pare parecchio parigi regia di Leonardo Pieraccioni Italia 2024
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pare parecchio parigi (2024)

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locandina del film PARE PARECCHIO PARIGI

Titolo Originale: PARE PARECCHIO PARIGI

RegiaLeonardo Pieraccioni

InterpretiLeonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua, Nino Frassica, Massimo Ceccherini, Giovanni D'Addario, Giancarlo Ratti, Max Galligani, Giuseppe Gandini, Alessandro Riccio, Marta Richeldi, Giorgio Borghetti, Alessio Binetti, Gabriele Careddu, Gianna Giachetti, Gianmaria Vassallo, Gaia Nanni, Gioele Rotini, Eleonora Di Miele, Giorgia Tomasi, Dalia Kalala, Giorgia Trasselli, Sergio Forconi, Andrea Muzzi, Nina Pons, Gianni Franco, Alessandro Paci, Angelica Massera, Ludovica Baiardi

Durata: h 1.36
NazionalitàItalia 2024
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 2024

•  Altri film di Leonardo Pieraccioni

Trama del film Pare parecchio parigi

Per esaudire il desiderio, ormai rimpianto, che ha un vecchio e malatissimo padre (Nino Frassica) di non aver fatto un viaggio a Parigi con i figli (Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua) ecco che i tre fratelli che non si parlano da cinque anni, fingeranno di partire con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio di cavalli. Quel viaggio, messo in scena perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che glielo ha affidato, diventerà una paradossale, avventurosa e irresistibile occasione per tentare di far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro papà. Con il motore dell’immaginazione si possono fare migliaia di chilometri: se non si può andare a Parigi, Parigi può venire da noi! Dopotutto anche se fai il giro del mondo ritorni sempre nel solito punto, no?

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Voto Visitatori:   5,30 / 10 (10 voti)5,30Grafico
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Voti e commenti su Pare parecchio parigi, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

christopher2003  @  12/08/2025 18:45:08
   7½ / 10
La nuova commedia di Pieraccioni è forse stata la più felice dell'ultimo decennio. Partendo da una storia vera, Pieraccioni ha il modo di raccontare il vissuto problematico di una famiglia qualsiasi. La Francini e la Bevilacqua sono buone partner e Frassica si dimostra interprete interessante e misurato.

the saint  @  27/01/2025 09:45:49
   5 / 10
strappa veramente una risata e qualche sorriso!
peccato perchè con una sceneggiatura così si poteva fare molto di più.

daniele64  @  13/01/2025 09:48:05
   5 / 10
Tre fratelli che non si vedono da tempo cercano di soddisfare l' ultimo desiderio del burbero padre malato ... A quanto pare la trama si ispira ad una storia vera di oltre quarant' anni fa e tale idea , insieme all' allitterante titolo , può essere considerata la cosa migliore del film . Sì , perchè in quest' ultimo lavoro di Pieraccioni l' intrigante spunto viene un po' sprecato da una sceneggiatura che sfrutta poco i possibili sbocchi comici della vicenda , puntando maggiormente sul garbato ritratto di una famiglia problematica . Così , più che ridere della grassa , si sorride , spesso puntando sulla ben nota simpatia degli interpreti e su di un evidente sentimentalismo di fondo nel finale . Il comico toscano stavolta fa a meno della solita , stucchevole ed ormai improbabile storia d' amore e ha il merito di non voler fare il protagonista assoluto , condividendo la scena con altri personaggi . Ed è così che viene fuori l' innata simpatia di Chiara Francini , mentre rimane più in ombra il personaggio di Giulia Bevilacqua . Peccato poi che Nino Frassica sia relegato ad una parte che ne limita assai gli spunti comici e che pure l' immancabile Massimo Ceccherini sia stato messo un po' troppo ai margini e con un ruolo antipatico . Speravo insomma in qualcosa di meglio . Purtroppo per me vale solamente 5 .

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  03/09/2024 12:38:29
   5 / 10
Una buona idea non poteva che NON essere di Pieraccioni. Infatti dallo spunto geniale che arriva da una storia vera gia' raccontata il processo di scrittura latita un po' regalando pochi momenti comici, tutti relegati tra le quattro mura di casa Ceccherini.

Mentre come momenti malinconici sottolineo il finto Natale con addobbi con carta igienica, momento poi rovinato dal regista con l'obbligatoria sequenza inclusiva che sembra dare respiro al cinema Italiano...mah...Vorrei trovare per altro una sola persona che abbia riso alla visione della statua truccata. Una sequenza costruita per far esplodere in una risata, cosa che non avverra' mai.

