pasqualino settebellezze regia di Lina Wertmuller Italia 1975
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pasqualino settebellezze (1975)

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locandina del film PASQUALINO SETTEBELLEZZE

Titolo Originale: PASQUALINO SETTEBELLEZZE

RegiaLina Wertmuller

InterpretiGiancarlo Giannini, Fernando Rey, Elena Fiore, Shirley Stoler

Durata: h 1.55
NazionalitàItalia 1975
Generegrottesco
Al cinema nel Gennaio 1976

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Trama del film Pasqualino settebellezze

Pasqualino è un poveraccio che commette un delitto d'onore. Per questo motivo viene chiuso in un manicomio criminale, ma esce a causa della guerra. Viene catturato e finisce in un lager tedesco dove commette un altro omicidio. Alla fine delle ostilità ritorna in una Napoli tragicamente euforica che festeggia l'arrivo degli alleati.

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Voto Visitatori:   7,88 / 10 (28 voti)7,88Grafico
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Voti e commenti su Pasqualino settebellezze, 28 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  02/08/2024 16:55:53
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Quarto atto della mitica collaborazione tra la Wertumuller e Giannini, ennesimo film di grande spessore, tagliente, corrosivo, con la solita ironia caustica e uno stile estremamente sopra le righe che questa volta è ambientato durante la seconda guerra mondiale e nel periodo immediatamente precedente, è un'opera che continua coerentemente a bersagliare l'italiano e il contesto, questa volta ambientato a Napoli, con Pasqualino Settebellezze che è una sorta di dongiovanni molto geloso della sorella che finirà per commettere un delitto d'onore, finendo dopo varie peripezie, e una scena estremamente sopra le righe in cui fa a pezzi il cadavere di Totonno Diciotto Carati, al manicomio criminale, salvo poi con lo scoppio della guerra essere mandato nella campagna di Russia per finire poi, causa diserzione, in un campo di concentramento nazista.

La pellicola gioca molto col contrasto tra gli ideali e quell'attitudine tipica di Pasqualino del fare i suoi interessi purché tiri a campare, lo si vede fin dalle prime battute, lo si vede al manicomio criminale col significativo confronto con l'oppositore del regime, in cui si evidenziano le contraddizioni stesse del regime fascista, arrivando ai grotteschi momenti nel cupo lagher in cui Pasqualino arriverà a corteggiare la comandante e mandare a morte i suoi stessi compagni pur di farla franca, ne viene fuori un affresco dell'italiano arrivista e senza scrupoli, una comicità che diventa amarissima che tocca i suoi picchi in un finale quasi commovente.

Giannini offre l'ennesima interpretazione di grande valore, ancora parlando abilmente un dialetto che non è il suo, aggiungendo tocchi di lirismo e un dramma di fondo forse anche più evidente che nelle opere precedenti, una sceneggiatura efficacissima e il solito stile esagerato della Wertmuller fissano quello che forse è il suo miglior successo a livello critico, con pure le candidature all'oscar che ne sono derivate, però era la fine del periodo d'oro, da lì in poi la qualità diminuirà esponenzialmente.

Wilding  @  30/08/2023 14:28:58
   7½ / 10
Potente, drammatico nelle sue sequenze... magistrale Giannini. Un grandissimo film del Nostro Cinema.

Italo Disco  @  21/10/2022 21:17:54
   9 / 10
Pellicola al passo con i tempi, cinica e crudele. Alcune scene sono d'antologia. Bravissimo Giannini. Indimenticabile la colonna sonora. 18° posto nella stagione 1975/76.

suzuki71  @  02/04/2020 22:01:49
   10 / 10
Capolavoro. Giancarlo Giannini in una delle più grandi interpretazioni del cinema italiano. Sceneggiatura da scuola, che in 120 minuti riesce a passare dalla leggerezza della Napoli spensierata dell'anteguerra alle più inenarrabili perversioni del nazismo. Spassoso ed atroce allo stesso tempo. Magnifica regia. Neanche un oscar? Peccato! Giorgio Gaber firma le musiche.

pak7  @  01/02/2018 02:00:04
   7½ / 10
Capisco le 4 candidature all'Oscar: forse Giannini lo avrebbe meritato in effetti. Interpretazione eccezionalmente intensa per questo grande ed eclettico Attore.
La pellicola rimane su livelli altissimi fino a mezz'ora dalla fine, in cui il regista si concentra e dà troppo peso al rapporto tra Pasqualino e la nazista, quando probabilmente avrebbe potuto soffermarsi sugli aspetti trattati nella prima ora.
E' un mix tra commedia, film drammatico e spaccato di guerra, con scene (forti) che probabilmente non ci si aspetterebbe mai da un film della Wertmuller.

