Il film sul processo del 1957 sull'oscenità, nato per la pubblicazione del poema in tre parti scritto da Allen Ginsberg, che parla dell'uso di droga e di sesso etero e non.
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Un film che, visto il soggetto, non poteva non avere momnti di grande poesia, soprattuto quando i versi di Ginsberg si intrecciano con eleganti, sofisticate e deliranti animazioni. Franco è convincete. Se il film ha una pecca è che si presta a troppe ripetizioni. Alcuni bravi de L'urlo vengno ripetuti 2 o tre volte, appesantendo una nrrazione già difficile di per sè. Un altro elemento da valutare, anche se non è necessarimente un aspetto negativo, è che, per come è strutturato, il film non è per tutti. Anzi, è per pochi perché il linguaggio usato non parla (purtroppo secondo me) a un pubblico che di non mastica di poesia.