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Difficile definire questa pellicola con una sola parola; io azzarderei "sfavillante", oppure "strepitosa", o ancora "mitica", "geniale", "prorompente", assolutamente degna dei suoi creatori, in primis, il divino Frank Miller, che insieme all'esperto Robert Rodriguez e allo special guest Quentin Tarantino, dirige l'adattamento del suo leggendario fumetto, con uno stile puramente dark, grigio, cupo, tetro, morboso, quasi perverso, meravigliosamente malato. Tutto quanto è al suo posto, nulla è fuori ordine, ogni cosa, ogni fotogramma, ogni scena, ogni inquadratura, è perfettamente dosata e calibrata al millesimo. Tema portante di "Sin City", oltre agli omicidi, le violenze, il sangue, la droga e le armi, sono le donne, belle ed ingorde, calde e sensuali, che somigliano quasi a delle opere d'arte dei più importanti maestri della storia, che con tutto il loro cuore hanno creato delle vere e proprie divinità dal profumo angelico. Solo a guardare la provocante Rosario Dawson verrebbero le lacrime agli occhi, con quel suo fascino da pantera nera pronta a cacciare la sua preda per poi divorarla, o come la definisce Dwight McCarty (un intrepido Clive Owen), una dolce Valchiria assetata di sangue e vendetta che sorride e gode di fronte al pericolo. Meravigliosa anche Jessica Alba, per non parlare della sua incantevole sequenza di danza che oltre a far girare la testa non può fare. Non ci sono molte parole per i favolosi interpreti che hanno incrementato ancor più la qualità di questo prodotto, a cominciare da Mickey Rourke, in pino stato di grazia e protagonista di una delle sue più invidiabili performance; stupefacenti anche Benicio Del Toro, Elijah Wood, Josh Hartnett, Michael Clark Duncan, Clive Owen e lo spettacolare Bruce Willis. Musica perfetta, scenografia da urla, fotografia unica. Una perla della cinematografia di questo primo decennio che difficilmente dimenticherò, (e penso) difficilmente dimenticheremo.