C_0_  @  27/11/2017 18:23:30
   8 / 10
Il genere grottesco non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai. Giannini non mi ha mai fatto impazzire come attore. La Wertmuller idem. Devo ammettere però che qua siamo di fronte ad un ottimo lavoro. Forse meritava anche un voto maggiore ma come ho già detto, il genere non è il mio preferito e quindi non riesco a dare più di un otto.

genki91  @  20/08/2015 18:23:07
   8 / 10
Quando si dice che "di questi film non ne fanno più", in certi casi è proprio vero.
Per evoluzione, contesto storico, fate voi, ma certi Capolavori sono inarrivabili.
Giannini a mio parere è uno dei migliori rappresentanti del cinema italiano e dovremmo tutti andarne fieri.
Pasqualino Settebellezze è un must che dovrebbe essere visto e rivisto.
Ottimo.

Erdruckt  @  01/05/2015 08:41:30
   7 / 10
A mio parere bellissimo film, consiglio anche "Mimi metallurgico ferito nell'onore"

7 meritatissimo

Matteoxr6  @  08/03/2015 17:03:29
   6½ / 10
Film discretamente originale che ha il pregio di volare da una tematica all'altra (introspezione sull'italiano del tempo, mafia, politica, nazismo) intelligentemente, tessendo infatti un intreccio sociopolitico che sembra un dipinto, dove ogni colore si mischia all'altro. Questa è la vera forza della pellicola, e Giannini è bravissimo a traghettarlo dall'inizio alla fine. Mi è piaciuta anche la costruzione su apparenti paradossi delle vicende narrate accadute al protagonista (ad esempio, l'inizio di tutto per una questione di onore, che poi si conclude con Pasqualino che per salvarsi si prostituisce e perde completamente la dignità; oppure che per pagare l'avvocato che lo difenderà per aver ucciso il magnaccia, si debba ricorrere paradossalmente alla prostituzione della sorella).
Di contro, ho trovato troppo forzata e prolissa tutta la scena riguardante la bruttissima e obesa nazista: ritengo che si sarebbe potuto fare di meglio e più concisamente, mentre invece ciò rallenta troppo il film e stanca senza motivo lo spettatore. Inoltre l'ho trovato troppo caricaturale in certe situazioni. Insomma, tutto sommato è certamente un buon film molto pensato e studiato, ma non così esaltante per i miei gusti.

suboost  @  02/02/2015 02:43:43
   8 / 10
amaro, amarissimo.
ritratto impietoso dell'italianità, uno sguardo gelido sulle brutalità umane, sullo sfondo un lager, un manicomio, accomunati dallo stesso orrore.



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

cinico e amaro.

un capolavoro per me.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  08/04/2014 12:26:32
   7½ / 10
Gli anni '70 sono quelli qualitativamente migliori per la Wertmuller e lo dimostra questo film che è uno dei piu' apprezzati oltreoceano, oltre ad essere uno dei film Italiani ad aver ottenuto piu' nomination agli oscar.
La sceneggiatura è davvero particolarmente riuscita (Solo "quinto potere" poteva soffiargli l'oscar), dramma, commedia e grottesco si mescolano con efficacia senza mai sminuire il tema della guerra e le conseguenze che si porta dietro... come appunto la segregazione forzata nei lagher.
Passando al lato comico della vicenda resteranno indimenticabili i giochi di sguardi tra Giannini e la carceraria Tedesca!

perryperry1  @  28/03/2014 13:38:17
   8½ / 10
Lina Wertmuller
Lina Wertmuller
Lina Wertmuller

il tutto per ricordare (mai abbastanza) la prima regista donna al mondo ad avere la candidatura all'oscar,nonchè la prima a vincerlo,25 anni prima della first nomination americana (Sofia Coppola)

è vero,ci sono piccole imprecisioni,alcune scene paradossali tanto da diventare stucchevoli,tipo l'amplesso concitato con la Nazista,ma la focalizzazione della nostra Lina era rivolta altrove.

