Emi, un'insegnante di scuola, vede la sua carriera e la sua reputazione in pericolo dopo che un suo video spinto amatoriale finisce on line. Costretta a incontrare i genitori che chiedono il suo licenziamento, si rifiuta di cedere alle loro pressioni.
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Film irriverente e a tratti molto sperimentale, va a colpire duramente e fortemente tutta la morale bigotta. Intro col video porno bellissima, primo capitolo molto poco incisivo, secondo divertente e assurdo, il terzo bellissimo, in cui si arriva alla conclusione e a tirare le somme nello scontro finale...
Diviso in tre parti distinte questo film è stato girato in piena pandemia rendendolo tuttavia attuale sicuramente ma con uno sguardo che a volte è rivolto al pasaato della Romania, alla sua storia. Un mondo che nel suo quotodiano si è incattivitoe che la pandemia non ha fatto altro che evidenziarlo in misura maggiore. Emilia, professoressa coinvolta suo malgrado in uno scandalo porno mediatico, si ritrova dessere giudicata dal corpo genitoriale. Il tone del film è grottesco, ai limiti della farsa ed agendo sui numerosi paradossi che si presentano i nervi scoperti escono fuori. Le mascherine nascondono a sua volte maschere squallide di chi giudica con eccessiva facilità in maniera ipocrita. Un film più complesso e stratificato di quanto mostrino le apparenze.
Avevo il sospetto che i rumeni fossero gente che non si perde in convenevoli o sottigliezze ma...cribbio! L'incipit del film è una spiazzante scena hard! Dopo questo devastante inizio, però, il film pare arenarsi è sinceramente non è chiaro cosa voglia dimostrare il regista con le interminabili sequenze della protagonista che cammina per strada. Forse mostrarci come è la vita quotidiana a Bucarest? Bè non molto diversa da quella di ogni grande metropoli mondiale. Tuttavia se il suo intento era quello di realizzare un documentario sulla storia recente della Romania, allora ci riesce in pieno in tutta la parte centrale della pellicola che lascia alquanto perplessi soprattutto perchè pare dimenticarsi di cosa parla la storia; probabilmente è una critica alla decadenza dei costumi attuali. Per fortuna nell'ultima parte si riprende il filo narrativo, tra l'altro ben amalgamato con l'attuale situazione dell'emergenza Covid; ecco che parte lo scontro tra progressismo e bigottismo ottuso dove (non si sa se come celebrazione o come critica) si parla anche dei problemi del paese tra ancestrale nazionalismo e razzismo. Si segue bene l'interessante dibattito dove l'insegnante viene messa alla gogna mediatica e sociale in un clima che può sembrare surreale, ma in una nazione dove ancora non c'è rispetto totale per la donna, è cruda realtà. La sufficienza, se non altro per l'originalità ed il coraggio, il film la raggiunge grazie al comico finale che ci strappa una risata e ci fà capire che Jude si è divertito a provocarci ed a prenderci in giro dall'inizio alla fine. Comunque la morale è una: non riprendetevi mentre fate sesso con il vostro partner. Un tripudio del grottesco!