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Molto bello! Completamente in disaccordo con gli ultimi commenti - del resto, mi pare, di controtendenza. La ritengo un'opera ben riuscita; se molli dopo 3 minuti cosa ti aspetti! Alcune trovate sono tutte da ridere (vedi, ad esempio, la resa di giovanni battista e di erodiade), ma assolutamente centrate nel cogliere i 'tipi' dietro i personaggi; a conti fatti si tratta di un'opera di sdrammatizzazione della tragedia Salomè. Da vedere e rivedere.
Non c'è altro amore che l'amore di Dio... Non c'è altro amore che l'amore... Non c'è altro amore... Non c'è altro.
Già da subito si intuisce la sottrazione: sottrazione al senso, al logico al razionale. E' una pellicola in cui C.B. si toglie di scena, annientarsi. Una pellicola sull'impossibilità del martirio, con un povero Cristo che non riesce a crocifiggersi. Il finale con la danza dei sette veli è l'apice della sottrazione. Si tolgono i sette veli e, poco per volta, spariscono la scena e i personaggi stessi. Non c'è più nulla. Un film allucinante, con un montaggio folle e un innovativo uso di luci e pellicola. Carmelo Bene, un genio che l'Italia non ha mai meritato!
Dopo aver rivisto questa Salomè di CB mi son chiesto se spesso non si esageri ad utilizzare la parola genio per i nostri cineasti più famosi. La parola genio,spetta a pochissimi e tra questi c'è sicuramente Carmelo Bene. In Italia abbiamo avuto un genio di quelli veri,di quelli che ne nascono uno ogni 2 secoli e non di quelli che chiamiamo quotidianamente tali abusando di questa parola. Salomè non è altro che la trasposizione del suo medesimo spettacolo teatrale. E' difficile parlare di questo film,si rischia di perdersi nelle parole e come di ceva lo stesso Bene bisogna stare attenti alle parole perchè 'le parole ci fottono,ci traforano senza che noi ce ne accorgiamo'. Un cinema per se stesso e su se stesso,un montaggio folle,questa Salomè è un orgia di colori e musiche,non per tutti.
Salomè è il punto d'arrivo della scorribanda beniana nel cinema, è anche il suo film piu ricco e tecnicamente piu complesso, ma Salomè è tante altre cose, è l'impossibilità del martirio in un mondo presente, non più barbaro ma esclusivamente stupido. La scommessa del colore, della luce, Salomè non colora più gli oggetti, li illumina, anticipando involontariamente di vent'anni la tecnica del videoclip. Gli americani restarono sbalorditi quando presero atto di come Bene era riuscito ad utilizzare i costosissimi rulli di scotch-lights materiali adesivi rifrangenti, un impresa in cui loro avevano battuto la testa, puntualmente rompendosela. Penso che al di la della consuetà demolizione dei classici che attua Bene di volta in voltà, questo film rende omaggio da un certo punto di vista l'opera di Wilde, Wilde avrebbe apprezzato, film imbevuto di un kitch maniacale e psichedelico, che cade nello sberleffo più pungente, tra ambiguità varie, non ultima l'inquietante parallelismo Luna-Salomè nello svolgersi del film (e che ricorre nel libro stesso di Wilde). " "Io non credo ai miracoli. Ne ho visti troppi."