Siamo a Roma su una terrazza dove un gruppo di amici e conoscenti, tutti appartenenti alla borghesia, si ritrova per passare le serate d'estate. C'è Enrico, uno sceneggiatore in crisi, Amedeo, produttore cinematografico che si è fatto dal nulla, assolutamente privo di cultura. Poi c'è Galeazzo, tornato dal Venezuela per trovare gli amici e un lavoro, e Mario, un deputato del Partito Comunista.
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Devo dire la verità, in certi punti, anche a causa della lunghezza estenuante, mi ha proprio annoiato. Ammetto comunque che è un film importante, se lo si valuta "col senno del poi", in quanto fa da spartiacque tra l'epoca cinematografica degli anni settanta caratterizzata da un certo impegno sociale e politico e quella del decennio successivo, certamente più leggera e spensierata. Non so se Scola avesse già un quadro d'insieme così chiaro nel momento in cui lo diresse eppure passa in rassegna la crisi di diversi comparti della nostra società ( direi tutti, dal cinema alla tv alla politica passando per la carta stampata ) utilizzando questa ( fintissima ) terrazza romana come crocevia di destini comuni, e lo fa senza risparmiare nessuno. La pellicola ha grande star power anche se la storia più interessante è quella che riguarda il funzionario rai depresso di Reggiani, tra gli attori presenti quello meno quotato eppure più a fuoco. Lo consiglio agli appassionati del regista e del nostro cinema in particolare ma non è un film per tutti, ed io sono il primo in questo senso ad avere dei limiti.
Non il lavoro migliore di Scola, anzi probabilmente il meno bello, non fosse altro che per lo spreco di un Cast straordinario, ma comunque un ritratto interessantissimo di una certa società.
Ritratto di certa borghesia intellettualina romana. Pellicola ironica e autoironica, in quanto ironizza sugli attori stessi e sul far commedia. Sempre bravo Scola.
La narrazione di un gruppo di borghesi di vario rango giunti al capolinea secondo Ettore Scola. Buona e volenterosa l'idea di girare la pellicola in quel modo. La vicenda del parlamentare è manifesto dell'opera, secondo me, e ne sintetizzo estremamente il pensiero citando proprio due battute
dopo lo sproloquio: "Ma che ***** dici?", "Boh, ma che ne so"
. Lo sbando dei vari personaggi simboleggia molto quello dell'inizio degli anni '80 in tutti gli ambiti; devo dire, sarà una mia suggestione, magari, che anche qui il regista ha avuto l'occhio lungo. Qualcuno si è lamentato, mi pare di aver capito, della poca sostanza di fondo a trama finita. Beh, sì, magari non è lo Scola più brillante, ma il girato tratta, anzi si identifica proprio in questo e lo mette davanti agli occhi dello spettatore: poche idee ma confuse (vedi lo sceneggiatore Ernesto), detto scherzosamente. Per me sarebbe un 6/7.
Definito il "testamento" della "commedia all' italiana", è una bel film che ripercorre una cena in maniera particolare focalizzandosi sui vari personaggi, sul loro lavoro e sui loro rapporti con gli altri. Mitico come sempre Galeazzo Benti, ma tutto il cast è proprio in forma.
Opera corale esistenzialista su una borghesia di sinistra che al giro di boa della mezza età si ritrova nei salotti culturali a riflettere sul'attualità e a farne un bilancio della loro esistenza, tra i dibattiti intellettualoidi a cui danno sfogo non troppo d'ellissi si demolisce l'industria cinematografica italiana ormai imbarbarizzata dalla commedia trash, ma ogni personalità è sintomo di una crisi culturale radicata dalla televisione, l'esponente RAI, al produttore che non indovina un successo, al critico che parla per luoghi comuni.
