juha regia di Aki Kaurismaki Finlandia 1999
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juha (1999)

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locandina del film JUHA

Titolo Originale: JUHA

RegiaAki Kaurismaki

InterpretiEsko Nikkari, André Wilms, Kati Outinen, Sakari Kuosmanen

Durata: h 01:18
NazionalitàFinlandia 1999
Generedrammatico
Tratto dal libro "Juha" di Juhani Aho
Al cinema nel Marzo 1999

•  Altri film di Aki Kaurismaki

Trama del film Juha

Dopo un lungo corteggiamento, Juha convince Marja a convolare a giuste e tristi nozze. Insieme, vanno a vivere in una fattoria alla periferia della città lottando ogni giorno contro la povertà. Un giorno arriva Shemeikka, uomo ricco e senza scrupoli, che si è fermato alla fattoria perché in panne con la macchina. L'uomo è attratto da Marja, e alla prima occasione la porta via con sé.

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Voto Visitatori:   7,79 / 10 (7 voti)7,79Grafico
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Voti e commenti su Juha, 7 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  04/07/2024 12:47:10
   7 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Guardando alcune opere precedenti di Kaurismaki effettivamente sarebbe potuto venire in mente che l'autore si sarebbe trovato estremamente a suo agio nel dirigere un film muto, i suoi film sono pieni di silenzi, piani espressivi, ha uno stile che buona parte delle volte rispecchia il mezzo, e allora, nell'ultimo anno del vecchio millennio, Kaurismaki decide di regalarci un vero e proprio film muto, oddio, quasi del tutto, perché non può proprio fare a meno dei suoi intermezzi musicali, quindi realizza un film che per buona parte della durata è muto, tranne per qualche effetto sonoro e appunto le sue amate canzoni folkloristiche.

Dalla storia semplice semplice, come piace a lui, non è altro che una storia d'amore sofferta, il classico triangolo che inizia con la famigliola del contadino felice, sposato con una bella donna parecchio più giovane di lui, che per un brutto scherzo del destino vedrà un uomo più ricco portarsela via promettendole una vita più agiata, lo sviluppo successivo è un'esplorazione dei rapporti tra la nuova coppia e la tentata accettazione dell'abbandono da parte del marito, che prima di questo tradimento aveva pure trattato benissimo l'uomo ricco, dandogli riparo e aiutandolo a sistemare la sua macchina rimasta in panne, come al solito Kaurismaki ci porta dalla prospettiva degli ultimi, di quelli traditi da una società crudele, dei puri d'animo che verranno trattati a pesci in faccia, esalta le performance degli attori, tutti con un'espressività diventata ipertrofica a sottolineare i sentimenti, il quadro finale è molto efficace nel suo essere emotivamente d'impatto, arrivando ad esaltare un climax che esploderà in tutta la sua potenza - o rabbia - nel movimentato finale.

Devo dire tutto sommato un esperimento riuscito da parte del regista finlandese che nonostante un apparente cambio stilistico - quantomeno si parla a livello visivo, dato che passa dalla sua tipica fotografia così vivida al bianco e nero - riesce a realizzare un film colmo di emozioni, un po' meno agrodolce del solito ma comunque dalla forza gutturale, sicuramente impattante, altro bel film di una carriera in cui ho trovato davvero pochissimi bassi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  30/07/2019 20:27:35
   7½ / 10
Che il film sia muto non costituisce di per sè una visione stravolgente in quanto Kaurismaki ha quasi sempre fatto della minimalismo (anche nei dialoghi) una delle principali caratteristiche dei suoi film. La totale assenza di dialoghi, se si escludono le didascalie, permette però al regista finlandese di girare una pellicola dove la recitazione e le espressioni focalizzano tutta l'attenzione e le emozioni dello spettatore che si ritrova catturato in una storia che sarebbe in sè ai limiti della banalità nonostante un finale amaro e molto bello.
Ovviamente per un'operazione del genere è fondamentale l'apporto degli attori che, nel caso specifico, si dimostrano all'altezza. Non per niente Kati Outinen e André Wilms sono dei feticci di Kaurismaki. Al resto ci pensa, come sempre, il regista con il suo modo di girare "freddo" ma toccante.

