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Un piccolo capolavoro di commedia che (come del resto si merita) ha spopolato al box office della Corea Del Sud, con ben 8.269.723 biglietti venduti e un incasso di circa 34985930731,90 won (più di 23 milioni di euro), posizionandosi al settimo posto nella classifica dei film con più successo in Corea. E come se non bastasse, è stato mostrato in ben 11 festival e ha vinto un bel po' di premi, tra cui 8 per Miglior Attrice (la bella Park Bo-young), 2 per Miglior Regista e uno per Miglior Film.
Scandal Makers (conosciuto anche come Speed Scandal) è una delle pochissime commedie che è riuscita a farmi ridere di gusto, e in moltissime scene. Il regista riesce però a inserire, nel contesto comico, una vena drammatica, con i classici rapporti difficili tra familiari. Per fortuna il film non scade mai nel melodrammatico troppo melenso, anzi riesce a commuovere con efficacia. Scandal Makers riesce così ad essere un ottimo mix di commedia piacevole ed esilarante e dramma interessante e commovente, retto da una trama relativamente semplice ma dallo svolgimento mai noioso.
Bravissimi gli attori: lui simpatico, lei stupenda (e bravissima a cantare), e il piccolo divertentissimo. Un trio di personaggi buffi, a cui, durante il film, ci si affeziona, grazie anche ad un ottima caratterizzazione. Validi, comunque, anche gli attori secondari.
Come in tutti i film coreani, ottima regia e fotografia. Molto piacevole la colonna sonora.
Scandal Makers è un film comico divertente come pochi, da vedere assolutamente se si è fan delle commedie (o dei drama, visto che lo stile è quello) coreane. Il regista, comunque, si confermerà talentuosissimo nell'altrettanto ottimo Sunny, anch'esso un bel mix di comedy e dramma, ma su cui prevale il lato triste della vicenda.
Divertentissima commedia che ha spopolato in Corea e all'ultimo FarEast 2009, dove si è classificata seconda nel premio del pubblico dietro solo al pigliatutto "departures". I tre protagonisti, ovvero il nonno, la figlia e il nipote (incantevole) sono veramente spassosi e si ride di gusto dall'inizio alla fine. Come sempre,essendo un film coreano, la fotografia è molto curata e non mancano i momenti tipici "neri" come la rissa al commissariato (mi ha ricordato quella al funerale di "the host").
Forse potrebbe essere considerata leggermente mainstream: allo stesso film in versione occidentale (magari con un Hugh Grant protagonista) avrei dato un voto inferiore ma essendo spudoratamente di parte verso il cinema orientale gli metto un bel votone...