A Glasgow, il 24enne Robbie, da poco diventato padre, trova nella visita ad una distilleria di whisky l'idea per una nuova carriera lontano dal crimine e una via poco ortodossa per una fuga dalla povertà.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
I film di Loach sono una garanzia assoluta: sceneggiature coi fiocchi, ottimi attori esordienti, dialoghi brillanti, etc. ma stavolta questa commedia sociale non spicca il volo come dovrebbe. C'è sempre una sensazione che qualcosa di tragico possa accadere - nella prima parte, vagamente à la Romeo§Giulietta - ma gli angoli vengono smussati fino a sfociare in un'adorabile farsa à la Full Monty. Un film troppo revanscista per i miei gusti eppure ineccepibile sotto molti punti di vista. Diventa strepitoso nel confronto tra Robbie e la sua antica vittima, dove si toccano i vertici più alti del cinema di Loach, almeno per pochi istanti... come a dire, attenti a empatizzare con questo simpatico giovanotto, non è certo una pecorella smarrita in cerca di gregge. Il film si muove su un'idealismo troppo marcato (la redenzione passa attraverso la furbizia?) e la figura dell'assistente sociale troppo bonaria, paterna, insomma stucchevole... Intendiamoci, è un film godibilissimo tra i panorami scozzesi e le peripezie di questi sbandati gaglioffi con il loro business etilico... ma non rientra nella lista dei classici da cineteca di cui Loach ci ha spesso abituati