. Non fa mai paura e gli sbirri sparsi per tutto il film vogliono essere divertenti (e lo sono, per la maggior parte). I film che non sanno dove vogliono essere collocati e mescolano le stesse dosi di azione e umorismo sono generalmente considerati 'mainstream'. È triste dirlo, ma "I fiumi di porpora" non si innalza dalle pellicole convenzionali destinate alla grande massa. Il finale è totalmente oscuro e molto contorto e difficile da capire (forse dopo diverse visioni ma dovresti avere una tendenza masochista per questo; l'idea è che devi leggere il libro per capire appieno di cosa si tratta). L'idea di base era forse quella di dimostrare che i registi francesi sono in grado di fare altrettanto degli americani in un genere che include "Il collezionista di ossa" e "Il silenzio degli innocenti"? Se è così, è stato un fallimento totale. Tuttavia è stato un discreto successo (e ha una sorta di status di culto come il primo film di serial killer francese) e, a quanto pare, considerato un buon prodotto da esportare. L'impressione generale che ho avuto è stata quella di un film 'strano', forse inutile, che a malapena supera il thriller medio. Forse l'unica intuizione davvero interessante è stata quella dell'incidente stradale e del dito mozzato deliberatamente alla gemella. Questo film ha avuto alcuni riconoscimenti/premi ufficiali (per regia, montaggio, suono e attori protagonisti) e un sequel nel 2004 intitolato "I fiumi di porpora 2" (Gli angeli dell'Apocalisse), di Olivier Dahan.

Sceneggiatura e qualità generale del film abbastanza scadenti o comunque non vanno oltre la mediocrità. Un film che non si distingue nel suo genere, ma che si lascia comunque guardare.

Sarebbe un 5, ma la prima mezz'ora devo dire che regge.Poi pecca di banalità e clichè continue. Peccato, se fosse stata sfruttata di più la sceneggiatura e un mood diverso più autoriale, poteva venire fuori un piccolo gioiellino. Kassovitz No.

Vedermi il primo, da cui si capisce cosa c'è dietro a tutto, è qualcosa di ben diverso, congeniato e ben fatto nel narrare la trama. l'ambientazione francese merita molto, ed è quantomeno originale. Positivo in tutto!

Jean Reno e Vincent Cassel: bella coppia, lavora bene insieme, interpretazione ottima di ambedue! Esaltan il loro lavoro al meglio!

Il regista, sforna uno dei più bei thriller che il cinema francese ha visto nell'ultimo periodo, anni 2000 intendo.. ottimo prodotto!!

Film consigliabile per gli amanti del genere! Da vedere!!

Peccato poteva essere meglio, parte decisamente in quinta in questi ambienti universitari chiusi e cupi, con un forte alone di mistero poi cala vistosamente e penso che forse qualche altra trovata di certo più carina potevano inventarsela ci hanno lasciato decisamente a bocca asciutta con finale che sa di ricucito alla meglio come se non sapessero che fare. Però non manca l'azione e Reno e Cassel fanno la loro degna figura. Una bella occasione sprecata.

Thriller per me significa olimpo dei generi.
Questo film è un discreto thriller dai toni cupi, dove a salvare tutto arrivano due attori che sono oggi l'avanguardia del cinema francese: Vincent Cassel e Jean Reno.
Per il resto, a parte alcune scene degne di nota il film risulta essere un po' piatto.
Riesce a tenere l'attenzione dello spettatore, la trama è ben congegnata ma paga alcune scene morte, anche se, visto in toto, l'azione non manca.
Discreto.

Buon thriller francese con due attoria che mi piacciono molto, Reno e Cassel sono molto a loro agio e collaborano davvero bene.
La storia è abbastanza interessante all'inizio, poi si interseca un pò troppo fino ad arrivare ad un finale abbastanza a sorpresa ma che non ti lascia basito.

Thriller nella media, buona la regia, la fotografia e gli interpreti.. meno la sceneggiatura che lascia alquanto dubbiosi..

