laurence anyways regia di Xavier Dolan Canada, Francia 2012
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laurence anyways (2012)

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locandina del film LAURENCE ANYWAYS

Titolo Originale: LAURENCE ANYWAYS

RegiaXavier Dolan

InterpretiMelvil Poupaud, Emmanuel Schwartz, Suzanne Clément

Durata: h 2.48
NazionalitàCanada, Francia 2012
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 2016

•  Altri film di Xavier Dolan

Trama del film Laurence anyways

Negli anni novanta Laurence rivela nel giorno del suo trentesimo compleanno il suo desiderio di diventare una donna. La sua ragazza, pur rimanendo sconvolta, accetta di rimanere al suo fianco e l'anno successivo Laurence torna a lavorare come professore di letteratura, ma questa volta veste i panni di una donna. Inizia così una nuova vita, ma il peso dello stigma sociale, il rifiuto della famiglia e l'incompatibilità della coppia comincia a diventare un problema insormontabile.

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (12 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su Laurence anyways, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  06/04/2021 13:49:29
   8 / 10
Uno dei migliori film di Dolan. Molto solido nella sceneggiatura e nel percorso evolutivo dei suoi personaggi. Il cambiamento radicale di vita, vissuta fino a quel momento come un inganno, quello di una donna imprigionata nel corpo di un uomo, mette in evidenza le reazioni di coloro che girano intorno alla vita di Laurence, fra accettazione e rassegnazione, ma soprattutto emarginazione. Difficile stabilire a priori quele sia il concetto di normalità, se conformarsi a delle relazioni sociali prestabilite, borghesemente parlando, oppure chi con determinazione opta per una scelta precisa e con determinazione la persegue fino in fondo. Magnifico il lavoro su dialoghi e regia, ottima la scelta anche della colonna sonora e l'interazione fra i vari personaggi. Meno celebrato di altri lavori, ma il processo lungo di metamorfosi di Laurence rappresenta uno dei migliori lavori del regista canadese.

benzo24  @  15/06/2019 13:00:56
   3 / 10
Dramma politicamente corretto, Dolan si conferma un regista "urlato" adatto a questi tempi dove il conformismo è una moda, ma il talento è poco e la scrittura è banale

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  01/01/2019 08:38:53
   6 / 10
Bello e ben girato , ma secondo me il buon Dolan si sta avvitando su stesso imponendosi questa convinzione che il "diverso" non venga accettato dalla società. lo si vedrà meglio nei film successivi , ma avendo vistoquesto per ultimo questa sensazione la esprimo qui .. forse avrei dovuto metterla nell'ultimo " è solo la fine del modo" ma l'ho già commentato e non posso cambiarlo .
Dolan comunque ha talento ,è un dato di fatto , vediamo se avrà la forza di spostare gli obiettivi.

pak7  @  28/02/2018 17:47:28
   8½ / 10
Il secondo film che vedo di Dolan, dopo l'"esperienza" di Mommy.
Signori, questo è grande cinema. Un ragazzo che a 23 anni riesce a calibrare in maniera perfetta una tematica così importante, non può avere che un futuro segnato nell'olimpo, tra i più grandi.
Tematica particolare, interpretazioni magistrale per una pellicola che va vissuta: si può andare avanti, nonostante tutto? Si può vivere l'amore in maniera diversa?
Cosa si è disposti a fare per continuare ad amare?
Un grande amore rimarrà comunque un grande amore. Per sempre.
Colonna sonora di primo livello come in Mommy,

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  04/01/2018 16:36:27
   9½ / 10
Tra l'89 e il '99: Juste la fin du monde.

Non ci sono soluzioni se non: essere determinati.

Laurence le confessa di essere un messaggio nella bottiglia sbagliata, vuole tornare a indossare il corpo che si sente, il suo, quello di una donna. Gli andirivieni nel tempo di Dolan sono come frammenti di memoria fra il presente nel passato. Se ci pensate non è così anche nella nostra vita di tutti i giorni?

Rivoluzione.

Crediamo di essere nel presente mentre invece siamo in una poltiglia radicalizzata di va e vieni passato e presente tristezza e improvvisa meraviglia. La vita di Laurence è una battaglia, che non tutti dobbiamo combattere, ma che dobbiamo accettare, riciclati nelle nostre piccole menti. E gonna vestaglia movimenti di camera e simmetria, la regia di Dolan è il solito putiferio incontrollato ma in realtà controllatissimo di bellezza e pazzia e squarcio, come se nella salita al Golgota qualcuno avesse lanciato una canzone pop a granata, e tutto è sinonimo di vivere, la sua irriverente cinepresa è una cinepressa pronta alla battaglia per la realistica indefinitezza, e ci conquista e riconquista.

Rivoluzione, ancora.

