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Durante la Grande Depressione un uomo giunge a New Orleans dal nulla. Si guadagna da vivere tirando pugni in combattimenti clandestini ed alla fine, dopo aver massacrato tutti coloro che gli vengono posti davanti, sparisce nel nulla. Secco, diretto coinciso l'esordio di Walter Hill alla regia. Con un sogno americano boiccheggiante l'unico modo per fare soldi in maniera rapida è quello di mettersi in gioco con il proprio corpo. Bronson ha il volto perfetto per il suo protagonista, Coburn il suo volto beffardo tra vizi vari ed una vita sul filo del rasoio. Buoni anche i combattimenti dove si esalta il sonoro dei colpi, senza alcuna particolare coreografia, senza musica e con pochissimo sangue. Solo il suono secco dei pugni. Eccellente esordio, poco da dire.
L'esordio di Walter Hill è un film estremamente evasivo e dopo il protagonista, l'ex galeotto interpretato da Bronson in realtà non è il protagonista. L'atmosfera suggestiva d'annata, fatta di sale da biliardi, scantinati e locali pieni di fumo lo fa a tratti somigliare ad un vecchio gangster. I combattimenti sono datati, ma apprezzabile è la scelta di Hill di rendere tutto molto basico e realistico, ma come detto tutto rimane troppo sulla linea di galleggiamento e il personaggio di Bronson passa via parlando 5 volte e senza nessun tipo di reale caratterizzazione sceneggiativa.
Uno dei migliori che ho visto con Charles Bronson! Storia carina e ben diretta da Hill...il nostro Charles in gran forma sia fisica che recitativa in un personaggio duro e taciturno ma con il cuore d'oro che gli calza a pennello!
Discreto/buon esordio per il bravo Hill, con un film che (magari leggermente sopravvalutato dalla critica) è stato comunque iniziatore di un certo modo di intendere i combattimenti on screen (e che Fight club gli debba qualcosa?).
Tutto linearissimo, semplice, quasi "su binari", è un cinema iperclassico che si poggia sull'interpretazione di due mostri sacri, Coburn e Bronson, che qui fanno davvero una bella coppia.
Violentuccio, soprattutto per i tempi (e che angoscia quando viene mostrato, per pochi secondi, il povero orso in gabbia), si guarda ancora con piacere dopo quasi 40 anni.
Almeno secondo me, c'è anche traccia del cinema di Leone.
Esordio alla regia del maestro dell'action Walter Hill. Attenzione, essere alle prime armi non significa necessariamente essere dei dilettanti, e "L'Eroe della Strada" è senza dubbio una delle conferme più efficaci di questa regola. Violenza e grezzaggine (marchi inconfondibili nelle opere a venire del regista) prevalgono su tutto; queste, più una sceneggiatura semplice ma appassionante, più il fondamentale supporto del durissimo Charles Bronson (in forma fisica smagliante, indubbiamente alle prese con uno dei ruoli più memorabili della sua carriera) e il risultato è "L'Eroe della Strada": un prodotto vecchia scuola scorrevole, teso ed avvincente dall'inizio alla fine. Niente piagnistei, niente sentimentalismi; solo perdenti, pugni, sangue, soldi ed orgoglio.
Insomma, un film da veri duri nonchè ottimo biglietto da visita di un regista cattivo ed incazzàto che in futuro avrà modo di sfornare capolavori, cult e classici a manetta. Da recuperare.
Nota: non dimentichiamoci che la storia de "L'Eroe della Strada" sarà in parte ripresa da Sheldon Lettich per il mitico "Lionheart" con Van Damme.
Prima fatica di Walter Hill semplice ma molto efficace. Colpisce, oltre che per la storia raccontata linearmente e scorrevole, per la sua capacità di coinvolgere lo spettatore utilizzando dialoghi brevi ma significativi e per gli attori "tosti" e ben caratterizzati. Diretto come un pugno di un pugile professionista!
Discreto esordio di Walter Hill, che prima aveva scritto un po' di sceneggiature, tra le quali quella di "getaway" di Dam Peckinpah, con Mcqueen. Un film semplice, teso e violento, che già mette in luce le capacità di un regista che negli anni subito seguenti farà dei film magistrali. Interpretato dai "musi duri" Coburn e Bronson.