il confine verde regia di Agnieszka Holland Polonia 2023
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il confine verde (2023)

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locandina del film IL CONFINE VERDE

Titolo Originale: ZIELONA GRANICA - THE GREEN BORDER

RegiaAgnieszka Holland

InterpretiBehi Djanati Atai, Agata Kulesza, Maja Ostaszewska, Tomasz Wlosok, Piotr Stramowski

Durata: h 2.27
NazionalitàPolonia 2023
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2024

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Trama del film Il confine verde

Una famiglia di rifugiati siriani, un solitario insegnante di inglese che viene dall’Afghanistan e una giovane guardia di frontiera si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l’ultima crisi umanitaria causata dalle scelte del presidente bielorusso Alexander Lukashenko.

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (6 voti)7,50Grafico
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Voti e commenti su Il confine verde, 6 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/09/2025 23:18:07
   7 / 10
Il classico "viaggio della speranza", tema ormai spesso utilizzato poiche' molto attuale. Stavolta a viaggiare lontano dalla propria casa non sono poveri Africani come in "Io capitano" di Garrone dello stesso anno, ma famiglie Siriane senza colpe. Solo per essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Il regista segue come se fosse ad episodi le strada di alcuni componenti dello stesso gruppo. Peccato che la strada si "perda" un po' nella seconda parte dove diventa un po' ripetitivo.

Dal punto di vista tecnico niente da eccepire, un bianco e nero perfetto, recitazione perfetta e regia capace.

Bello ma nella sua lunghezza risulta noioso.

topsecret  @  26/08/2025 14:20:08
   7 / 10
L a regista pone l'accento, forse in maniera un po' enfatica, sull'annoso problema dei richiedenti asilo in Europa. Alcuni spunti sono tratti da esperienze reali, altre appaiono un po' forzate nel cercare a tutti i costi solo l'aspetto crudo e disumano della storia. In ogni caso, GREEN BORDER appare come un film cupo e interessante, volutamente girato in bianco e nero per rendere al meglio quel senso di incertezza che vivono i personaggi coinvolti. Il cast se la cava bene, così pure la regia che amplifica quel drappo di emotività presente dall'inizio alla fine.
Un buon film che fa riflettere.

Thorondir  @  22/01/2025 16:59:56
   8 / 10
Opera unilaterale che vuole impietosire lo spettatore o documentario realistico della realtà alle porte (e dentro) l'Europa? Ognuno può francamente pensarla come vuole, di certo la forza espositiva, di denuncia e di analisi del film della Holland non è roba che si incontra tutti i giorni.

TheLegend  @  07/09/2024 18:59:14
   7 / 10
Film su un tema importante e difficile, affrontato nel modo giusto .

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/02/2024 23:32:08
   8 / 10
Film molto molto bello. Forse votato troppo all'esasperazione? Punti di vista. Un imbecille su Internet parla di Schindler's list ""dei poveri" dimenticando che forse il pur notevole film di Spielberg edulcorata la realtà o quantomeno il personaggio a favore del grande pubblico. Sicuramente il film della Holland ha qualche eccesso didascalico, risultando oltretutto un poco schematico nel voler raccontare le diverse vicende personali dei profughi o degli occidentali, o magari nella sua ricchezza stilistica, che va dal dramma social-politico alla fiction documentaristica ai retaggi del cosiddetto "Cinema verità". È un film scomodo che mette impetuosamente e realisticamente in luce i disastri della UE e il disprezzo dei diritti umani. Qualcuno ha scritto di non aver provato alcuna emozione. Forse giocando di sottrazione la Holland poteva ambire a emozionare codesti radical chic della critica immuni a ogni tipo di truce realismo? Se non proviamo alcun trasporto empatico verso la sorte di un bebè soffocato dalle sabbie mobili, possiamo provarlo forse per una donna che scopre e consola i turbamenti del suo uomo, un poliziotto, dopo aver visto sul cercapersone "quello che (non) è costretto a fare. O magari forse qualcuno proverà pena e strazio per un corpo inerme buttato al di là del confine...o nemmeno questo? Perché di scene memorabili, nel raccontare l'Odissea contemporanea dei profughi al confine tra BieloRussia e Polonia, il film della Holland ne contiene moltissime. "Denudato" in un bianco e nero nitido e quasi orrorifico che fa pensare a Tarkovskij ma anche a Vajda e Zanussi, è un viaggio nella disperazione che non ostenta come si può temere, ma vanta anche momenti di insospettabile umorismo cfr le due sorelle pasionarie o il polacco borghese che al posto di blocco finge di essere un divertente tedesco....per quanto infatti non risparmi alcuna verità feroce resta un film tenerissimo, con alcune delle figure femminili più interessanti del cinema di oggi, a cominciare dalla psicologa che non è, diciamolo, Schindler o affini. La mostruosità di un'Europa raccontata senza fronzoli o mezze verità. Ripeto, gli nuoce un certo schematismo ma avercene tutti gli anni o mesi film che osano provocare rabbia anche a chi ostenta indifferenza...vero vettore di "appartenenza" è il cellulare che testimonia le tragiche verità di tutti, con il dito piagato su un ipotetico Maps per trovare una strana "strada di casa"

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/09/2023 19:06:57
   8 / 10
The Green Border in qualche modo ha una complementarietà con il film di Garrone, Io capitano. Se il film di Garrone ti mostra il "prima" della traversata mediterranea, il film della Holland sposta le coordinate nell'est europeo, al confine tra Bielorussia e Polonia, dove in un landa desolata o zona di sicurezza che dir si voglia, avviene un ping pong tragico sulla pelle di persone che scappano da guerre (Siria) o regimi totalitari (Afghanistan). C'è il sogno della "democratica" europa, invece si trovano in una realtà molto diversa, in peggio, rispetto a quello sognato. Non ci sono asili politici, ma stenti di fronte ad un paese che li usa come bombe politiche (Bielorussia) ed altri che se ne fregano delle regole di accoglienza (Polonia). Fra i due paesi si annullano, a livello operativo, ogni differenza al punto che le rispettive guardie di confine sono perfettamente interscambiabili. La Bielorussia è un regime pseudo dittatoriale, la Polonia un paese facente parte dell'UE. C'è differenza? A parte le divise militari, no. Il film della Holland è un atto giustamente durissimo nei confronti del proprio paese. Porte aperte agli ucraini e respingimento sistematico degli altri. Ai migranti non resta altro che affidarsi al timido baluardo delle ONG, volenterose ma sostanzialmente impotenti, a meno che qualche elemento delle stesse, più radicale, rischi la propria incolumità per esercitare il rispetto di un diritto sacrosanto. Un film girato cpn un ottima fotografia in bianco e nero per evidenziare questa zona limbo in cui sono prigionieri questi gruppi di persone, dal taglio documentaristico che tuttavia non soffoca i personaggi in gioco.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/02/2024 18.16.07
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