Thriller decente ma che di certo non verrà ricordato negli annali del genere...molto derivativo (e penso a "Seven" ma in quegli anni non fu l'unico film a cercare di ricalcare le orme del film di Fincher) ma riesce comunque a tenere alta l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine.
Inizio molto buono anche se poi si perde in qualche cazz.ata di troppo e proprio non mi so spiegare quella sequenza di arti marziali ad opera di Vincent Cassel con tanto di score musicale da videogame!!!
Pieno di luoghi comuni e cliché che arrivano direttamente dal Cinema made in U.S.A. ma perlomeno le location montuose francesi sono deliziose ed atipiche in questo contesto da giallo-macabro...
Purtroppo il cast non è superbo (Cassel anche qui poco capace ed odioso) ma la regia di Mathieu Kassovitz mi ha piuttosto colpito, specie nei momenti più "tranquilli" e sopratutto la sequenza della discesa sulle scale con la videocamera che vorticosamente accompagna i protagonisti.
Però è troppo facile ricreare una copia francese di "Seven" e voler passare per buon film...coppia di sbirri (uno giovane ed irruento ed uno più anziano e saggio), omicidi con indizi (gioco degli specchi come dice Reno), misticismo che aleggia, clima spesso uggioso, inseguimenti identici a quelli del film americano ecc...
Tecnicamente valido e con una colonna sonora davvero buona che assomiglia a quella dei thriller italiani anni 70/80, fotografia riuscita ma purtroppo effetti speciali ridicoli.
Se si fossero limitati a raccontare questa buona storia, che ha tra l'altro la sua originalità ed uno sviluppo non troppo prevedibile specie nel pre-finale, senza americanizzarla ed infarcirla di battute e scene per minorati ne sarebbe uscito un piccolo gioiellino!
Comunque viste le atmosfere e la buona sceneggiatura posso dire che sia un prodotto più che degno di visione.

La suggestiva ambientazione montana delle alpi francesi è la cornice ideale per questo ingarbugliato thriller dalle venature horror. Kassovitz oltre l'adattamento del best-seller omonimo cura la regia, e dietro alla macchina da presa dimostra di saperci fare, per la verità più nelle scene d'azione e di tensione ( la scena della cripta pare venire dal cinema di Dario Argento ) che in quelle di dialogo. La prima parte è nettamente la migliore e la coppia di sbirri Reno - Cassel funziona, peccato che per più di metà film lavorino separatamente. Come già detto da parecchi utenti il finale è bruttino, anche se ricordo che al cinema mi fece sobbalzare.

un thriller che angoscia e inquieta come un film horror, tecnicamente pur non essendolo e annoverando in particolare una sequenza di vero e proprio orrore

SPOILER

La non adeguatezza di alcuni dialoghi, la semplicità di finale e la trama leggermente confusionaria tuttavia non mi aiutano a dare di più, in ogni caso un film da vedere prima o poi.

Ottima idea sviluppata non troppo bene.
La sceneggiatura ha buchi imbarazzanti.
Comunque sia il film si lascia guardare.

Pellicola molto interessante.
Da vedere.

Un buon thriller.

direi che l azione non manca.....si guarda bene...buon tryller

Carino....ma manca qualcosa per essere ricordato come un buon thriller....

Film carino ma che non mi ha fatto impazzire. Buona l'atmosfera cupa...tetra. La storia non sarebbe poi male solo che dopo un po comincia ad annoiare. Bravi Jean Renò e Vincente Cassel che sono due attori bravissimi per il resto niente di che.

Un buon thriller dalle atmosfere molto cupe!
Ho anche letto il romanzo di Grangé che reputo superiore al film, quest'ultimo ha subito modifiche più o meno rilevanti (compreso il finale, quello del libro è decisamente migliore) sia per motivi di durata sia per compiacere il grande pubblico (oltre al già citato finale, credo che a molti non sarebbe andato a genio di vedere un arabo al posto del personaggio interpretato da Vincent Cassel). Proprio alcuni cambiamenti legati all'esigenza di non dilungarsi troppo ha pesato sul film, il cui mistero e la sua risoluzione sono stati spiegati in maniera un po' troppo frettolosa. Come ho detto però il film mi è comunque piaciuto, merito della regia di Kassovitz che riesce a dare al film un'atmosfera molto lugubre e alla coppia ben assortita Reno/Cassel.
Da vedere per gli amanti del thriller, da evitare invece il bruttissimo sequel.

