lo zoo di venere regia di Peter Greenaway Gran Bretagna, Olanda 1986
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lo zoo di venere (1986)

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locandina del film LO ZOO DI VENERE

Titolo Originale: A ZED AND TWO NOUGHTS

RegiaPeter Greenaway

InterpretiAndréa Ferréol, Brian Deacon, Eric Deacon, Frances Barber, Joss Ackland

Durata: h 1.55
NazionalitàGran Bretagna, Olanda 1986
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1986

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Trama del film Lo zoo di venere

Un incidente d'auto, provocato da un cigno che si abbatte sul parabrezza di una Ford-Mercury, causa la morte di due giovani donne e il ferimento della terza, Alba, che si trovava alla guida e che si vede amputata una gamba dal chirurgo-pittore falsario Van Meegeren, il quale le amputerà in seguito anche la seconda, perché la donna risulti copia vivente dei suoi quadri stravaganti. L'incidente lascia vedovi due entomologi gemelli ex siamesi, che lavorano per uno zoo, filmando i tempi e le fasi di disfacimento di animali morti...

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Voto Visitatori:   8,02 / 10 (23 voti)8,02Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Lo zoo di venere, 23 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  21/01/2015 21:21:39
   8 / 10
Molto bizzarro e intriso di humour nero, eccellente fotografia.. e tema un po' inquietante. Un misto di attrazione e repulsione per la vita e per la morte.

Woodman  @  21/08/2013 17:53:58
   8 / 10
Un Greenaway giovane. Riassumerlo è impensabile.

Del tutto privo di autentica intensità, interpretato su cadenze grottesche o teatraleggianti (peraltro benissimo), fotografato divinamente e musicato addirittura meglio (dal grande Nyman).
Citando e omaggiando Vermeer, Greenaway ci presenta un degrado morale inumidito da spruzzatine di genialità, sporcato di pittura e rigidamente drizzato su simmetriche scenografie, future carte vincenti nella filmografia orgasmica del regista, che si supererà con lo straordinario "Il ventre dell'architetto".
Ferreol sufficientemente brava.
Il personaggio di Milo interpretato dalla Barber è geniale.

Straborda di vitalità figurativa, difetta un poco nello scavo dei personaggi, non aiutato dal cast monocorde.

Uno fra i primi, incatalogabili, deliri visivi e barocchi del regista.
Il fatto che sia tanto odiato dal Mereghetti dovrebbe costituire una valida ragione per non perderlo.

Non eravamo ancora pronti per un capolavoro, ma "A zed and two noughts" rimane una gemma di squisito gusto per il grottesco, sublimato dall'idea stessa del personaggio principale, privo di una gamba dopo l'incidente iniziale, e da altre figure di magniloquente spirito camp.
Riferimenti faunistici funzionali a questa ipercinetica visione di uomini e donne che sfioriscono.
Gustoso.

pinhead88  @  28/06/2013 00:36:58
   6 / 10
Un po' Fellini, un po' Cronenberg, non che ci siano citazioni plausibili, ma a me ha ricordato qualche tema caro al regista canadese: ossessione per la carne o anche i due gemelli scienziati in Dead Ringers, solo che Cronenberg lo farà due anni dopo di questo.
''A zed and two noughts'' è il secondo che vedo di Greenaway. Se con ''The cook, the thief, his wife and her lover'' mi aveva affascinato grazie ad una messa in scena teatrale e un alone grottesco di fondo, qui mi è sembrato tutto un enorme presa per il cùlo. Troppa carne al fuoco, sequenze sconnesse e deliri su zebre morte e lumache che alla lunga finiscono per stancare.
Greenaway si sarà divertito parecchio con questa scemenza di film, ma dopo un'ora il tedio diventa inevitabile.

DarkRareMirko  @  18/05/2013 23:36:59
   9 / 10
Tra i film più perversi e disturbanti che abbia mai visto; grande cura formale ed estetica, molta ricerca e saccenza, per un Greenaway di sicuro compiaciuto, difficile e giogione (nei dialoghi, nelle scelte stilistiche, nei temi), ma anche sapiente, grande, audace, indiscutibilmente bravo.

Ottima la scelta di Andréa Ferréol, donna che ho sempre trovato sexy e che già avevo apprezzato ne La grande abbuffata.

