lo strano vizio della signora wardh regia di Sergio Martino Italia 1971
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lo strano vizio della signora wardh (1971)

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locandina del film LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH

Titolo Originale: LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH

RegiaSergio Martino

InterpretiEdwige Fenech, George Hilton, Cristina Airoldi, Manuel Gill

Durata: h 1.38
NazionalitàItalia 1971
Generethriller
Al cinema nel Giugno 1971

•  Altri film di Sergio Martino

Trama del film Lo strano vizio della signora wardh

Julie Wardh, una donna dalle tendenze sadomasochiste, dopo aver interrotto la sua perversa relazione con Jean, cerca di condurre un'esistenza tranquilla al fianco del marito Neil. Trascurata da quest'ultimo e ricattatata da Jean, la donna accetta la corte di George. Ma Jean la assilla fino al punto di tentare di ucciderla...

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Voti e commenti su Lo strano vizio della signora wardh, 29 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  19/10/2024 09:38:23
   7½ / 10
Eccellente thriller di Sergio Martino, con più piste e un incremento di colpi di scena. Tante bellissime ragazze e tanto nudo, un mix perfetto.

andrea90  @  02/07/2024 19:59:54
   8½ / 10
Poco da dire... Martino in stato di grazia se ne esce con uno dei Gialli più belli di sempre a livello Europeo...
La Fenech non è stata mai piu' così brava e bella in vita sua, con scene erotiche di una sensualita' profondissima.
Indimenticabile l' amplesso sotto la pioggia con lo splendido" Dies Irae" di Nora Orlandi,tema poi riciclato 30 anni dopo dal Piedofilo di Hollywood.
Un Maligno e Sublime Ivan Rassimov a darle la caccia per tutto il Film e un radioso e bellissimo George Hilton che gli fa da controaltare,almeno in apparenza.
Notevole anche la scena dell ' omicidio nel parco in pieno giorno, poi ripresa da Argento in " 4 Mosche di Velluto Grigio".
Notevole anche ls scena

alex94  @  03/12/2022 10:18:07
   7½ / 10
Sergio Martino contamina il giallo di matrice argentiana con elementi erotici,sfruttando al massimo il fascino di una giovane e bellissima Edwige Fenech.
Su una buona sceneggiatura di Gastaldi e con la collaborazione delle ottime musiche di Nicolai, Martino mette in piedi una pellicola convincente e molto elegante nello stile,dimostrandosi dotato di una tecnica invidiabile.
Forse un po' macchinoso in alcuni passaggi ma è un difetto che gli si perdona volentieri dinnanzi a numerose sequenze suggestive.
Cast appropriato nel quale compaiono numerosi nomi celebri dell'epoca (Hilton, Alighiero,ecc).
Un buon esempio di giallo all'italiana e uno degli apici di questo regista.

Evarg Nori  @  18/02/2022 11:00:10
   7 / 10
L'inizio di un sottogenere tra il giallo argentiano(con tanto di mani guantate dell'assassino)e il thriller erotico.Funziona in entrambi i casi,con la Fenech al top della bellezza che si concede generosamente e un intreccio non convenzionale i cui colpi di scena sembrano un anticipo del "Sex Crimes" di John McNaughton.La sequenza dell'omicidio nel parco verrà ripresa in "4 mosche di velluto grigio".Luciano Martino,fratello del regista,è produttore.In uno dei biglietti recapitati a Julie si legge il titolo di uno dei successivi film del genere.Le musiche di Nora Orlandi saranno recuperate da Tarantino in "Kill Bill vol 2".