Cosa salva questo film dalla sceneggiatura improponibile? Proprio Kassovitz, il suo virtuosismo qui macabro, sanguinolento, quasi sporco.
Le atmosfere quindi non mancano di certo, neanche momenti suggestivi. Un thrillerino godibilissimo ma niente più.
Mettiamoci il cuore in pace: il Kassovitz de L'Odio resta e resterà un caso unico nella storia del cinema francese e nella sua filmografia ormai votata solo al commerciale. è un peccato che non abbia mantenuto quello che prometteva, e prometteva tanto, e le qualità ce le ha.
Affiatata la coppa Reno-Cassel.
Finale bruttino.

Lo vidi circa sei anni fa a casa di un amico, eravamo in tre, ridemmo per tutto il tempo, non credo fosse quello lo scopo del film. L'ho rivisto non tanto tempo fa, ho riso tutto il tempo. Un film non bruttissimo (per carità, ho visto di peggio) ma mediocre, questo sì. Scontato, noioso, banale. Non mi piace dilungarmi su film del genere, c'è poco da dire. Kassovitz ha buttato dalla finestra il suo talento.

Un thriller davvero ben realizzato con un cast che non delude. Ottimo la prima parte, carica di tensione e atmosfera che ricorda molto da vicino il magnifico "Memories of Murder" oppure l'altrettanto bello "L'Ultima Missione". La seconda parte perde un po' di atmosfera e la fine sembra un po' frettolosa, ma l'intesa Reno-Cassel riesce a rimediare. Insomma per chi cerca un buon thriller, "I fiumi di Porpora" non deluderà.

Un thriller francese davvero sorprendente...
Per cominciare, perfetta in ogni singolo movimento di macchina da presa la regia lineare di Kassovitz, che già da' una grossa spinta verso la storia in sè per sè; molte buone le performance attoriali di Jean Reno e di Vincent Cassel, che formano una coppia non da poco, sia per talento recitativo, che per la caratterizzazione dei personaggi; molto intrigante la sceneggiatura, nella prima parte, lenta, fitta, oscura... forse leggermente 'convenzionale' ma interessante sotto tutti i punti di vista e nella seconda parte, ancora più accattivante: il finale, però, è lievemente 'citofonato', ma non del tutto cattivo; trascinante e ben composta, la colonna sonora di Bruno Coulais; buona la dose di suspance che emerge in alcune scene (la tomba che viene aperta, la suora nell'oscurità della cella, ecc.); e, concludendo, ben curati i costumi, indossati dai protagonisti.
Un 8.5

I film francesi proprio non mi piacciono...

Peccato per il finale perchè il film parte davvero molto bene ma poi si perde...

Vale la pena di vederlo davvero.

Un giallo/thriller molto convenzionale, sa veramente di stantio per tutta la durata. Inizia col solito ritrovamento del cadavere e poi ne seguono tutti gli indizi che inducono ad un “puzzle” da comporre. Tutto procede senza il minimo di originalità, comunque si possono ricordare alcune scene niente male, ad esempio l’inseguimento dell’assassino che riesce a trattenere il fiato.
Poi si arriva al finale veramente ridicolo, e anche un pochino intuibile. Cioè, viene da pensare che alcuni bei nomi come Reno e Cassel sono sprecati.
Reno interpreta la parte del detective che non spiaccica una parola (un altro clichè) però ho trovato carina l’idea nel finale quando sembra che finalmente riesce ad impartire un bel discorso, e a quel punto la telecamera si allontana e non possiamo più sentire quello che dice. ^^
Per fortuna non annoia.

Ricordo chiaramente quanto mi fece schifo quando lo vidi al cinema. non ne potevo più di film con colpo di scena telefonatissimissimissimo. Sprecati sia Cassel che Reno. tenendo conto poi che Kassovitz aveva fatto "L'Odio", questo schifo diventa triplamente imperdonabile.

direi che mi trovo un pò in difficoltà con questo commento,
diciamo che la prima parte è buona e le indagini catturano
l'attenzione, ma le improbabili scene di kung-fu
sono completamente fuori luogo e il finale è veramente brutto,
per finale intendo la soluzione del caso, direi piuttosto ridicola...
buoni gli attori

Rivedendolo recentemente mi ha dato le stesse impressioni di quando lo vidi al cinema anni fa: parte con delle ottime premesse e una storia che riesce a coinvolgere al punto giusto per tutta la prima parte. Poi però diventa tutto prevedibile, gli enigmi e i loro colpevoli già per di sè intuibili diventano palesi e l'ultima mezz'ora viene riempita da scene d'azione che stonano con il contesto. In poche parole una buona idea che gradualmente perde la forza e la sua efficacia.

