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Questo film è un capolavoro, una leggenda. Questo film, anche fra 20 anni sarà ricordato. Vedremo se sarà lo stesso con "Twilight". Per qualunque regista "Quattro Carogne a Malopasso" sarebbe un punto di non ritorno, una cosa che cambia radicalmente la propria carriera. A dirigere questo film è un esordiente, siciliano, che risponde al nome di Vito Colomba. E che commette strafalcioni assurdi e incommentabili, vedasi l'intestazione sulla tomba dello sceriffo, il cui nome risulta essere, secondo chi ha realizzato l'intestazione stessa, SEM O'HARA. Recitazioni che definire ridicole è un eufemismo. Dialoghi orrendi (Su tutti il celeberrimo "Non sono fatti tuoi, vattene a lavare i piatti!"). Regia che ogni tanto dona qualche decente inquadratura, ma per il resto proprio nulla. Musiche montate veramente a casaccio ed estrapolate da altri film più celebri, sonoro che dire scadente è, anche in questo caso, un eufemismo. Insomma, un film tutto da buttare. Dall'inizio alla fine. Sì, anche la fine:
"E così Bill Nelson scoprì che non potrà lottare contro la corruzione e vendicare i suoi cari [...]"
Ora, dopo tutte queste parole spese ad elencare i più grossi difetti di "Quattro Carogne a Malopasso" bisogna giustificare un voto che a questo punto diventa vertiginoso. Prima di tutto il film, per quanto brutto, è una metafora (se volete capire meglio guardatelo, ma anche se non volete capire meglio non potete perdervi un capolavoro del genere). E poi un'altra cosa, fondamentale. Nel film si nota l'impegno e la dedizione da parte del regista (un pò meno da parte del resto della troupe), e io tendo sempre a premiare l'impegno e la passione con dei voti più alti. Semplicemente perchè il cinema è arte, ma è arte solo se fatto con passione, non per i soldi. A questo punto torna attuale una delle mie frasi tipiche: "Meglio il peggior Fragasso che il miglior Bay." Se fossi un produttore i soldi li darei a chi dimostra veramente di metterci impegno e passione in quello che fa, non in chi lo fa per guadagnare. Il cinema fatto per soldi non è arte. Per questo credo che il sette e mezzo sia il voto esatto per "Quattro Carogne a Malopasso", nè eccessivo, nè difettivo.