Alpagueur  @  20/11/2020 18:44:07
   7 / 10
C'erano una volta...i finti suicidi con le (altrettanto finte) stanze chiuse e sigillate dal di dentro (roba da far impallidire Agatha Christie). "Lo strano vizio della signora Wardh" (alias "The strange vice of mrs. Wardh") è un giallo promettente del prolifico regista Sergio Martino, con forti legami con i suoi due successivi gialli: una nota che la Fenech riceve assieme al mazzo di rose rosse infatti recita "Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave", titolo vero e proprio di uno dei seguiti (sempre di Sergio Martino, 1972), mentre "Tutti i colori del buio" era un altro prodotto simile che vedeva ancora la Fenech inseguita da un maniaco (Ivan Rassimov). "Lo strano vizio" a detta di alcuni critici non è buono come quei due film, ma è piuttosto interessante da guardare e mostra un certo stile. La coraggiosa Edwige Fenech è una protagonista efficace e comprensiva, che mostra forza e fragilità insieme nel suo personaggio, e il già citato Rassimov è eccezionalmente inquietante. George Hilton e Alberto De Mendoza (irriconoscibile dal suo ruolo di psicopatico in "Horror Express") offrono entrambi un forte sostegno e gli omicidi necessari, incluso un omaggio (doccia in vasca da bagno) a "Psycho", 1960, e due (parco al tramonto) a "Quattro mosche di velluto grigio" e "Giornata nera per l'ariete" (splendidamente incredibilmente tutti e 3 del 1971! Argento, Bazzoni, Martino...chi ha copiato chi? fate vobis :), si svolgono con la solita moda morbosa. Il climax tortuoso è particolarmente efficace, ma penso che Martino indugi un po' troppo sul sesso e sull'erotismo qui, che viene a discapito della storia. Non c'è il classico trauma scatenante argentiano (il movente anzi è decisamente scontato e anche l'assassino è facilmente intuibile), ma vale la pena vederlo per almeno tre motivi: 1) la STUPENDA ripresa notturna (alla fine del primo tempo) all'ingresso sud dello sterminato Palmenhaus, nel Palazzo di Schönbrunn (famosa reggia imperiale di Vienna), con una interessante ed inquietante soggettiva (pov) del killer, questo si decisamente argentiano (con guanti in pelle nera e rasoio da barbiere); 2) il modus operandi del "serial" killer (che si rifa anche lui a "Giornata nera..." e di nuovo "chi ha copiato chi?") per crearsi l'alibi e depistare i sospetti; 3) una singolare e interessante interpretazione del classico "enigma della camera chiusa" (in cui cioè l'indagine si svolge intorno a un delitto compiuto in circostanze apparentemente impossibili come quello scoperto in una camera chiusa dall'interno), che abbiamo anche in altri gialli dell'epoca come per es. "L'arma, l'ora, il movente" del 1972 di Mazzei e "Concerto per pistola solista" del 1970 di Lupo (ognuno fornisce una propria "idea" alla causa comune). Credetemi ne vale la pena.

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La storia si apre con una prostituta che viene uccisa da un serial killer a rasoiate in una macchina, nei pressi di un aeroporto austriaco, seguita da una citazione di Freud sul "...fatto stesso che il comandamento ci dica 'non ammazzare' ci rende consapevoli e certi che noi discendiamo da una ininterrotta catena di generazioni di assassini, il cui amore per uccidere era nel loro sangue, come forse è anche nel nostro". La bellezza francese Edwige Fenech interpreta Julie Wardh, una donna sposata che vive a Vienna con il marito Neil (Alberto De Mendoza), agente di cambio più anziano e sempre superimpegnato, e nasconde segreti del suo passato. Il problema principale che la perseguita è il suo ex amante Jean (Ivan Rassimov), che apprendiamo nei flashback è un sadico SM, che picchia Julie, la taglia e la costringe a fare l'amore con dei vetri rotti di una bottiglia tra di loro. Ebbene, Jean è riemerso in città e sta iniziando a far sentire la sua presenza. La migliore amica di Julie, Carroll Baxter (Cristina Airoldi) la ospita ad una festa, e lì Julie incontra il cugino bello e arrogante di Carroll, l'australiano George Corot (George Hilton) e scopre che sia lui che Carroll sono gli unici eredi di una fortuna lasciata dallo zio defunto (senza lasciare testamento). Trovandosi attratta ancora una volta dal pericoloso Jean, Julie (annoiata e sentendosi trascurata nel suo matrimonio) decide invece di avere una relazione con George. E sì, c'è il killer sessuale con i guanti neri che brandisce il rasoio che corre in preda al panico in città la cui scelta per quanto riguarda le sue vittime stranamente non trova alcuna distinzione di classe (a parte il fatto che le vittime sono di solito donne che di solito sono nude). Julie inizia a pensare che il colpevole sia qualcuno che conosce quando inizia a ricevere telefonate minacciose da qualcuno che camuffa la loro voce e mazzi di rose con strani appunti allegati ("ora so che cerchi di sfuggirmi...ma il tuo vizio è una stanza chiusa dal di dentro e solo io ne ho la chiave"). Qualcuno la sta anche ricattando: 20.000 scellini o dirà al marito della relazione extraconiugale con George. Inconsapevolmente, Carroll decide di intervenire e aiutare l'amica, accettando di incontrare il ricattatore (tutta da sola!) in un enorme parco/voliera quasi vuoto e viene tagliata a morte. Poi Julie viene attaccata e quasi uccisa in un parcheggio (una buona scena di suspense), quindi accetta l'offerta di George di fuggire da Vienna per una piccola e ridente città costiera della Spagna (Sitges, a circa 30 minuti d'auto da Barcellona) prima di diventare la prossima vittima...ma l'assassino segue i due anche lì. A complicare ulteriormente le cose, i due trovano il cadavere di Jean in una vasca da bagno piena di sangue e scoprono che il serial killer che li ha inseguti da Vienna era semplicemente un pazzo maniaco malato anonimo e sconosciuto...Quindi, inutile dirlo, ci sono diverse sorprese della trama in arrivo durante negli ultimi dieci minuti circa.

