private regia di Saverio Costanzo Italia 2004
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private (2004)

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locandina del film PRIVATE

Titolo Originale: PRIVATE

RegiaSaverio Costanzo

InterpretiMohamed Bacri, Lior Miller, Areen Mashrawi, Tomer Rouso, Hend Ayoub

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2005

•  Altri film di Saverio Costanzo

Trama del film Private

L'esercito israeliano irrompe all'improvviso nella casa dove vive una famiglia palestinese agiata e colta. Per ragioni di sicurezza viene richiesto l'abbandono dell'edificio. La famiglia si rifiuta perché la casa rappresenta la propria vita e la propria dignità. I soldati occupano il secondo piano della casa e ogni giorno i "nuovi vicini" sono costretti ad un continuo contatto. Cosa fare allora per non aggredirsi e per non odiarsi? In un continuo alternarsi di situazioni di altissima tensione, la famiglia palestinese e i soldati israeliani dovranno avere il coraggio di incontrare, anche solo per un attimo, "lo sguardo dell'altro" per rispecchiarsi nella sua umanità.

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Voto Visitatori:   6,67 / 10 (18 voti)6,67Grafico
Migliore regista esordiente (Saverio Costanzo)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore regista esordiente (Saverio Costanzo)
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Voti e commenti su Private, 18 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DarkRareMirko  @  22/07/2019 22:26:25
   7 / 10
Costanzo si riconferma, sin dagli esordi, autore eclettico ed indipendente, impegnato ed onesto.

Dovette trasferirsi per un certo periodo, per davvero, nei luoghi oggetto del film e ne è risultato un film ispirato e veritiero, che ben denuncia la smepriterna tragica situazione di quei paesi.

E' il classico film da mostrare nelle scuole, affidabile e sincero, paradocumentaristico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/02/2015 21:46:17
   7½ / 10
Il film di Costanzo merita di essere visto principalmente per due motivi: l'approccio minimalista della storia, che seppur confinata nei limiti angusti della casa occupata dai militari isreliani, riesce a dare un carattere universale alla questione palestinese. La metafora è chiarissima fin dall'inizio, ma quello che colpisce in positivo (il secondo motivo) è lo stile quasi documentaristico utilizzato dal regista. Le ripercussioni dell'occupazione si riflettono gioco forza nel quotidiano, sviluppando dinamiche interessante fra i componenti della famiglia e della famiglia nei confronti dei soldati. La resistenza pacifica del non lasciare la casa, linea imposta dal padre, trova tuttavia l'opposizione più o meno manifesta degli altri componenti, divisi tra il reagire con la forza e la cupa rassegnazione. Private è un altro spaccato sulla questione israelo-palestinese, irrisolvibile e forse destinata a perpetrare nel tempo, interessante sia nei contenuti sia dal punto di vista stilistico.

Rand  @  10/09/2010 19:18:59
   9 / 10
Bellissimo film di un regista che non conoscevo assolutamente, profondo, avvincente (non sai come andrà a finire l'esperienza con la squadra dell'esercito invasore) e una recitazione piena di pathos e passione, con una fotografia sgranata per via del digitale probabilmente ma notevole nei dettagli, primi piani, colori, una sceneggiatura interessante che indaga il rapporto occupante-occupati forte-debole, alla luce dell'eterno conflitto israelo-palestinese, le musiche non le ricordo ma mi ha colpito la forza del capofamiglia e lo svolgersi degli eventi che sembrano paventare sempre un dramma...per niente scontato il film ci regala una chicca di un esordiente che anche se è il figlio di Michele Costanzo ha grinta da vendere e mostra di valere, un regista da tenere d'occhio per il futuro, originale è la prima qualità che mi viene in mente in un deserto culturale che si stava avviando a diventare il cinema italiano, consigliato a chi è appassionato di cinema e vuole vedere qualcosa di interessante e diverso, ce ne fossero di più di film così...

gandyovo  @  05/01/2010 18:31:27
   7 / 10
film a tratti un po' pesante ma in totale merita un sette per il tema trattato e per il finale

forzalube  @  28/08/2008 13:20:56
   7 / 10
Ottimo lo spunto, meno lo svolgimento. Comunque nel complesso un film da vedere.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Jumpy  @  02/08/2008 18:21:20
   7 / 10
Film particolare e, per certi versi, azzardato, riesce a trasmette in maniera molto realistica la costante tensione emotiva vissuta dai protagonisti, personalmente l'ho trovato pesantuccio, ma ne vale la pena

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

suzuki71  @  19/12/2007 13:36:16
   7 / 10
Buon esordio alla regia per un giovane figlio d'arte che aggredisce una tematica scottante ed attuale come quella della difficile convivenza in terra mediorentale senza fronzoli e con scelte difficili, come l'utilizzo della lingua originale dei protagonisti e ambientazioni scarne e buie. Molto realistico, con un finale viscerale, sicuramente interessante e probabilmente non troppo "politically correct".