la volontà sembra proprio quella di dimostrare quanto possa cambiare l'asse di riferimento di un essere tutto sommato ignorantello e sempliciotto,guappo per forza più che per vocazione,cresciuto nella bambagia di una casa fatta tutta di donne che lo proteggono.

il cammino di Pasqualino è contemporaneamente quello della disillusione e quello della sopravvivenza,la scena della stazione quando fondamentalmente recita un elogio del Duce al socialista Roberto Herlitzka (cameo emozionante) mette in evidenza la inconsapevole complicità delle masse nell'appoggio a despoti dittatori dipinti come salvatori della patria,fenomeno mai passato di moda.

il finale è struggente:il ritorno a casa con la consapevolezza che non solo niente è finito,ma che anzi la guerra comincia adesso,memore delle parole di Pedro.
sei diventata zoccola anche tu,bene...dobbiamo fare tanti figli...perchè dobbiamo difenderci

colonna sonora di Iannacci

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/03/2014 13.52.47
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Dompi  @  23/02/2014 15:41:27
   9½ / 10
Bellissimo e commovente.

Paolo70  @  07/02/2014 23:17:15
   7 / 10
Film che viene ambientato in parte in un campo di concentramento; scene toccanti da fare riflettere. Giannini superlativo. Film da vedere.

freddy71  @  16/10/2013 23:11:12
   7½ / 10
buon film forse non il igliore della wertmuller.....ma comunque gradevole si lascia guardare....forse un filino lungo...

vieste84  @  12/10/2013 14:55:19
   6 / 10
4 nomination all'oscar mi paiono esagerate. A parte l'immensa e scontata prova di Giannini e molte scene accuratamente ben fatte, c'è qualche scelta infelice nella sceneggiatura che mi ha fatto un po crollare il gradimento per questa pellicola. Quando si decide di fare un film grottesco è così, piace in base ai gusti delle persone, tipo leggo in alcuni commenti che la scena con la nazista è perfetta invece io l'ho trovata proprio di cattivo gusto. Pellicola su cui vale dare una visione ma mi sento di dire che sono esagerate le 4 candidature all' oscar, soprattutto se si pensa che ci son fior fiore di filmoni italiani han ricevuto meno considerazione. Ovviamente "travolti da un insolito destino" è anni luce meglio

Oskarsson88  @  29/03/2012 19:46:58
   7½ / 10
non male questo misto di commedia, drammatico, grottesco e guerra con un Giannini sopra le righe. da dire che la scena con la anzista ricorda una certa scena in Mimi metallurgico......

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/01/2012 00:03:50
   8 / 10
La vita o la dignità.
Nel corso delle sue vicissitudini Pasqualino si trova sempre di fronte a questa scelta, optando sempre per la sopravvivenza ad ogni costo, calpestando sè stesso, glorificando perfino la propria mediocrità nel fottersene di tutto e finalizzando ogni cosa per il proprio tornaconto personale.
Personalmente la Wertmuller non sempre l'ho apprezzata, ma in questo caso la carica grottesca del suo film è veramente pungente contro un certo modo di pensare e agire tipico dell'italiano medio, andando anche oltre le maschere di Sordi. Notevole anche dal punto di vista tecnico con una bella fotografia e le scenografie del lager stranianti come un vero incubo.

paride_86  @  04/10/2011 23:01:14
   5 / 10
Storia di un italiano e della sua italianità, almeno per come la vede Lina Wertmuller.
Tra cliché, macchiette e questioni d'onore - con la guerra sullo sfondo - Giancarlo Giannini sostiene praticamente da solo tutto il film comn la sua immensa bravura. La sceneggiatura è discontinua e disomogenea, e la regia, strapiena di primissimi piani, non le è da meno.
La noia regna sovrana.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  15/09/2010 14:37:39
   8 / 10
Un tragicomico ritratto della guerra e delle conseguenze che porta nell'uomo, capaci di alterare la personalità dell'individuo stesso.
Come protagonista principale troviamo uno strepitoso Giancarlo Giannini in una delle sue più belle interpretazioni, diretto dalla grande Lina Wertmuller.
La storia vede un soldato che durante la seconda guerra mondiale viene rinchiuso nei lager e scoprirà come questa lunga prigionia faccia nascere una seconda personalità nel prigioniero, capace di uccidere per non essere ucciso.
Mentre è rinchiuso pensa al delitto d'onore compiuto quando era a Napoli.
Come detto è un film che unisce al tragico il comico, a tratti sconfinando nel grottesco, come l'omicidio di colui che faceva prostituire la sorella di Pasqualino o il quarto d'ora di"tresca" tra lui e la nazista, un quarto d'ora che da solo vale la visione del film.
Consigliato, vedetelo e non ve ne pentirete, anzi...