Tanti momenti inquietanti, qualche rimando snuff, indicata colonna sonora; il tema del doppio, spesso affrontato già da Kubrick, qui ritorna in maniera spiazzante (e anche Cronenberg due anni dopo realizzerà il suo Inseparabili, che ha perlomeno qualcosa in comune con i due fratelli interpretati dai Deacon).

Buttgerait omaggerà il cadavere in decomposizione nel suo Der todesking.

Non tutto torna in effetti, ma A ZED AND TWO NOUGHTS è di sicuro tra le visioni più strane ed affascinanti che possano capitare.

baskettaro00  @  16/10/2011 18:38:34
   7 / 10
film parecchio surreale e per certi versi strano,basato moltissimo sulla simmetria,il regista inserisce alcuni esseri viventi in putrefazione,analizzandone le varie fasi,facendo respirare comunque allo spettatore un area grottesca e fuori dagli schemi.
strambo ma non male.

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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  02/03/2011 19:24:13
   7 / 10
Un film-incubo, saggio di tutte le ossessioni del regista britannico: l'origine dell'uomo e del mondo, il doppio e la simmetria, la morte e la necrofilia, la putrefazione del corpo, il ruolo dell'arte nella società, gli animali, gli uccelli, gli insetti...
Se in principio lo stile di Greenaway ammalia per la potenza delle immagini, per la profondità fotografica, per la tonitruenza delle musiche, alla lunga il gioco sentimental-social-psichiatrico implode sotto il peso delle sue stesse ambizioni e non si sa più per che verso prenderlo.
Disturbante, irritante, straordinariamente complesso ed affascinante (già il titolo "A zed and two noughts" è tutto un programma aperto ad infinite congetture), l'emblema di un cinema originale e ricercato, non per tutti i gusti, anticonvenzionale, folle, visionario, onirico, sfuggente e sprezzante come il suo regista.

RedPill  @  16/11/2010 21:11:49
   7 / 10
Divertente... nonostante lo si consideri un film drammatico - in effetti, gli episodi narrati non sono dei più felici - il regista lo presenta in maniera del tutto bizzarra, alleggerendo con stravaganza i contenuti emotivi della storia a favore di quelli un pò più grotteschi, facendo sì che il film assuma risvolti decisamente più ironici.Evoluzione e decomposizione, arte ed erotismo, questi gli argomenti shakerati in un cocktail agrodolce tra fantasiose tinte pastello e musiche armoniose, le quali, nella maggior parte dei casi, stridono con il tipo di immagini proposte.Questa mescolanza di sensazioni contrapposte, trasmette vivacità alla "tela" e incuriosisce per la smaliziata disinvoltura, quasi fanciullesca, con la quale Greenaway esprime la propria arte.Un concentrato di siparietti tragicomici conditi da una sceneggiatura gradevolmente sfrontata, rendono questa eccentrica opera dal grande impatto comunicativo, un godibile passatempo, immediato, e semplice da "assimilare" grazie al suo spirito libertino.Ovviamente "Una Zeta e 2 Zeri" non può essere nemmeno lontanamente accostato al cinema delle solite commedie, e probabilmente è proprio per questo motivo, che ancora oggi, rimane uno degli oggetti un pò misteriosi "dell'attuale" panorama cinematografico.

paride_86  @  08/10/2010 02:37:55
   7½ / 10
Film complesso e visionario, in cui Peter Greenaway dimostra tutto il suo talento visivo, ispirato, tra l'altro, da grandi artisti della pittura che cita esplicitamente nelle sue pellicole.
Il tema del film è la vita (e la morte) in senso lato, ma anche in quello biologico del termine; decomposizione, brodo primordiale, sesso, simmetria, sono solo alcune delle cose che vengono affrontate nel film che pecca, però di qualche manierismo di troppo e di scarso senso dell'insieme.
Barocco e sensuale, si distingue per il kitsch affascinante che lo pervade in ogni scena e, di contro, per le musiche minimaliste di Michael Nyman.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  20/03/2010 17:00:21
   8 / 10
La folle e morbosa attrazione verso la decomposizione,il tutto firmato Peter Greenaway.
Qualche tentennamento in dialoghi e virtuosismi inutili,ma tutto è confezionato con la solita scelta di inquadrature fantastiche,una storia assurda e con rimandi a religioni greche,zoofilia,morte (tema ricorrente nelle opere del regista).
Musiche straordinarie e trascinanti di Nyman.
Le scene con la musichetta e la decomposizione è geniale.

gandyovo  @  25/01/2010 15:42:32
   8 / 10
difficile commentare i lavori di Greenaway. Credo che o si trovano disgustosi o se ne viene rapiti. Per me vale la seconda.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  21/04/2009 19:49:55
   8 / 10
“P come pinguino, Q come quaglia, R come rinoceronte, S come sarcofago”.

