In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Può un film solo contenere al suo interno tutti questi (ed altri, ugualmente agli antipodi) aggettivi? Normalmente no, in questo caso si.
Interstellar contiene il meglio e il peggio del cinema di Nolan, è il suo film più controverso, è un capolavoro e allo stesso tempo un film pieno di difetti. Ci sono troppe lungaggini, c'è una implausibilità generale che a tratti si nota, ha un finale molto discutibile razionalmente ma che emozionalmente centra il bersaglio...
Molti credo che abbiano frainteso lo scopo del film, questo non era un documentario (pur partendo da teorie plausibili), non è scienza, ma FANTAscienza, il 90% dei film di fantascienza sono implausibili, hanno delle parti che se analizzate scientificamente conterrebbero esagerazioni grossolane o cose del tutte prive di senso. In questo caso la scienza è un mezzo ma il film in realtà parla d'altro, è molto più "umano", è una riflessione sul tempo che passa, sull'amore, concetti molto più "terreni".
Forse il trailer e alcune dichiarazioni hanno sviato alcuni spettatori, non ci troviamo di fronte al nuovo 2001 Odissea nello spazio, ma credo che l'intento non fosse quello di replicare il film di Kubrick, quanto di prendere alcune suggestioni dallo stesso, più altre da altri film (a tratti ci sono anche rimandi a Inception) per creare un qualcosa di ricco ed appagante, magari per qualcuno troppo pesante ed indigesto, ma così pieno di pietanze da non poter essere liquidato facilmente anche dai detrattori.
Non è il capolavoro assoluto di Nolan insomma, è un passo indietro rispetto a Inception o Memento, però il regista ancora una volta ci lascia un film molto particolare e pieno di belle cose, magari imperfetto e con delle crepe però maledettamente affascinante.