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Nel complesso, un giallo abbastanza ben fatto che vale la pena guardare, con una sceneggiatura decente, una recitazione decente e una presentazione piuttosto elegante da parte del regista Sergio Martino, che avrebbe continuato a girare una mezza dozzina di altri film simili. Tuttavia, mentirei se non ammettessi che a volte si trascina. In realtà c'è più nudità femminile che sangue (inclusa una parte inutile in cui due ragazze "vestite di carta" si strappano i vestiti a vicenda durante una lite a una festa) e la maggior parte dei personaggi principali sono cattivi, antipatici e egocentrici, quindi è difficile da trovare qualcuno decente a cui gravitare. Questo aspetto è almeno in parte compensato da un lavoro di geolocalizzazione occasionalmente sorprendente (il mare e le vie cittadine di Sitges e, in particolare, il Parco/Voliera di Schonbrunn), alcuni buoni set-piece e alcuni sussulti o momenti di suspense...Pubblicato originariamente negli Stati Uniti come "La lama dello squartatore" ("Blade of the ripper"), è stato accolto male sia dalla critica che dai fan dell'horror una volta che questa versione hackerata, oscura e mal trasferita era in home video. Un altro titolo che utilizzava la stampa censurata e dall'aspetto piatto era "La prossima vittima" ("The next victim"). Quindi evita una qualsiasi di queste versioni e vai direttamente all'uscita in DVD del 2005 della "NoShame Films". Ha un bell'aspetto e ha alcuni extra molto buoni, tra cui l'interessante documentario di 30 minuti intitolato "Paure oscure dietro la porta" ("Dark fears behind the door"), che presenta interviste con il regista, il produttore Luciano Martino, lo sceneggiatore Ernesto Gastaldi e interpretato da Hilton e Fenech, quest'ultimo incredibilmente identico al giovane attrice che ha recitato in questo film 35 anni fa. A quanto pare c'è qualcosa nell'acqua in Europa perché molte di queste stelline che erano popolari negli anni '70 non sembrano invecchiate di un giorno. Altri extra includono il trailer teatrale, una galleria di poster/immagini fisse e un discorso di 3 minuti del regista quando il suo film è stato proiettato qui proprio di recente al Festival del Cinema di Venezia. Puoi anche scegliere tra una versione doppiata in inglese o una in lingua italiana con sottotitoli in inglese. Nel film la traccia ricorrente è la composizione poetica medievale del giorno dell'ira (Dies Irae), qui 'interpretata' e orchestrata dalla brava Nora Orlandi...interessante ma a mio modo di vedere sovrautilizzata (es. ci sono scene che non ne hanno bisogno). Tanto per cambiare anche questa, così come le 7 note in nero di Fulci (Bixio/Frizzi/Tempera) nel Volume 1, sarà ripresa da Tarantino in Kill Bill Volume 2 (Rodriguez). Il cupo e sordo battito cardiaco (fuori campo) durante il viaggio in auto di George col dottore mentre cercano di arrivare in tempo per salvare Julie è un altro riferimento alle 4 mosche di Argento (che è a sua volta l'ennesimo riferimento cinematografico ad uno dei più bei racconti di Edgar Allan Poe, "Il cuore rivelatore").

