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Tre ingegnosi fratelli si trovano di colpo orfani e alle prese con il conte Olaf, un parente pronto a tutto pur di mettere le mani sulla loro cospicua eredità. La prima volta che vidi questo film mi aspettavo un conte leggermente più adatto ad un pubblico molto giovane; ed invece, con mia piacevole sorpresa, trovai un gran bel personaggio spietato, che non si fa venire scrupoli
nel tentativo di eliminare fisicamente i tre piccoli eredi con qualsiasi mezzo, fino al diabolico piano finale del matrimonio con la quattordicenne Violet
. Rivisto da poco, confermo le prime impressioni: Jim Carrey-grande performance- da vita a un conte Olaf istrione capace di unire crudeltà e macabra ironia ad un lato grottesco, tanto da risultare divertente. Si vede che Jim è divertito, recita spesso sopra le righe(cosa che gli riesce sempre bene, anche se ha dimostrato di sapersi muovere con ottimi risultati in parti drammatiche); a tal proposito da notare, per chi possiede il dvd con i contenuti speciali, le risate da pazzoide che prova nel finale alternativo, la sua
agile fuga appeso al cavo, o le espressioni demoniache mentre armeggia con il macchinario che sfrutta la rifrazione dei raggi solari per provocare incendi a notevoli distanze
. Ho apprezzato molto le ambientazioni, che effettivamente ricordano il genere Steampunk, e l'aura plumbea che accompagna il film, con un cielo dalle cupe tonalità foriero di cattivi presagi. Nonostante alla fine i Baudelaire riescano a trovare un po' di pace, il messaggio che traspare dal film tutt'altro che confortante:
il conte Olaf la fa franca e la sua spregevole presenza è sempre dietro l'angolo
proprio come nella realtà, non è tutto rose e fiori. Gli effetti speciali della vipera incredibilmente letale e delle sanguisughe di lago lacrimoso non sono impeccabili- si nota molto la computer grafica- , per il resto, ottime scenografie e costumi. Personalmente le disavventure dei Baudelaire sono un piccolo classico che riguardo sempre volentieri. Mezzo voto in più per i titoli di coda davvero stupendi.