Dura tanto ed è vero, però l'ho trovato comunque scorrevole, nel senso che non mi ha appesantito la visione, seppur questo non mi stupirebbe se accadesse a qualcuno. I dialoghi e la rappresentazione di questa classe borghese in decadenza morale e spirituale l'ho trovata pungente..può anche essere che a volte sia pretenziosa ma tant'è. Anche se qualcosa al film manca, diciamo che si regge anche tanto sui grossi nome che fanno la loro bella figura, ma forse la poca vivacità non lo eleva ad un voto più alto. Comunque valevole di una visione. 7+
Il bilancio di una generazione, il grande freddo di Scola prima del grande freddo di Kasdan. Personaggi intristiti, incapaci di comunicare, impotenti e travolti dal tempo e dal cambiamento di una società al quale si adeguano senza possedere la capacità di influenzarla. Un affresco amaro, ambizioso che la lunghezza lo rende un po' prolisso a mio parere.
Da una cena in terrazza partono diverse storie che ci fanno conoscere alcuni protagonisti di questo "pasto" ipocrita...tutti facenti parte della borghesia e tutti intrappolati in questo modo di essere e di apparire... Cast di stelle e ottima sceneggiatura...unica pecca l'eccessiva durata che stanca la visione...si poteva omettere almeno una delle vicende!
Senz'altro un film interessante e da vedere. Grandi interpreti maschili (forse un tantino sprecati...); al film avrebbe giovato un taglio di almeno tre quarti d'ora: un episodio intero. In generale lo trovo pesante e pretenzioso anche se il finale è abbastanza bello. Di Scola preferisco sicuramente 'C'eravamo tanto amati' e 'La famiglia'. Si tratta di una riflessione sulla classe intellettuale italiana alla fine degli anni settanta. Moro era appena stato assassinato, il presidente della repubblica si era dimesso, Papa Luciani era stato trovato morto in circostanze misteriose e sarebbe scoppiato lo scandalo I.O.R. Ce n'è abbastanza per fare il punto della situazione sul dove ci abbia condotto la classe intellettuale e dirigente uscita dalla guerra; su dove abbia condotto il cinema (la commedia all'italiana, qui rappresentata da alcuni dei propri più grandi esponenti); sul comunismo. Nanni Moretti, esattamente dieci anni dopo, dirigerà 'Palombella rossa' per riflettere sul comunismo dopo la caduta del muro di Berlino. Qui si vuole mettere una pietra tombale su una generazione... Ottima l'idea, ottimi gli interpreti, ma film inevitabilmente pesante, compiaciuto, intellettualoide, pretenzioso... c'è poca arte e molta retorica.
Ottimo film molto sarcastico e pungente come satira sociale. Gustosi i richiami a Totò e gli sfottò bonari a Sordi. Ottimo tutto il cast da Tognazzi a Gassman da Mastroianni a Trintignant dalla Sandrelli a Reggiani
Primo film corale di Scola che, nel tempo, si ripeterà in un genere che sembra piacergli (e riuscirgli). Interpretato da un cast stellare è un buon film, forse un po' troppo lungo.
Io secondo il mio modestissimo parere penso che con un cast così si poteva fare di meglio. signori, ci sono i più grandi del cinema italiano dell'epoca! però ne viene fuori un film un po lento e lungo (2 ore e 30 sono effettivamente troppe), niente da dire sulle prove degli attori, ma second ome son ofine a se stesse. Per un cast così si doveva realizzare qualcosa del tipo "c'eravamo tanto amati", questo ragginge la sufficienza SOLO per il cast.
Bellissimo film del grande Scola. Grandi grandissimi attori e sceneggiatura decisamente interessante. Il tutto orchestrato perfettamente dalla regia eccellente di Scola, che si muove tra piani sequenza micidiali e indimenticabili primi piani. Comicità, dramma, politica e rapporti umani si mescolano in una gran bella commedia all'italiana. Di nuovo una parola sugli attori, l'Italia ha avuto degli interpreti spaventosi, Gassman, Mas*****nni, Tognazzi. Senza parole.
film da vedere, una serie di storie che si intrecciano, di amici che si ritrovano e discutono, ognuno con la propria vita, i propri problemi bello ed ironico ragazzi ci sono gassman, tognazzi, mastroianni... guardatelo almeno per quello