Goldust  @  07/11/2020 11:27:04
   6 / 10
Donne bellissime spesso riprese sotto la doccia vengono prese di mira da un maniaco omicida che non sembra sapere bene dove andare a parare: la polizia ovviamente è inerme ma il colpo di coda finale è ben orchestrato e mette tutti i tasselli al loro posto. Uno dei primi ed in un certo caso fortunati incroci tra il thriller giallo dell'epoca e la nascente commedia sexy all'italiana. Il livello di recitazione non è così infimo come ci si potrebbe aspettare da lavori come questo e le protagoniste hanno sex appeal da vendere ( anzi la giovane Fenech viene quasi messa in ombra dalle altre donne presenti ), anche se l'ambientazione viennese - spagnola in cui la vicenda ha luogo non ci azzecca una mazza. Poche scene splatter, e questo va riconosciuto a Martino come un merito.

CyberDave  @  27/09/2019 15:32:43
   6 / 10
Un giallo all'italiana un pò atipico, manca la parte cruciale a mio avviso, le indagini da parte del protagonista in parallelo con quelle della polizia.
Sarebbero servite ad aumentare il tasso di mistero e a dare un tocco in più al film, cosi risulta insipido, con pochi colpi di scena e con poche idee di rilievo.
Il finale è fatto abbastanza bene e tutto sommato ci può stare.
Tra i tanti film girati in quegli anni l'ho trovato uno dei più deboli da me visionati.

mainoz  @  24/11/2015 11:08:08
   6 / 10
Non male. Buoni attori, ma colonna sonora bruttina e inadeguata...spesso e' una musichetta fastidiosa che centra poco con il film e soprattutto non riesce a trasmettere tensione. Dario Argento in quegli anni ha fatto molto meglio ("Profondo Rosso" e "L uccello dalle piume di Cristallo", "Il gatto dalle 9 code")..i film del Darione nazionale non sono neanche lontani parenti di questo..tutta la morbosita' e l apprezzamento per il sangue non appare cosi' spesso nel film..inoltre 3/4 nudi integrali femminili e scène ad alto tasso erotico lo rendono quasi un thriller/erotico. Ogni pretesto e' buono per far vedere sue tette che aumentano l audience.

Neurotico  @  15/03/2015 17:04:46
   7 / 10
Affascinante, machiavellico, malsano. Lo strano vizio della signora Wardh è un thriller teso e avvincente con delle splendide sequenza oniriche e stupefacenti flashback al ralenty. Il finale, sorprendente, è il termine di un viaggio nella psiche criminale dai contorni torbidi, viscidi, sporchi, quando invece la regia di Martino si dimostra capace di maneggiare il genere con grande eleganza, stile e senso estetico.

GianniArshavin  @  25/03/2014 17:37:59
   6 / 10
Il primo giallo di Martino è un film rispettabile e interessante, dalla trama intrigante e dalle sfumature erotiche marcate.
La prima parte è abbastanza lenta e viene utilizzata dal regista per presentarci i personaggi e le turbe sessuali dell'attraente protagonista Julie (Fenech).
La seconda fase invece vede decollare la parte "gialla" del prodotto, con una trama che si fa sempre più intricata a furia di colpi di scena non sempre prevedibili. A volte ci sono delle forzature ma Martino è bravo nell'evitare il rischio minestrone e nel gestire al meglio i tanti elementi.
Il finale è sorprendente anche se non proprio verosimile.
Bene il cast e l'ottimo comparto sonoro, cosi come alcune trovate registiche.

lukef  @  07/01/2013 13:23:58
   7 / 10
Un film particolare, che alterna alcune sequenze un po' ingenue ad altre davvero interessanti. Anche la storia, tra alti e bassi, risulta essere interessante anche se eccessivamente intrigata.
Forse non si merita l'appellativo di cult ma comunque un film meritevole di essere visto, che presenta diversi elementi peculiari.

Leonardo76  @  17/04/2012 21:01:59
   7 / 10
Tipico thriller italiano anni '70 con la solite dose di nudi femminili (la Airoldi recita quasi sempre in top less), la solita donna casta interpretata dalla Fenech (qui alle prese con un ex sadico, un marito tranquillone + un amante esuberante) e l'usuale serie di omicidi da parte di un maniaco (brilla per "originalità" la scena della doccia con la cinepresa che inquadra ora l'arma ora il sangue sulle mattonelle).
Notevole anche la scena del parco simile vista anche in "4 mosche di velluto grigio" uscito nello stesso anno (chissà chi voleva omaggiare chi). Punto di forza del film è la trama, per nulla banale.

