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IKU non è altro che un flusso cyberpunk di dati per catalogare il sesso, visto in un futuro distopico come puro meccanismo senza sentimenti. Non c'è una storia lineare che lo sostenga in maniera lineare, ma nella sua brevità è una visione piuttosto impegnativo dove il sesso esplicito non manca di certo e ce né per tutti gusti. Il sesso è una pura applicazione per soddisfare l'atto a chi ne usufruisce e malgrado il suo carattere esplicito non c'è niente di erotico. E' un sesso veramente alienante al limite del nichilismo e tenendo conto che è un film del 2000, quindi non dell'altro ieri, alcune intuizioni non sono campate in aria.
Una pellicola giapponese che contamina l' hard con la fantascienza ed il cyberpunk. Purtroppo manca una vera e propria trama, l'idea di fondo è intrigante ma il tutto si risolve in una serie di scene di sesso accompagnate da un testo che spiega il contesto e quello che l'azienda vuole ottenere con i suoi androidi del sesso. Le immagini prese singolarmente hanno il loro fascino ma dopo circa dieci minuti comincia già a rompere le scatole,un quanto eccessivamente ripetitivo,per quanto riguarda le scene di sesso,alcune sono esplicite, altre pixelate ed altre ancora nascoste da folli trovate visive. Diretto da una donna ( cosa abbastanza rara nel genere pinku eiga) presenta un idea intrigante che purtroppo non trova grande spazio,preferendo concentrarsi sulle scene di sesso,tentativo non del tutto riuscito di unire pornografia ed arte,non orribile ma non lo rivedrei.