Un villaggio protestante della Germania del Nord. 1913/1914. Alla vigilia della prima guerra mondiale. La storia dei bambini e degli adolescenti di un coro diretto dal maestro del villaggio, le loro famiglie: il barone, l’intendente, il pastore, il medico, la levatrice, i contadini. Si verificano strani avvenimenti che prendono un poco alla volta l’aspetto di un rituale punitivo. Cosa si nasconde dietro tutto ciò?
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Algido, preciso, minuzioso, complesso...un bianco e nero che ti penetra...una ricostruzione perfetta dell'ambiente, dell'abbigliamento e del "clima" dell'epoca...L'atmosfera è fredda, sospesa, "punitiva"...nessuna colonna sonora...nessun suono a parte le voci, le azioni e le vite "sofferte" dei personaggi tratteggiati magnificamente, anche solo negli sguardi e nei più semplici movimenti...Molto efficace la recitazione dei bambini e dei ragazzi...Nel "nastro bianco" si può quasi intravedere l'idea di purezza...di perfezione...di "razza ariana"...Quei fanciulli fanno parte della generazione che aderirà la nazismo, forse per "continuare" ed applicare l'educazione ricevuta (...in nome di Dio), forse per potersi in qualche modo vendicare su altri delle violenze e delle privazioni subite... Da vedere e su cui meditare...