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Butterfly Knive  @  01/10/2011 12:11:15
   7 / 10
Giallo di discreta fattura targato Martino, ben girato e che, per buona parte della durata, mantiene un' ottimo clima di mistero..il problema sta nei minuti finali in cui si intrecciano troppi colpi di scena francamente ai limiti della credibilità e quindi si perde sia l'atmosfera sia la tensione accumulata...c'è da dire però che la Fenech è una grazie vivente e i flashback a sfondo quasi sadomaso che la riguardano sono decisamente ottimi, supportati da una colonna sonora bellissima (e rubata poi da Tarantino per il suo Kill Bill vol.)..meglio la prima parte della seconda...comunque un giallo da vedere, anche se non è il migliore del periodo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  10/06/2011 15:12:06
   8 / 10
Una citazione di Freud apre questo bel giallo dalle importanti digressioni erotiche garantite dalla solita generosità di una bellissima Edwige Fenech,già al primo topless dopo cinque minuti e indaffarata in un torrido amplesso dopo dieci.
Martino va oltre qualche scenetta piccante presentando un thriller morboso,piuttosto intricato e molto coinvolgente,valorizzato in particolar modo dall'avvicendarsi di continui finali e contro finali a garanzia di una concatenazione di inaspettati colpi di scena che motivano uno script più volte disorientante.
A voler essere pignoli non è che proprio tutto torni alla perfezione ed è necessario soprassedere su qualche passaggio un po' avventato,Martino però gira con stile e padronanza dei propri mezzi,non propone omicidi particolarmente brutali e polarizza l'attenzione sulla bella Julie e i suoi disturbi legati ad una sessualità inibita.Tornata a Vienna con il marito la protagonista dovrà fare i conti con l'ex amante dedito a giochi sadomaso (vizio a cui si riferisce il titolo) e con le attenzioni di un aitante giovane che tenterà di sedurla attraendola all'esterno dell'asfissiante gabbia dorata cui è costretta.Il tutto mentre un misterioso serial killer armato di rasoio impazza per la città.
Intuire l'identità dell'assassino non è affatto semplice per via dei numerosi depistaggi ,le certezze dello spettatore vengono smantellate più volte e bisogna ammettere che il giochino avvinca .
Eccellenti i flashback con cui Martino riferisce degli incontri sessuali,tra amore e sangue ,dei due ex amanti,altrettanto ottimo l'accompagnamento musicale imbastito su pezzi fluttuanti tra psichedelia e romanticismo.La scena in cui il sonoro è costituito semplicemente dai battiti di un cuore che va lentamente spegnendosi è una piccola chicca.
Da annoverarsi tra i più autorevoli titoli di un genere che a inizio anni '70 cominciava a conseguire un successo popolare di tutto rispetto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/05/2011 22:12:26
   7½ / 10
Senza dubbio è un bel thriller con una protagonista principale alle prese con problematiche inerenti la sfera sessuale, caratteristica poi replicata anche in Tutti i colori del buio, sempre con la Fenech. Possiede una trama piuttosto intricata ma il regista riesce a padroneggiarla piuttosto bene senza particolari buchi e lacune, anzi garantendo vari ribaltamenti di situazione e colpi di scena.
Da elogiare la colonna sonora di Nora orlandi, ottima sotto tutti i punti di vista, sia nelle scene di alta tensione, sia per sottolineare la verve ironica di Martino in alcuni dialoghi quasi da romanzo Harmony. Risente di qualche lentezza di ritmo nella prima parte, ma è un giallo tutto da gustare.