Me lo ricordavo più bello. Il film parte bene e ti prende dall'inizio, ma poi non decolla mai. Le note positive sono due bravissimi attori e una buona regia, ma per il resto non aggiunge nulla al filone thriller.


SPOILER

Quando un film nasce da un disegno letterario, nella fattispecie del genere Thriller, lo spettatore deve fare molta attenzione prima di imbattersi con una regia criptica che si riallaccia costantemente al contenuto del libro, insomma chi si avvicina al film senza “introduzione all’ uso” ovvero senza aver esaminato, cioè letto le pagine del lavoro di Christophe Grangé diventa molto difficile seguire ed apprezzare poi “I Fiumi di porpora”.

“I Fiumi di porpora” tolta la scusante del libro resta comunque un film terribilmente artificioso, un po’ confuso, un po’ ermetico e molto difficile da interpretare. La regia propone una sceneggiatura “sofisticata” ma a tratti, lunghi tratti davvero indigeribile, spesse volte dunque la noia prenderà facilmente il sopravvento; da ricordare, come note liete, gli attori, la fotografia , gli scenari (misteriosi) e l’atmosfera degna di ben altri progetti cinematografici.

JOKER1926

Film gradevole, che si distingue un po' dalla massa.
A tratti molto buono si lascia andare ad alcuni cliché rimando comunque gradevole.
Non il migliore lavoro di Kassovitz, comunque non male.

All'inizio "I Fiumi di Porpora" sembra promettere davvero bene: suspense, atmosfera e un buon duetto Reno-Cassel, quest'ultimo finalmente non nella parte del cattivo di turno. Ma basta arrivare al finale ed ecco che il film delude tutte le aspettative: la spiegazione definitiva, quella che dipana la matassa, è davvero contraddittoria e poco credibile.
Peccato, un'occasione sprecata.

Un'idea abbastanza interessante, storia intrigante ed atmosfere cariche di tensione, poi però il finale lascia un po' d'amaro in bocca.
Bravo Jean Reno, meno Vincent Cassel. Buone le ambientazioni.
Peccato per il deludente seguito.

Il film parte bene e si crea una buona atmosfera ma la sceneggiatura debole e il finale a mio parere scarso rovinano tutto.

Bei personaggi. Bella la scenografia. Bella la trama. I dialoghi, non certo perle di saggezza, ma ci stavano tutti. L'unica cosa di cui pecca è nel finale. Non si sa per qual motivo decade decisamente nel assurdo e soluzione veloce. Con poca più attenzione nel finale sarebbe diventato di buon livello (sempre e rigorosamente per un thriller del genere)

film con trama vista e rivista, a volte noiosa ed inkonkludente..se nn fosse x Reno e Cassell gli avrei messo un voto ankora + basso!

Film con una buona suspance...Niente di nuovo ma con un finale carino a mio parere. Forse nulla di nuovo ma se avete voglia di vedere un thriller senza troppe pretese,la visione è consigliata.

parte bene poi ,come se il regista si fosse improvvisamente reso conto di stare finendo il tempo massimo concessogli, raggruppa tutta la parte principale del libro (perchè il film è stato tratto dall'omonimo libro di grangè decisamente superiore al film) in cui lentamente si capiscono


SPOILER

nel film viene tutto riassunto come fosse un'intuizione quasi magica di Reno...peccato perchè chiaramente chi non ha letto il libro sfido che abbia potuto capire qualcosa degli ultimi 15 minuti...

film non male direi, grandi prove di Cassel e Reno, buona la trama perchè originale al punto giusto, finale un po banale e scontato, che fa perdere un po al film, che comunque resta valido... odio il cinema francese, ma questo film rappresenta una delle rare eccezioni...

Un thriller sicuramente niente male, alcune scene sono veramente disgustose, e poi l'ambientazione e bellissima. Di suspance c'è ne molta, e gli effetti sonori sono molto buoni.

