Un sassofonista, dopo aver ricevuto da uno strano individuo cassette in cui viene ripreso in casa sua durante la sua vita quotidiana, viene accusato dell'omicidio della propria moglie. Ma, una volta in carcere, si trasforma in un'altra persona, che viene scarcerata e inizia una vita in qualche modo parallela a quella precedente...
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Il film è un saggio psicanalitico-filosofico sulla vita come ciclo continuo e sulla perdita di identità. La storia si snoda, come in altri film di Lynch, sul labile confine tra realtà e sogno, sulla rimozione del passato rifugiandosi nell'immaginazione. Atmosfere claustrofobiche e allucinate accompagnano lo spettatore in questo intricato ma stupendo poema visivo. Ogni azione, ogni dialogo, ogni sguardo vanno seguiti attentamente e successivamente interpretati, è questa la bellezza dei film di Lynch, tutto, ma proprio tutto, è studiato alla perfezione. Un uomo, possessivo e geloso della propria moglie, a seguito dell'accusa di uxoricidio viene condannato alla sedia elettrica, nel momento in cui le scosse di corrente elettrica gli friggono il cervello, si rifugia nei meandri della mente e sogna di essere un altro uomo. Questi è più giovane, bravissimo a fare il proprio mestiere, ha degli amici, una fidanzata ed ha successo con le donne, praticamente tutto quello che Fred (è il nome del tizio di cui parliamo) non è riuscito ad essere nella vita reale. Il ragazzo è circondato, e qui apriamo le porte dell'onirico che si sovvrappone alla realtà, da personaggi che cambiano l'identità ma non l'aspetto, la donna di un boss che lo corteggia ha il volto della moglie di Fred, tocchiamo il tema dell'ubiquità con un uomo misterioso( l'attore Robert Blacke, protagonista negli anni 80 della serie televisiva Tony Baretta, accusato, qualche tempo fa, ironia della sorte, proprio di uxoricidio) ed a un continuo scambio di ruoli. Durante il percorso onirico ci sono dei brevi e frequenti inserimenti della realtà a disturbare la bellezza del sogno, sino all'epilogo, bellissimo, che chiude il film accompagnato dalle musiche di David Bowie.