Beefheart  @  03/09/2006 03:30:52
   7 / 10
Ottimo esempio di come fare un buon film in economia.
Stile documentaristico, pochi fronzoli, realista, obiettivo e scevro da forzature spettacolari o accattavanti colpi di scena. Eppure molto efficace.

giax-tommy  @  27/04/2006 21:06:05
   8 / 10
il film è soprattutto interessante.cioè espone bene,però in miniatura,il problema della convivenza in israele.infatti ciò che avviene in un intera nazione,è rifatto in una casa.l'unico problema è che è estremamente di parte

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR tylerdurden73  @  04/01/2006 15:38:08
   7½ / 10
Iniziamo col dire che Saverio Costanzo è un ottimo regista,in un momento di nulla assoluto(o quasi) da parte del cinema italiano è riuscito a dare vita ad un lavoro di notevole forza.
Visto che è figlio d'arte(???),mi pare plausibile il fatto che abbia potuto avere degli agganci rispetto ad altri registi magari anche piu' bravi,cio' che pero' non si discute è la capacita' tecnica.
Il film è girato quasi per intero con camera a mano,con una fotografia volutamente sporca e ridotto,quasi per intero,a consumarsi in interni.La drammaticita' di "Private" è fuori discussione,mi vengono in mente soprattutto le scene girate di notte,tra gli spari dei soldati israeliani e le urla di terrore della famiglia palestinese oppure quelle in cui la sorella maggiore chiusa in un armadio spia gli invasori.
Addentrarsi in un discorso politico su chi abbia ragione tra israeliani e palestinesi mi pare eccessivamente rischioso e anche Costanzo non si cimenta troppo nella questione anche se le sue simpatie sembrano abbastanza ovvie,a discapito di certa critica che definiva lo sguardo registico totalmente imparziale...personalmente non mi ha dato quest'impressione.
Resta comunque il fatto che "Private" è un film forte,ben realizzato,veramente ansiogeno se guardato con la giusta attenzione,recitato molto bene,ve lo dice uno che era partito prevenuto pensando che alla fine quello fosse solo il solito film dell'ennesimo parac.ulo raccomandato e di conseguenza protetto anche da certa critica...

Gruppo COLLABORATORI paul  @  13/11/2005 22:18:52
   7 / 10
Buon esordio di Costanzo alla regia, anche se gli attori troppo spesso sembrano troppo caricaturali. Cmq da vedere.

benzo24  @  03/11/2005 18:56:04
   1 / 10
Questo ha girato un film soltanto perchè si chiama costanzo. questo è il problema del cinema italiano. bisogna guardare le capacità, le idee, l''originalità e il talento..invece si guarda no i cognomi e spesso, come in questo caso, di talento neanche l''ombra!

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Ultima risposta 20/11/2007 22.32.12
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Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  07/03/2005 11:09:41
   4 / 10
Mah, non sono esperto di cinematografia riguardante il conflitto tra palestinesi e arabi ma questo film ha il sapore del falso o del falsificato, le reazioni dei personaggi sono ridicole.
Incollo la critica di Mariarosa Mancuso che mi trova sulla medesima frequenza:
“Private” ha problemi di struttura e credibilità. Per segnalarli bisogna svelare l’esile trama. Prima scena: facciamo conoscenza con la versione palestinese delle famiglie che estono soltanto nei film di Nanni Moretti. A Roma sono intorno a un tavolo, chini nella traduzione dal greco. Qui il padre insegna inglese, e appena gli israeliani arrivano per requisire la casa declama “essere o non essere, questo è il problema” (poi ci si chiede perché gli intellettuali siano considerati gente svitata). La madre casalinga bada a cinque figli. Il professore non vuole lasciare la casa: quindi di notte la famiglia viene chiusa in una stanza, e il bagno sta fuori. Seconda scena: la figlia velata sente un flauto che suona, pensa “ma allora sono umani, soffrono e gioiscono come noi”, sale al proibitissimo piano di sopra e si nasconde nell’armadio. Da lì osserva i soldati. All’assurdità fisica (sono militari in una zona di terroristi, dovrebbero stare sul chi vive, ma l’anta che si muove proprio non la vedono) segue l’assurdità linguistica. Nella versione originale del film i soldati parlavano ebraico, quindi la ragazza non capiva una parola. Nella versione italiana i soldati hanno i sottotitoli, addio incomunicabilità. Per amor di messaggio, i musulmani parlano sempre di Dio e mai di Allah. E siamo sicuri di aver sentito un “amen”.