L'ho visto tempo fa quindi non mi dilungo nel commento.. posso solo dire che mi piacque parecchio.. un thriller ricco di mistero e di tensione.. consigliato.

finalmente un thriller che mi piace..da vedere assolutamente

mi è piaciuto tanto..dovrei rivederlo anche perchè è da un po' che nn lo guardo ma mi ricordo che mi era piaciuto..belle ambientazioni..bella trama..intrigante e con temi che piacciono a me..si bello!

Non male come trama ma si poteva fare decisamente di più

film ben fatto se non si considera il finale ed alcune grossolane stupidaggini che vogliono farci passare per veritiere...
c'è da dire che i cadaveri sembrano veri,ma finisce li.....

Uno dei migliori thriller degli utlimi dieci anni.In più di produzione europea.Per me è stato come una rivincita sul cinema americano, per una volta l'europa riesce a fare qualcosa di veramente buono.
Jean Reno assolutamente perfetto, fotografia ottima, ambientazione suggestiva.
Il film scorre molto bene e non annoia mai, fino alla fine.
Leggetevi anche il libro!!!
Consigliatissimo

Un film affascinante, dalle lugubri atmosfere che ha ricalcato (male) il Codice da Vinci cinematografico (quello di Ron Howard), che avrebbe dovuto lievemente sottrarsi al ricatto del suo referente letterario per risultare ancora più inquietante (la rinascita del nazismo o della massoneria docet).
Ci sono sequenze di prim'ordine e purtroppo anche qualche riempitivo.
Comunque un cult per gli appassionati, un (generoso?) 7

Thriller francese ambientato nel serrato ambiente universitario di una Grenoble quanto mai algida.
Nel corso della storia si vengono a snocciolare vicende cupe e lugubri, inserite in contesti contorti, raccapriccianti, morbosi.
Atmosfere tetre e immagini forti, alimentano la tensione per l'intera durata del film, sorrette da sonori sinistri.
Si fa notare la prova di Jean Reno, nel ruolo di poliziotto navigato, diretto da un ottimo Kassovitz, il quale dirige il lavoro in maniera ottimale per la quasi totalità del film.
I presupposti per creare il miglior thriller degli anni 2000 c'erano tutti, peccato che la pellicola si perda moltissimo in un finale sciocco e scontato.

Bellissimo thriller, ti tiene davvero in tensione.

Il film parte pieno di buoni propositi, con una trama avvincente, un'idea di fondo intrigante, ed almeno un buon attore (Jean Reno). Sul marito della Bellucci stendiamo un velo pietoso......
In realtà poi il regista si perde per strada con un finale banale e mal girato dove lo stesso Reno sembra quasi a disagio...
Una classica occasione persa

appassiona dall'inizio alla fine anche se spesso è un po' troppo confuso. Peccato per il finale indegno veramente pessimo da film di serie C.

noooooooooooooooooo , una media così bassa non si può vedere.. .può non piacere il seguito ma questo non è affatto male!! ragazzi rivedetelo!

UN FILM SENZA TENSIONE, VERAMENTE UN FILM BRUTTO, SCONSIGLIATO A TUTTI, FORSE IL SECONDO SARA' MEGLIO..!


FILM DA SCARTARE

kassovitz dirige un thriller cupo e abbastanza teso, con una inusuale ambientazione tra le nevi della montagna. Bravo Jean Reno, nella media Cassel (con poca espressività comunque). Il film parte benissimo e si sviluppa ancora meglio, con scene di tensione e mistero riuscite e accattivanti, peccato che quando arrivi il momento di risolvere l'ottimo intreccio qualcosa non funzioni, si torna al già visto e il finale consolatorio stona troppo. Se solo avesse mantenuto la stessa atmosfera pessimista e cupa fino alla fine ne sarebbe risultato un piccolo gioiello. Rimane comunque una pellicola molto buona e il mio buon omonimo francese Mathieu di talento visivo ne tiene.

