red zone - 22 miglia di fuoco (2018)

Avevo controllato regista e attori del film, mi convincevano, poi però mi sono approcciato abbastanza distrattamente.
Ma mentre lo guardavo ho realizzato quale fosse il reale scopo di questo prodotto.
La storia parla di un poliziotto indonesiano che cederà un codice segreto solo dietro la ricompensa di essere estradato negli Stati Uniti.
È la metafora di quello che il film si prefigge nella vita reale: sdoganare quella macchina da guerra che risponde al nome di Iko Uwais.
Forse non sarò obiettivo fino in fondo perché io sono un tifoso di questo Ken Shiro in carne, ossa, pugni, calci e acrobazie.
A un certo punto mi chiedevo solo com'è avrebbero fatto - in un action incentrato perlopiù sulle sparatorie - a valorizzare il suo credo: menare le mani.
È bastata una sponda di una branda ospedaliera.
Apprezzabile anche il chiaro omaggio al primo The Raid con la sosta dei nostri in un palazzo poco ospitale.
Ah, c'è anche la classica falange super segreta di super soldati USA. E i russi anche.
Per me si sgranocchia volentieri.