Il resto è storia a sé, ma perché la patologia della vita deve essere curata, questo senso di pazzia va riconquistato? Io ti condanno, oggi mi condanno, con/dannami allora al diritto di essere normale, così si apre il film, questo cammino senza etichette, questo ristabilirsi senza ricovero, questa poesia senza formule, questa persuasione brillante alla sopravvivenza, questa opera d'arte scena dopo scena, questa identità che non si riconosce nell'essere supereroi di un passaggio sessuale, perché stiamo parlando di una stramaledetta anima che combatte l'ingiustizia dell'essere stata innescata come A New Error dei Moderat che spara colori nel cielo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/09/2017 17:53:48
   8 / 10
Sembra quasi impossibile per Dolan che un omosessuale possa vivere bene in questa societa', che possa essere completamente accettato dalla famiglia di origine. Almeno è questo che traspare da questo film e anche dal successivo "Tom a la ferme'".
La messa in scena di questo difficile cambiamento è mostruosa considerando che il regista all'epoca era poco piu' che maggiorenne. In particolare questo regista oltre ad offrire dialoghi semplici ma spietati riesce a tirare fuori il meglio dal cast. In particolare Suzanne Clément (che lavorera' ancora con lui per "Mommy") è favolosa. Un personaggio in continua agitazione tra l'amore che prova per un uomo che non c'è piu' e il tentativo non riuscito di cambiare vita.
Un amore impossibile rappresentato perfettamente, senza cliche' e senza concedere nulla allo spettacolo...perche' questa è vita reale, mica finzione cinematografica...
Durera' pure 2 ore e 40 minuti ma sicuramente ne vale la pena.

matt_995  @  11/10/2016 19:44:06
   7½ / 10
Inferiore a Mommy, il film che mi ha fatto conoscere ed apprezzare Dolan (e la splendida Suzanne Clement, protagonista in entrambi i film), ma comunque di molto superiore alla media dei film sull'argomento. Anzi Laurence Anyways si potrebbe definire un "Danish girl" riuscito nettamente meglio. Questo grazie allo stile efficace del regista (qui anche sceneggiatore, montatore e autore degli splendidi costumi anni 90) e all'interpretazione dei vari attori, protagonisti e non, in particolare la già citata Clement e la Baye (rispettivamente fidanzata e mamma di Laurence).
A proposito della Baye, lei è per me il personaggio più riuscito e tipicamente Dolaniano... La mamma linguacciuta e decisa ma sostanzialmente fragile e molto dolce. Mi è rimasto impresso un particolare del primo confronto della donna con il figlio intenzionato a cambiare sesso. La Baye si agita, strilla, battibecca con Laurence... poi si acquieta e prima di separasi da lui gli fa "Ci fumiamo l'ultima sigaretta prima che te ne vai?".... Un piccolo gesto, poche parole ma di grande umanità!
Già perchè questo secondo me è quello che rende forte i film di Dolan: non grandi sceneggiature e dialoghi particolarmente brillanti, anzi... sono le chiacchiere spensierate, il cazzeggio, i dialoghi quotidiani sul più e sul meno che non risultano mai fastidiosi allo spettatore estraneo, ma che anzi lo fanno sentire a casa in intimità e in allegria con gli amici di una vita. E' quel chiacchiericcio che denota anche un grande affiatamento tra gli attori e soprattuto la maestria che questo ragazzino canadese ha nel dirigerli!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  15/09/2016 17:47:26
   9 / 10
Gran lavoro di Xavier Dolan, precedente al già apprezzato "Mommy" ma riproposto nelle sale. Unico, come lo stile del giovane regista canadese. Trasognato, intimo, davvero bello. Recitazione e regia ai massimi livelli.
"Ecce homo".

suzuki71  @  20/06/2016 20:13:20
   8 / 10
Se il cinema è guardare avanti, pochi fanno cinema come questo ragazzino visionario e geniale. Una storia originale dove il diverso è più che normale, un idealizzare l'amore e le famiglie tutte con uno script sicuro e solidissimo anche se - a mio giudizio - alcune scene non perfettamente riuscite (il gruppo della "nuova famiglia" fatica a convincere). Sono presenti alcune scene di culto (una citazione di Magnolia su tutte), e poi Fade to gray - the Funeral Party - The Chauffeur - come un video clip - basterebbero queste tre scene. Ma non bastano, c'è un film come aria pura in sala.

Danae77  @  30/06/2015 21:46:28
   9 / 10
Ce que femme veut....null'altro da aggiungere!

sottopressione  @  30/05/2015 10:57:31
   8½ / 10
E con questo titolo ho completato la filmografia di quel genio assoluto di Xavier Dolan. Uno che fa un film del genere a 23 anni può essere chiamato solo così. Un grandissimo.
All'amore puro che diviene impossibile perché extra-coniugale o a causa delle differenze di classe, il regista canadese sostituisce la differenza di genere, l'accettazione (o meno) di un sesso in transito, di un corpo in trasformazione. Resta forte per tutta la pellicola pero' la certezza che due esseri continuino ad amarsi anche se impossibilitati ormai a stare insieme. Meraviglioso.
La sceneggiatura è un fiume in piena,Dolan impazzisce per le scene madri e per un'enfasi stilistica che deve molto a Wong Kar-wai. Strepitosa la prova di Suzanne Clement che abbiamo visto di recente nello splendido Mommy, sempre suo. 8,5. Lo consiglio vivamente, assieme a quell'altro gioiello che è Heartbeats (les amours imaginaires). Ad avercene di registi come lui.

maxco  @  25/05/2014 17:51:12
   8 / 10
Wow!
Come può' un ragazzo di soli 23 anni concepire, scrivere, dirigere un film così magnificamente complesso? Grande film! Grande prova degli attori, in particolare della Clement. Grande Xavier.

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