Anche il finale poteva essere migliore...peccato, un'idea buttata un po' al vento da incapacita' gia' riconosciuta da tempo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/06/2024 17:04:47
   6½ / 10
Pieraccioni è sempre Pieraccioni, quindi non ci si può aspettare chissà cos'altro. Filmetto simpatico che parte da un buono spunto, si sviluppa in maniera abbastanza scontata e arriva a un finale abbastanza prevedibile. Non ci si sbellica dalle risate, il finale anzi è quasi lacrimoso, comunque si lascia vedere.

topsecret  @  04/05/2024 22:35:18
   6 / 10
Carlo Verdone aveva fatto qualcosa di simile in GALLO CEDRONE, poi ho letto che Pieraccioni si è ispirato a una storia vera ma, alla fine, c'è scappata pure una denuncia per plagio da parte di un regista autore di un corto, dice lui, molto simile a questa ultima fatica del Leonardo nazionale.
A parte tutto, c'è qualcosa di riciclato dal regista-attore toscano: il racconto che parte dall'aereo pare parecchio FUOCHI D'ARTIFICIO e quindi "fuori dal riff".
In questo PARE PARECCHIO PARIGI ci sono trovate, secondo me, piuttosto insipide ma molte delle battute mi sono sembrate simpatiche, grazie anche all'intesa creatasi nel cast, Ceccherini e mamma maiala compresi, che mi hanno regalato più di qualche risata e intrattenuto degnamente.
Ormai i fasti dei bei tempi sono andati perduti e Pieraccioni, come quasi tutti, è costretto a fare i conti con le idee che scarseggiano e le richieste dei produttori per un prodotto facile e veloce, perciò non si può pretendere chissà quali novità, ma tutto sommato il film in questione non dispiace e si lascia vedere senza nessuna fatica. E come per i precedenti lavori di Pieraccioni vale la sufficienza.

ilgiusto  @  31/01/2024 17:08:01
   7 / 10
7++

E' la solita ricetta di Pieraccioni: parte da uno spunto, lo rende più interessante poi aggiunge qualche personaggio e ci ricama sopra delle gag.
E' una ricetta semplice ma Pieraccioni l'ha sempre cucinata bene (talvolta benino, altre volte benissimo).
Personalmente l'ho trovato in linea con le mie aspettative e mi ha parecchio divertito.

(Non capisco chi lo stronca con voti come 1 o 3 - potrei capire 5 o 5,5 - cosa diamine si aspettava?!? Prima di andare al cinema magari guardate i trailer e magari controllate quale sia il canone dell'autore).

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2024 16.58.03
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Wilding  @  21/01/2024 09:06:13
   5½ / 10
C'è un'amarezza di fondo in questo film, che forse lo salva da una mediocrità a tratti imbarazzante sotto tutti i punti di vista, dalla regia, agli interpreti, alla sceneggiatura peraltro ispirata ad una storia vera...

neverhood  @  20/01/2024 01:08:27
   1 / 10
Veramente imbarazzante. Purtroppo, non ho individuato un solo elemento che possa giustificare un voto superiore a 1. Dall'inizio alla fine, si susseguono ininterrottamente stupidaggini irrealistiche e siparietti privi di coerenza e senso alcuno. La cadenza fiorentina, simpatica nei primi 5 minuti, diventa subito irritante e fastidiosa.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
stratoZ  @  19/01/2024 12:53:52
   4½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Robina praticamente, che dal momento in cui ho finito la visione ho iniziato a dimenticare, "Pare parecchio Parigi" è un film piatto, senza mordente, retorico e banalotto, accompagnato da una comicità irrilevante.

Pieraccioni porta su schermo un'opera ispirata liberamente ad una storia vera, di questa famiglia che per realizzare l'ultimo desiderio del padre simula un viaggio a Parigi, in realtà non uscendo mai dal maneggio, bene io penso sia un soggetto interessante comunque con un buon potenziale e che poteva tranquillamente giocare con la percezione, con i significati metartistici, insomma un po' come faceva Weir in Truman show se vogliamo - è anche citato esplicitamente nel film - e porre anche qualche interrogativo sulla morte e sul vissuto, e invece no, Pieraccioni deve accontentare il pubblico, non è neanche colpa sua, è soltanto ingabbiato nel fare questi prodotti didascalici e retorici ed ecco che l'unico dilemma del film diventa quello che nel momento della soglia gli fa scegliere una sorta di pillola blu o pillola rossa: rischi la galera e realizzi l'ultimo desiderio di tuo padre o rimani in sicurezza a casa aspettando l'inevitabile? I figli sceglieranno la pillola viola, adottando una soluzione intermedia.

Purtroppo lo sviluppo si dipana tra gag che quando va bene non fanno ridere, quando va male sono imbarazzanti, guardare la scenetta degli stambecchi, che poi arrivano anche ad inchiappettarsi, volevo smettere di esistere durante quella scena, poi vabbè il resto è la solita comicità toscanaccia che non fa ridere, battute sulla maialah di qua e la maialah di là e via dicendo, forse forse si salva la scena della finta dogana che magari ha un fondo di ironia un po' più tagliente, ma poco poco.

La componente drammatica riesce ad essere anche peggio però, con quella retorica banale del vissuto e del dover vivere, la classica situazione in cui i figli sono sempre troppo impegnati per occuparsi del padre, anch'esso sempre assente e via dicendo, alcune frasi di Frassica che prova la redenzione prima di morire fanno cascare le braccia, risultano impostate e forzate, messe lì per coronare la scena e ribadire i banali concetti di "non mollare mai", "dimostrare il proprio valore", "fiorire, perdonare, cercare la propria strada" e altre cose così via dicendo, per approfondire basta guardare l'elenco delle frasi dei baci perugina.

Poi c'è Ceccherini che non serve praticamente a nulla, messo lì presuppongo come una sorta di spalla comica, è un pianeta a sé stante che ogni tanto s******* per la polvere spostata dal furgone e che ad una certa gli spara, senza conseguenze quindi proprio boh, doveva metterlo in un modo o nell'altro.

Vabbè

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