topsecret  @  19/02/2010 18:29:17
   7½ / 10
Quelli che ammazzano per questioni d'onore.....
Quelli che per non essere ammazzati calpestano la loro onorabilità....
Un film ben diretto dalla Wertmuller ed interpretato alla grande da Giancarlo Giannini, interprete intenso e ben calibrato tra ironia e dramma.
A mio parere una buona pellicola che risulta godibile, senza grosse incertezze e con un finale beffardo e cinico.

donfabios  @  24/03/2009 01:55:31
   9 / 10
peccato non avesse vinto alcun oscar (dei quattro cui era candidato)...
Bellissimo, per regia, trama, sceneggiatura, attori, colonna sonora e montaggio...
unica pecca alcune scene troppo "grottesche" come la tresca col kapò nazista, che risultano talmente irreali da far perdere qualcosa alla realisticità e all'incisività della narrazione.
Nel complesso un film magistrale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  29/02/2008 11:15:36
   8½ / 10
Bel film da una regista bravisima e molto sottovalutata dai media.
Divertenti ritratti di un'Italia vera e carica di passioni eterne.

Un film che rimarrà a lungo nella memoria di chi ama la verità fino in fondo e tuttavia cerca di non farsene travolgere.

taras bulba  @  05/01/2008 11:34:05
   7½ / 10
Film comico e tragico, bravissimo Giancarlo Giannini.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  01/12/2007 12:42:22
   8 / 10
bellissimo film che ha come tema principale la vita di un uomo, un poveretto tanto forte quando privo di prendere una propria decisione, che per sopravvivere venderebbe anche la madre, e così simpatico nella sua 's****taggine' che riesce a farti amare il film sin dalle prime scene!! poi c'è il tema della guerra, la guerra che 'cambia le persone'... tranne pasqualino!
memorabile la scena con giannini e la cicciunazza tedesca soli nella stanza, 10 minuti esilaranti!
inutili le lodi per un attore che sostiene il film da solo!

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  05/07/2007 23:47:51
   9 / 10
Stupendo film che, col pretesto delle vicende di Pasqualino Settebellezze ( "sono brutto, ma piaccio, nun sò pecchè"), getta un profondo sguardo sulla vita dei paesini napoletani prima della guerra, per passare piano piano sulla disumanità dei lager e sul difficile rientro a casa. Una casa che è colorata ma i cui colori non brillano più allo stesso modo negli occhi di P.
Frettolose alcuni squarci di vita, ma nel contesto globale aiutano a non appesantire (ulteriormente) il carico di significato dell'intero film.
Molto bello il taglio narrativo, sorprendente la regia soprattutto in alcune scene memorabili

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma in generale vivace e attenta. Grazie anche alla straordinaria bravura di Giannini, che riesce a farci capire tutto anche nei vari farfugliamenti (peraltro sempre comprensibili, a differenza di altri suoi film) anche solo con gli occhi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/08/2006 11:26:41
   8 / 10
Un bel film, dai contenuti forti, drammatici e violenti ma con il solito umorismo un po' farsesco che li attraversa, firma della regista. Il film si apre con Jannacci e le parole di "Quelli che...", scena perfetta. Bravo Giannini che riesce a sottolineare, anche con il suo essere personaggio-macchietta, la durezza del lager e il cambiamento che la guerra costringe ad intraprendere in un uomo: cambiamento di sguardo, di valori, di vivacità, di timori...

Sanachan  @  16/03/2005 23:47:35
   9 / 10
Non lo sapevo ma questo film nel '77 fu candidato alla bellezza di 4 premi oscar:miglior film straniero,miglior regia,miglior sceneggiatura originale e migliore attore un grandissimo Giancarlo Giannini.
Ovviamente nemmeno uno portato a casa...
Film duro,nonostante l'ironia non manchi.
Bello e appassionante.


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