Il 63enne veterano di guerra Vincent, sarcastico, rude, e pieno di risentimenti, siede sulle rovine della sua vita. Tutto cambia quando il suo vicino di casa, il dodicenne Oliver, lo presenta come un eroe dei giorni nostri per un progetto scolastico.
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FIlm furbetto, che cerca di miscelare propaganda sionista (non a caso il protagonista è ebreo e vi è inoltre una citazione al cattivone Hitler, a cui tanto gli americani fanno riferimento per puro compiacimento. Loro adorano sempre marchiarsi come salvatori del mondo, peccato che la realtà sia tutt'altra.).
Tornando a parlare del lato puramente "artistico" o quel che ne rimane, il film non aggiunge nulla al genere, è piuttosto scontato nella sua evoluzione, anzi direi quasi che plagia altri capostipiti ben più blasonati e curati.
Acclamato oltreoceano come pellicola che ha fatto "rinascere" Murray, questa non è altro che l'ennesimo drama-comedy da Sundance con all'insegna ricerca di valori nella famiglia.. Murray fa più o meno il solito ruolo di sempre e che aveva già fatto in Rushmore (altro film uber sopravvalutato) e non sfoggia niente che non si sia già visto, la McCarthy è la solita mediocre di sempre che non si sa perché in America tira tanto e Naomi Watts è sfruttata malissimo e ha un accento filo-russo che dovrebbe suscitare ilarità (sembra la parodia di Mortensen nè La Promessa Dell'Assassino, altro film dove lei c'era) e invece fa solo sorridere di rado.
La trama è pressoché identica ma più leggera ad Hesher E' Stato Qui che però era assai più riuscito e per motivi ignoti è stato bocciato dalla critica che invece ha acclamato a gran voce questo innocuo filmetto. Misteri.
Costruire un cinema per proiettare questo filmetto è uno spreco. Va benissimo il piccolo schermo, anche piccolissimo... Non ci sono sorprese, un "già visto" dove s'indovina tutto dalla prima all'ultima scena. "Americano dentro", carino, non fa ridere, non fa pensare con gran sviolinata finale.
Che novità! Bill Murray nei panni del misantropo acido... wow.... filmetto scontato scontato, vagamente caruccetto, ma anche classico esempio di un cinema (semi)indipendente americano ormai, anch'esso, afflito da serialità. Completamente innocuo ed inutile.