Harry Caul è un esperto internazionale di sorveglianza, ma ha tendenze paranoidi: viene indotto ad una crisi di coscienza quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sia nel mirino di un killer…
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A piccoli passi, un gradino alla volta, si scende nell'angustiante incubo di un soggetto fortemente sociopatico ed estremamente geloso della propria privacy, un incubo fatto di tardivi scrupoli di coscienza per un lavoro che non fa prigionieri ed una lotta impari con i poteri forti di una non meglio precisata e risoluta azienda. La visione del tarlo che logora il professionista ( e l'uomo ) dal di dentro è molto affascinante ed anche la rappresentazione che ne viene proposta non può lasciare indifferenti ( la scena finale è sintomatica ), anche per merito di attori giusti al posto giusto. Tra questi mi piace ricordare John Cazale, qui forse nella parte più marginale della sua brevissima carriera eppure capace di donare al suo personaggio le vere sfumature dell'uomo qualunque.