JOKER1926  @  22/12/2010 20:59:04
   6½ / 10
Autore di dignitosi e sanguinolenti thriller (vedere "I corpi presentano tracce di violenza carnale" e "La coda dello scorpione") Sergio Martino non delude proponendo "Lo strano vizio della signora Wardh", la storia nel complesso non tarda a decollare, pellicola in pieno stile italiano, pellicola che scorre via molto bene fra pecche e positività.
Gli attori, il lavoro musicale fra le prime note di spessore sul piano tecnico.
Ma in questi casi, a parte fotografia , cast ed inquadrature, è importante diramare la valutazione sulla sceneggiatura del prodotto di Martino, sceneggiatura che nello specifico genere, risulta essere sempre croce e delizia.
Croce e delizia anche in "Lo strano vizio della signora Wardh", lo spettatore infatti assiste ad una sceneggiatura satura di colpi di scena, alcuni ben congeniati, ma anche troppo ingarbugliata, praticamente storia, sviluppi dinamici fra l'essere brillanti e l'esser incasinati.
A tratti Martino, nella storia del suo film, è troppo macchinoso e lezioso, a fine pellicola sarà difficile ricordarsi tutti i passaggi del prodotto cinematografico ma rimarrà impresso il finale (colpo di scena!) che poteva (e forse doveva) essere persino più suggestivo, magari ambientato durante la notte.

"Lo strano caso della signora Wardh" merita un voto decente, la tensione non è tantissima ma non mancheranno sequenze "tese", specie quelle finali con il sonoro che crea, insieme alle immagini, un clima spiccatamente soffocante.
Volendo esser cinici nell'analisi completa del prodotto forse da condannare (limitatamente) le mancate, o perlomeno, superficiali caratterizzazioni dei personaggi specie quella della signora Wardh che nei suoi atteggiamenti risulta essere fin troppo chiusa, situazione paradossale considerato il suo passato. Ma d'altro canto il film dura poco (classica durata di film di questo genere) e in risalto vanno altre cose, ed è comprensibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  13/09/2010 18:58:49
   7 / 10
Il film non mi ha entusiasmato per la maggior parte della sua durata,un thriller erotico dove a parte le nudita' della Fenech non viene mostrato nulla!
Poi si capisce il motivo del suo successo...
Il "vero" film comincia...

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Il finale stravolge do continuo tutta la storia rendendola ancora piu' avvincente anche se io avrei chiuso la situazione prima...

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Un cult...ma solo in parte...

pinhead88  @  09/09/2010 02:05:36
   6½ / 10
Ennesimo giallo di Martino, molto buono dal punto di vista tecnico e intrigante al punto giusto, anche se l'effetto "minestra riscaldata" c'è sempre. Indubbiamente migliore di altri titoli d'epoca, Argento a parte.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  28/07/2010 17:00:33
   7½ / 10
Buona escursione nel giallo a sfondo erotico di Martino

edmond90  @  16/10/2009 10:01:47
   7½ / 10
Thriller inusuale di Sergio Martino(senza una vera trama e abbastanza illogico a dir la verità)molto buono dal punto di vista tecnico.Azzeccate le sequenze oniriche

ninodettoerpais  @  10/09/2009 00:58:40
   8½ / 10
Credo che Sergio Martino, regista camaleontico in grado di destreggiarsi egregiamente nei piu' svariati generi cinematografici, abbia dato il meglio di se stesso nel classico Giallo all'italiana che con questa pellicola e' quasi agli albori. Ottimo, davvero ottimo questo film, parte con calma per farci conoscere bene le amicizie e le abitudini della protagonista Edwige Fenech la quale, oltre a mostrarci le sue splendide forme, si fa notare anche per le ottime doti recitative, grazie anche ad un copione con buonissimi dialoghi privi di forzature e mai banali. La trama segue lo stesso filo conduttore cominciando a delinearsi dopo i primi venti minuti e, accompagnata dell'eleganza del regista nella ricerca delle immagini, rende il film estremamente interessante. Superlative certe trovate di Martino (per esempio la simulazione del suicidio) che fanno impallidire numerosi Thriller di ultima generazione e l'accompagnamento delle musiche (Tarantino ripesca certe tracce e le inserisce nel secondo volume di -Kill Bill-) rende il tutto ancora piu' brillante.

paride_86  @  10/08/2009 22:48:02
   5 / 10
Sergio Martino è uno dei peggiori rappresentanti del thriller anni '70: lo dimostrano questo film e il successivo, "Tutti i colori del buio".
La signora Wardh è legata a doppio filo ad un losco individuo che la perseguita; mentre si rifugia in un nuovo amore gli eventi precipitano a causa di un maniaco assassino che agisce in città.
Ovviamente il finale è imprevedibile, ma questo non basta a risollevare le sorti di una pellicola compromessa da effettacci di bassa lega e da un erotismo per nulla raffinato e molto spesso gratuito.

