Salamanca, Spagna, 1936. Nei primi giorni della ribellione militare che causò lo scoppio della guerra civile spagnola (1936-39), lo scrittore Miguel de Unamuno appoggiò la rivolta nella speranza che il caos politico prevalente finisse. Ma quando il confronto si fa cruento, Unamuno comincia a mettere in discussione la sua posizione iniziale.
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Unamunno fu una personalità controversa della classe intellettuale spagnola. Un liberale che aderì agli ideali della repubblica, ma disilluso da essa e sia pure priva di qualsiasi fanatismo si mostro abbastanza favorevole alla fase di costruzione del franchismo che avrebbe dominato la Spagna per 40 anni. Questa posizione ambigua era dovuta al sostegno dell'ordine, ma trovandosi spiazzato alla forte deriva autoritaria che avrebbe portato alla Guerra Civile. Personaggio interessante su cui Amenabar riflette gli umori della nazione analizzando l'evoluzione individuale dell'uomo e la sua lenta presa di coscienza verso un sia pur minima redenzione. Peccato che il film, non privo di spunti interessanti, ha una rappresentazione abbastanza piatta a livello visivo come una fiction televisiva, rendendola non proprio un prodotto deludente ma certamente al di sotto delle attese specie se dietro la macchina da presa ci sia un regista che ci ha regalato ben altri film.