Per approfondimenti, si veda -o si eviti- l'annessa recensione.

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Ultima risposta 27/04/2009 11.20.54
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Dan of the KOB  @  10/10/2008 21:14:28
   7½ / 10
Che dire?
Non è certo facile giudicare un film di Greenaway!
Non ho ben capito dove volesse andare a parare il regista con questo film, troppo criptico, forse solo lui conosce il vero senso della sua pellicola!
C'è da riconoscere però che l'opera affascina indubbiamente! Molte sequenze sono fantastiche, accompagnate da una colonna sonora perfetta!
Le ambientazioni e gli accostamenti di colore che il regista propone sono gioia pura per gli occhi!
O lo si ama o lo si odia? Forse, ma io scelgo la via di mezzo!

donfabios  @  20/09/2008 12:35:49
   8 / 10
film ricco di rimandi scientifico-mitologici, di simboli onirici e psicanaliitici, di giochi visivi e di simmetrie. Curiose le inquadrature accelerate sulla decomposizione, forti e curate molte inquadrature. il doppiaggio italiano sicuramente fa perdere i frequenti rimandi e doppi sensi. Nel complesso la trama è nebulosa e molti aspetti rimangono poco chiari.
P.S. Spero non abbiano maltrattato animali.

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Ultima risposta 20/09/2008 12.36.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  15/11/2007 17:17:23
   8½ / 10
Autocompiaciuto,dannatamente kitch,stravagante,originale e visionario come pochi altri registi,Greenaway riesce ad essere allo stesso tempo un'artista a 360 gradi e un pazzo scatenato capace di impostre un film su un'argomento talmente poco cinematografico come la morte e la decomposizione,con tutte le componenti del caso trasportate fino all'esasperazione....simmetria,geometria,allusioni,perversione,mitologia e citazioni,il tutto condito dalla strordinaria colonna sonora di Nyman e un gusto per le inquadrature fuori dal comune.

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Ultima risposta 15/11/2007 19.53.34
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Lory_noir  @  16/10/2007 20:25:40
   3 / 10
Rappresenta molti dei "vizi" umani che perseguitano la nostra specie in maniera molto, fin troppo, originale e per me trp artefatta. Non mi è per nnt piaciuto e nn mi ha colvolto dall'inizio alla fine.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/08/2007 00:32:19
   8 / 10
un film talmente assurdo da risultare troppo normale...
dico questo per seguire un po il pensiero del regista che mi sembra davvero complicato!
intanto non è un film semplice perche alcuni tasselli rimangono senza posto al termine della visione...
la seconda parte(da quando si conosce l'origine dei fratelli)è sicuramente la migliore,la meno confusa,la piu riuscita!
ma malgrado questo il tema affrontato da Greenaway non mi ha esaltato...non mi ha colpito e interessato piu di tanto!
...evoluzione?...

statididiso  @  12/08/2007 02:16:34
   9½ / 10
se dovessi definire il film con un solo aggettivo, lo definirei "scanzonato", come riporta il commento sul retro del dvd. per tutta la durata della pellicola si respira un clima di "normalità", dove tutto "scorre", gli eventi si susseguono, indipendentemente dalla nostra volontà, dalle possibili stereotipizzazioni delle nostre paure, dalle visioni parziali della realtà in cui ci piace immergerci; dove non ci sono "climax" e ogni singola parte del tutto è chiamata a colmare il vuoto strutturale, di volta in volta generato, in quanto potenziali matrici di ogni cosa; in cui l'inizio coincide con la fine, il bene con il male, la morte con la vita, nell'eterno ritorno dell'uguale. le immagini sono tanto belle quanto significative (revival del "Der Todesking" di Buttgereit, dove, tra un episodio e l'altro, si vede il corpo di un uomo decomporsi lentamente). evocative e in sintonia con il resto le musiche di Nyman, forse, soprattutto all'inizio, leggermente abusate. 1/2 punto in meno perché, aihmè, il film, ogni tanto, degenera nell'autocompiacimento e nel virtuosismo tecnico, risultando un pò pesante (cmq, tanto di cappello di fronte a questo regista).
cinema d'avanguardia!! d'obbligo per gli amanti del cinema. L