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Ultima risposta 29/07/2005 19.55.02
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crazylu  @  26/02/2005 20:00:38
   6 / 10
film non molto intenso, ma che comunque appassiona per tutta la durata del film. irreale la figura del padre forse troppo impavido a mio giudizio. comunque non mi ha deluso questo film se siete amanti di un genere di film diverso e che fa pensare questo vi potrebbe piacere

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  27/01/2005 17:16:06
   7 / 10
Mhm... interessante. Sicuramente l'aspetto claustrofobico della casa - ambiente dalla quale non si esce mai fuori - potrebbe rendere l'idea, nel complesso, dell'assedio quotidiano a cui è sottoposta la popolazione palestinese. E il terrore continuo di rappresaglie da parte dell'esercito israeliano che irrompe fin dentro l'intimità delle case arabe. Qui, l'estetica dell'horror, con il cliché della casa-luogo simbolo degli aspetti e accadimenti orrorifici, sembra essere sussunto nella tematica più politica e storica del terrore quotidiano all'interno del conflitto mediorientale e dei territori occupati.

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Ultima risposta 11/02/2005 23.39.35
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polbot  @  25/01/2005 11:02:22
   7 / 10
buon esordio. Bella la canzone finale di Roger waters......l'avevo dimenticata!

andreapau  @  24/01/2005 12:29:30
   7 / 10
questo film rappresenta l'impossibile risoluzione del conflitto israelo-palestinese e l'assurdità di tutte le guerre,combattute da ignari soldati e innocenti perseguitati. il merito di questa pellicola è lo sforzo di sviscerare le problematiche relative al conflitto,senza ricorrere alla sommarietà dei luoghi comuni che ci vengono presentati continuamente.si entra nel privato di una famiglia palestinese "normale",con un padre colto e fortemente nonviolento,padre di figli occidentalizzati(come tutti i bambini del mondo) e marito di una donna "saggiamente casalinga"...la classica famiglia della porta accanto,i nostri vicini di casa.nella convivenza con un contingente israeliano,emergono le diverse possibilità di soluzione che una simile calamità puo aprire:la forza della tenacia e della non accettazione della violenza,mista ad orgoglio e senso di appartenenza e volontà di tracciare un solco per il futuro dei figli(il padre),la fiera ribellione e la curiosità di scoprire il nemico(la figlia),il mutismo e la spaventosa rassegnazione causata dall'indifferenza e dal terrore(i figli piccoli),e la silenziosa e un po'vigliacca(terrorismo in embrione)scelta di una ribellione "armata"(il figlio piu' introverso)...sembra che sul finire del film prevalga la vittoria della ferma condanna della violenza,ma è soltanto una illusione:il cerchio si chiude esattamente nel punto in cui era iniziato,con una piccola,determinante,devastante variante,che vanifica la soluzione pacifica per il trionfo dell'assurdo.

Rudy  @  21/01/2005 11:08:55
   7 / 10
molto interessante la scelta delle riprese, totalmente effettuate con la standy cam, con una qualità dell'immagine volutamente impoverita e zoom spinti sui primi piani dei personaggi per conferire un effetto ancor più realistico. E' una storia verosimile, nella quale il dubbio amletico dello spettatore è creato dallo scontro familiare se abbandonare casa e trasferirsi in un mondo diverso o resistere strenuamente per una questione di principio. Bello, crudo e umano allo stesso tempo, perché attraverso gli occhi delle vittime scorgiamo l'umanità e l'insicurezza dei soldati israeliani, anch'essi vittime del sistema nel quale loro malgrado vivono.

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Ultima risposta 24/01/2005 22.06.17
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