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Il modo di fare cinema new-hollywoodiano e l'eleganza del noir classico sono due cose che un po' si ostacolano a vicenda: il primo ha un'estetica, anche nei dialoghi, rozza, graffiante e stridente; la seconda preme sulla lentezza, sulla meditazione e sui processi alle intenzioni. THE BIG SLEEP di Michael Winner si perde nel caos di vicende tipicamente investigative ma la sensazione è che lo faccia con dispiacere: l'attesa lascia spazio alla fretta e alla voglia di un'azione che non arriva mai. Manca una cura estetico-cromatica adeguata. Le musiche da poliziesco guastano e non sono una buona alternativa. Le scene migliori sono o quelle già viste o quelle più "spinte". Il noir si era già evoluto per trovare la sua strada e questo film è semplicemente un ramo cresciuto storto.
Il detective Marlowe è incaricato da un anziano generale di indagare su di un ricatto ad una delle sue figlie .... Tre anni dopo " Marlowe il poliziotto privato " , Robert Mitchum è chiamato ancora a vestire i panni del disilluso investigatore creato dalla penna di Raymond Chandler . Ed oltretutto in un remake del celebre " Il grande sonno " di Howard Hawks e Humphrey Bogart , probabilmente il non plus ultra del genere hardboiled cinematografico ! Il regista stavolta è l' inglese Michael Winner che , probabilmente per ragioni produttive , trasferisce l' azione dalla peccaminosa Los Angeles degli Anni '30 alla grigia Londra contemporanea ( di allora , il film è del 1978 ! ) . Purtroppo vedere Marlowe girare in Mercedes con guida a destra tra le campagne britanniche fa perdere un bel po' del fascino originale . Per di più il protagonista appare stranamente arricchito , con indosso vari completi eleganti e addirittura un Rolex ! La trama segue pedissequamente quella del romanzo ed appare piuttosto intricata , con parecchi personaggi che partecipano all' azione . Winner fa quindi un po' di fatica a chiarire alcune vicende , dovendo condensare la durata nei cento minuti canonici . Il cast è sempre il punto di forza di questo film , e si può definire stellare senza tema di smentita . Il fisico imponente ed il volto scavato e dolente di Mitchum sono anche stavolta perfetti per il ruolo , nonostante la differenza di età . I tanti volti che ruotano intorno a lui hanno tutti nomi importanti , anche se molti sono relegati in particine davvero secondarie . Troviamo infatti gente del calibro di James Stewart , John Mills , Richard Boone , Oliver Reed , Edward Fox , Joan Collins e Harry Andrews ! Sinceramente invece ho trovato inadeguate le due presunte dark ladies , la sciroccatissima Candy Clark ( che perlomeno ci dona qualche bel nudo totale ) e la poco convincente Sarah Miles . In conclusione , pur non essendo un brutto film , risulta assolutamente imparagonabile con quello di Hawks e pure con il primo Marlowe di Mitchum . Comunque al 6 secondo me ci può arrivare ....
Remake de "Il Grande Sonno" di Hawks che parte male e continua peggio. L'andatura è ciondolante, manca totalmente l'atmosfera ed alcune scene sono ridicole. Un autentico disastro nel quale anche Mitchum si trova spaesato. Anche il cambio di ambientazione non giova al film. Orribile.
Il titolo reale è "Il grande sonno" ed è un remake del grandissimo lavoro di H.Hawks con Bogart come protagonista. Già è difficile poter ricreare quell'atmosfera noir perfetta che c'era nella pellicola del '46 figuriamoci se ci riusciva un regista come Winner che ha fatto si buoni lavori ma sicuramente non è all'altezza, infatti visionando "Marlowe" ( Che comunque ebbe un discreto successo all'epoca ) ci si rende conto di assistere ad un lungometraggio barboso, poco attraente e di scarsa fattura. Non basta nemmeno la presenza di un certo James Stewart a ritmare il film. Si poteva evitare.