voto: 9,5

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Ultima risposta 03/09/2007 18.07.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  06/06/2007 10:08:44
   9½ / 10
alba: "salve! sono la p.uttana dei mostri, e i gemelli siamesi divisi sono la mia specialità."

van hoyten: "mi hanno già parlato dei suoi gusti e disgusti, i miei complimenti. io invece, signora, ammiro spudoratamente i cavalli. le cavalle gravide, specialmente. ho sempre sognato di riuscire a scopare una giumenta bianca pregna."

alba: "e l'ha mai provata?"

van hoyten: "in presenza sua e dell'eletta compagnia posso davvero dire tutto. una giumenta bianca mi ha fatto a pezzi, letteralmente. mi ha sbalzato e massacrato, eppure la desidero ancora dopo averla posseduta. il suo nome era ortensia."

greenaway all'ennesima potenza, probabilmente il film più ermetico e narciso del regista più autocompiaciuto della storia.
uno quasi se lo immagina, a darsi egli stesso metaforiche pacche sulle spalle mentre predispone le scenografie dove incastonare le sue (e)statiche inquadrature.
folle indagine sulla morte e decomposizione, ossessivamente simmetrico e weird come pochi, alla fine della visione non lascia però la mera impressione di una sparata di stile sterile e pleonastica, quanto più di un'esplorazione, certo confusissima, ma inserita in un disegno ben tendente ad un preciso fine.
e comunque, pure se non avesse senso, dice bene benzo in un commento che non ricordo sia a questo film o a un altro del regista: greenaway racconto storie uniche, sempre interessanti e mai banali. grande, ma non lo consiglio a tutti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/06/2007 12.07.16
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andrea9002  @  23/09/2006 20:32:51
   7 / 10
Metto 7 solo per non abbassare troppo la media...
certo questo film mostra scene che non si vedono tutti i giorni ed il regista è molto capace ma personalmente non vedo nulla da osannare...

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Gogol  @  11/09/2006 18:11:40
   10 / 10
Titto  @  16/06/2006 00:59:59
   10 / 10
Il film di Greenaway che preferisco. Sinceramente non amo il regista, troppo kitch e presuntuoso, ad ogni modo l'idea primordiale di vita e di morte che è presente in tutto il film, basata sulla dualità simmetrica dell'esistenza e la necessità di "essere vivente" in uno spazio doppio e inverso in tutto e per tutto per i personaggi (e più globalmente per ogni forma di vita - è Greenaway...) è estremamente eccitante. Affiorano inoltre i temi cari al regista e tutta la sua pazzia geniale, purtroppo, per quanto mi riguarda - comunque opinione comune - troppo autocompiaciuta.
Un film molto difficile da vedere , una sfida per chi vuole comprenderlo fino in fondo, ma vale sicuramente la pena anche per le magnifiche musiche di Nyman che vanno in perfetta simbiosi con le fantasie buie, mistiche, perverse e malaticce del regista.

Le scene velocizzate in cui si vedono animali in decomposizione non devono impressionare ma devono far riflettere: la decomposizione è si morte ma è soprattutto un fermento di vita. Nulla si crea e nulla si distrugge.

Piu corretto il titolo in inglese che introduce il concetto base (di tutte le religioni e di ogni cosa che esiste - è Greenaway) della dualità.

Peccato che siano presenti pochissimi commenti, questo film è una perla per qualsiasi cinefilo.

TRIP ALLUCINANTE

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otomstuah  @  10/12/2005 05:59:23
   10 / 10
Veramente difficile tanto quanto bello e fuori dagli schemi,
Un film così o lo ami o lo odi!
Un pò psichiatrico... ma molto profondo!!
Assolutamente consigliato!!
Greenaway è un grande!

benzo24  @  27/08/2005 18:51:49
   10 / 10
Questo sì che è un film veramente originale, folle e perfetto in ogni sua parte. Geniale!

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