SPOILER

trille con poca tensione,salvo le scene d'inseguimento e nulla piu!

film assolutamente da non vedere almeno che non si abbia tempo da perdere

Thriller francese appena sufficiente.
Una trama innovativa ed intelligentemente contorta, con atmosfere cupe ed inquietanti, ottime ambientazioni, che riesce a coinvolgere per la sua capacità di intrigare, questo con il viaggio nei meandri dei misteriosi omicidi che violentemente si susseguono ..tante porte che si aprono nella soluzione dell’enigma, un ritmo incalzante e la buona costruzione di alcuni personaggi, riescono a tenere alto il pathos fino a dieci minuti dal deludente epilogo (le assurde scene sulla montagna innevata).
Non male le prove dei due attori protagonisti, la coppia francese Jean Renò e Vincent Cassel, che riescono ad immedesimarsi in maniera convincente nei personaggi (due poliziotti) e nella narrazione ..buona anche la regia di Kassovitz, con attenta costruzione degli spazi e delle inquadrature.
Nel complesso un buon racconto che si perde però nella sua parte conclusiva..

Ho avuto la splendida idea di affitare i due fiumi di porpora per guardarli uno dopo l'altro. Il primo l'ho finito e l'ho ritenuto mediocre per la sua lentezza anche se con un buon cast... il secondo l'ho iniziato ma sn crollato subito dopo!

non male, si salva anche per Jean Reno.

Penso che questo film rappresenti uno dei peggiori finali della storia del cinema, a dir la vertià di finali così se ne sono visti tanti ma mai dopo aver assistito ad un'ora e mezza avvincente sostenuta da ottime interpretazioni e da una trama valida e molto affascinante.
Peccato veramente, nonostante gli ultimi 10 minuti il film secondo me non'è da bocciare assolutamente, se il finale fosse stato all'altezza dello svolgimento il film sono sicuro avrebbe avuto una media molto alta..

Interessante all'inizio e intrigante man mano che la storia prende forma,in un susseguirsi di atmosfere inquietanti e interpretazioni azzeccatissime(davvero ottimo il duo Reno- Cassel)....purtroppo Kassovitz dimentica ben presto di essere un regista di talento,dando vita ad un epilogo troppo inferiore alle aspettative.Da denuccia il seguito con scandalosa messa in mezzo di un mostro sacro come Lee.

Un film abbastanza interessante, un cast davvero ben assortito e un grandissimo Reno

Gli do 6 solo per il finale davvero poco credibile...per il resto un thriller giallo che fino a quel punto mi aveva appassionato ed interessato.

Sei solo per la scena in cui Vincent Cassel mena con in sottofondo una musica da videogioco, come se il regista si facesse autocritica, girando.
Sconsigliato.

Buon thriller con dei bravi attori.

tanto rumore per niente,qualcuno diceva che poteva essere il thriller più bello d sempre,nulla d fatto totale,magari da comprendere a fondo,belle le ambientazioni,il film nn si regge arrivando ad un finale si totalmente spiazzante,quanto totalmente incomprensibile.

Film che non funziona perchè:
1) spunto assolutamente inverosimile;
2) Jean Reno catatonico;
3) troppi inutili colpi di scena, e poco plot vero;
4) l'orripilante non aggiunge nerbo ad un film debole, ma somma schifo a schifo.
5) finale al limite del ridicolo.
Unico dato positivo: è migliore del sequel.

nulla di che...si vede e si dimentica...

Il classico film dove il finale riesce completamente a rovinare il giudizio....sono tra i pochissimi che ha votato con un 7 tondo tondo il seguito di questa annucciata trilogia,secondo me superiore e con un finale accettabile!Un vero peccato visto che la trama e' molto coinvolgente,il cast azzeccatissimo e le ambientazioni da brivido....

verissimo..potenzialmente interessantissimo, ma il finale sorprende xkè è talmente stupido ke nessuno se lo aspetterebbe

Un film potenzialmente bellissimo (nel primo tempo la trama intriga parecchio) che, però, scade nel banale e nell'idiozia.

(cioè la stessa cosa che accade nel seguito)

Cosi cosi, certamente migliore del suo successore ma si tratta cmq di un filmetto con qualche spunto buono, tutto qui.

Bravo kassovits.
Dopo un film bellissimo come "l'odio" presentare sta roba è come mandare al diavolo gli spettatori. Noioso e assurdo.

Attorno alla faccia triste di Reno, un buon film d'azione