phemt  @  10/05/2009 12:00:30
   7½ / 10
Esordio nel genere giallo di Martino, a seguito del successo commerciale del primo Argento, Lo Strano vizio della signora Wardh è un thriller/giallo/velatamente erotico molto influente per quel genere, il giallo all’italiana, che proprio in quegli anni stava nascendo…

Prima parte abbastanza classica ravvivata da qualche flashback con la Fenech desnuda e da qualche dialogo deprimente (il modo in cui Hilton cerca di rimorchiare Edwige è tragico) dove però non mancano trovate interessanti… Con l’evolversi della storia il film si fa più interessante ma la parte migliore sta negli ultimi venti minuti con quel susseguirsi di doppi e tripli giochi, tradimenti, colpi di scena ecc…

Bene il cast con la Fenech brava e come sempre splendidamente bella, geniale la trovata del cubetto di ghiaccio, si poteva però osare di più sullo splatter e sul versante erotico…
Da una delle frasi scritte sui bigliettini Martino prenderà il titolo del suo giallo successivo…
Ennesima dimostrazione che, a fare gialli di livello in Italia in quel periodo, non c’era solo Argento…

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/04/2009 20:45:20
   7½ / 10
Bel giallo di sergio Martino, un thriller a tinte erotiche dalla struttura narrativa ben ideata ed egregiamente messa in scena. L'uso dei flashback, soprattutto il primo, è di vero impatto sullo spettatore. Buone le prove di tutti i protagonisti, molto credibile E. Fenech.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/04/2009 19.24.43
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DarkRareMirko  @  05/12/2008 11:37:48
   7 / 10
Altro buonissimo thriller di Martino, regista imho superiore anche al Dario Argento di turno, che ha solamente riscosso più fortuna del nostro buon Sergio in questione.

Martino difatti è a suo agio o comunque se la cava riguardo ad ogni genere cinematografico.

Questo suo suddetto lavoro diventa macchinoso solo relativamente alla fine, e quindi ciò non è propriamente gravissimo, e per quasi tutta la sua durata risulta essere coinvolgente ed interessante.
Ben diretto e sceneggiato, è davvero un buon thriller.

Lo consiglio come tutti i film del grande Martino.

Bravi tutti gli attori, inclusa l'avvenente e sempre bellissima fenech.

Sestri Potente  @  30/09/2008 22:07:20
   7½ / 10
Bel thriller con svariati colpi di scena fino al bellissimo ma

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER finale. Ottima l'interpretazione della Fenech, attrice da sempre sottovalutata dalla critica e dal pubblico. Bella la regia, si capisce da chi abbia preso Tarantino a fare cinema!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  24/10/2007 10:22:44
   9 / 10
Questi si che erano film, ragazzi miei.
Sergio Martino riesce ad ideare in piccolo cult con una sempre splendida E.Fenech. Ottima anche la prova di Ivan Rassimov.
Uno dei tanti film (giustamente) ricordati da Tarantino.

Sorpresa!!

castelvetro  @  01/08/2007 11:36:33
   9½ / 10
Faccio appello alla corte suprema di filmscoop per togliere l'ultima frase
dal vostro commento al film: Ragazzi! Non potete rovinare una chicca come quella a chi ancora lo deve vedere!

Comunque: Questo film è tutta una sorpresa, dall'inizio e dalla frase di Sigmund Freud sulla violenza fino all'ultima scena...
Non voglio perciò rovinarvi nessuna sorpresa riguardo alla storia rimandandovi direttamente alla visione del film...

Martino resta uno dei miei Registi preferiti in assoluto: sà alternare erotismo
a perversione e creare magiche suspance tra una scena all'altra: è assurdo!

Riguardo agli attori poi: La Fenech, ma soprattutto Ivan Rassimov sono due pezzi da 90!

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  27/06/2006 20:15:53
   8 / 10
Thriller erotico di Sergio martino veramente bello.
Funziona benissimo sul versante erotico, con il racconto della storia d'amore violenta della Fenech (raccontata in flashback perfettamente funzionali) con Jean, quella con il marito che la trascura e quella con l'australiano George.
Ma funziona meglio sul versante giallo, con un plot molto ben congeniato, stile "Uccello dalle piume di cristallo" e con una bella sorpresa finale.
Davvero un bel giallo, recentemente rivalutato per via delle solite uscite Tarantiniane (che l'ha omaggiato anche nei suoi film in un paio di occasioni).

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