kafka62  @  06/04/2018 18:47:08
   7½ / 10
"Juha" è stato presentato come l'ultimo film muto del XX secolo, ma, nonostante sia stato realizzato, per così dire, fuori tempo massimo, la cosa non deve sorprendere perché già ne "La fiammiferaia" e in "Nuvole in viaggio" Kaurismaki aveva ridotto i dialoghi al minimo indispensabile e in "Ho affittato un killer" aveva dato a Jean-Pierre Leaud connotazioni tipicamente keatoniane. Con "Juha" il regista finlandese porta alle estreme conseguenze questa predilezione e, abbandonando il suo consueto umorismo, fa un film "esattamente" come lo avrebbero fatto Pabst, Rahn o i loro colleghi della Neue Sachlichkeit negli anni '20: stesso bianco e nero realistico, identica caratterizzazione dei personaggi (la moglie ingenua e insoddisfatta, il seduttore perfido e senza scrupoli, il marito buono ma capace di trasformare la sua rabbia repressa in violenza omicida), medesima la storia (quella di tanti melodrammi del passato, da "La via senza gioia" a "Tragedia di una prostituta", giù giù fino a "L'Atalante" e "La strada", fatta di amore, peccato, pentimento, morte e redenzione), uguali anche l'uso dei simbolismi (l'agnello, la farfalla calpestata), la recitazione e la scansione drammatica delle scene.
Il risultato è stupefacente: Kaurismaki uguaglia e perfino supera gli originali, estraendo da un materiale narrativo antiquato e anacronistico valori (almeno in senso cinematografico) moderni e universali e realizzando nell'uso diegetico della musica un autentico capolavoro. La colonna sonora (di Anssi Tikanmaki, ma il merito è da dividere equamente col montatore, vale a dire lo stesso Kaurismaki) è infatti perfettamente aderente al climax di ogni singola sequenza (verrebbe quasi da dire di ogni singolo fotogramma), volta a volta idilliaca, drammatica o inquietante, trasformando la vicenda di Juha e Marja in qualcosa di coinvolgente, tragico e commovente al di là di ogni logica aspettativa. "Juha" è un raro esempio di puro cinema, talmente classico da risultare inevitabilmente controcorrente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/01/2018 22:41:08
   7½ / 10
Kaurismaki si trova a suo agio tra le pieghe del film muto, che in fondo fa parte del suo dna cinematografico. Non ci sono dialoghi parlati, anche se è presente un minimo di sonoro. Il regista finlandese da un canovaccio molto semplice imbastisce un melodramma dove la caratterizzazione degli attori torna alle origini. massimo spazio all'espressività del viso e dei gesti. Molto buona la fotografia e scenograficamente valido. Proprio quest'ultmo aspetto il regista ha spinto molto per creare un mondo quasi virtuale che non permettesse allo spettatore di dare una collocazione temporale precisa. Dopotutto è una storia d'amore tormentata e di storie come queste ce ne sono dalla notte dei tempi.

impanicato  @  02/01/2015 00:38:59
   7½ / 10
Film realizzato come muto ed in bianco e nero e con una trama banalissima ma che, grazie alla regia di un Kaurismaki in stato di grazia, esce come un piccolo capolavoro. Sono davvero molte le allegorie che mi hanno sorpreso.
I pochi personaggi recitano divinamente. Un plauso va a Kati Outinen, con i suoi occhioni sí freddi, algidi, ma sprizzanti emozioni diverse.
Tutte le vicende vengono accompagnate da musica che si accorda con le emozioni dei protagonisti e di chi guarda il film.

benzo24  @  21/05/2008 14:11:53
   8½ / 10
una lezione di cinema.

Nikolaj  @  12/09/2006 14:52:59
   9 / 10
Film al limite della provocazione. Kaurismaki mette in forma di film muto un libro la cui trama apparentemente banale ( il giovane danaroso che viene dalla città corrompe la giovane contadina felicemente sposata con un uomo più vecchio di lei) invertendo i ruoli maschili.

Il risultato è paradossale e grottesco.

Nonostante il muto e il bianco e nero, il film è godibilissimo.

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