titane regia di Julia Ducournau Francia, Belgio 2021
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titane (2021)

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locandina del film TITANE

Titolo Originale: TITANE

RegiaJulia Ducournau

InterpretiVincent Lindon, Agathe Rousselle, Garance Marillier, Laïs Salameh, Mara Cissé, Marin Judas, Diong-Kéba Tacu, Myriem Akeddiou, Bertrand Bonello, Céline Carrère, Adèle Guigue, Thibault Cathalifaud, Dominique Frot, Lamine Cissokho, Florence Janas, Frédéric Jardin, Olivia Venner, Thibault Villette, Nathalie Boyer, Mehdi Rahim-Silvioli, Théo Hellermann, Anaïs Fabre

Durata: h 1.48
NazionalitàFrancia, Belgio 2021
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2021

•  Altri film di Julia Ducournau

Trama del film Titane

Alexia ha una placca di titanio conficcata nel cranio a causa di un incidente passato. Ballerina in un 'salone di automobili', le sue performance erotiche la rendono preda facile degli uomini, che l'approcciano senza mezze misure. Ma Alexia uccide con un fermaglio chi si avvicina troppo e colleziona omicidi che la costringono a fuggire e ad assumere l'identità di un ragazzo, Adrien, il figlio scomparso dieci anni prima di un comandante dei pompieri. Lei è una macchina programmata per uccidere che cerca un rifugio, lui una divisa programmata per salvare vite che ha disperatamente bisogno di prenderla per qualcun altro. Tutto li separa ma poi qualcosa improvvisamente li unisce per sempre.

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Voto Visitatori:   6,12 / 10 (25 voti)6,12Grafico
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su Titane, 25 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Evarg Nori  @  16/11/2024 13:31:38
   3 / 10
Dopo l'inconcepibile successo di critica e Cannes di "Raw" ecco un altro fallimento su tutta la linea che pure è riuscito di nuovo ad ammaliare i critici e persino a portarsi a casa la Palma d'oro(!!!!!).Parte come una sorta di "Crash" ibridato con "Juno" per poi pigliare tutt'altra direzione aggiungendo al tema dell'emancipazione femminile quello del diritto alla libera scelta,del confronto tra anime tormentate e della crisi di identità con ribaltamento/fusione del ruolo donna-uomo (ma con la donna costretta ad annullare se stessa).Tutti i difetti tornano di prepotenza:come in "Raw" anche qui la protagonista subisce passivamente il proprio calvario come se questo dovesse automaticamente innalzarla a paladina/martire/portavoce di tutte le donne oppresse fisicamente dal patriarcato.La trama a dispetto dei risvolti "innaturali" è sempre insulsa e forzata e non c'è un singolo personaggio degno di questa definizione(che dispiacere vedere Lindon e soprattutto il regista Bonello coinvolti in tanto scempio,poi vai a sapere perchè la protagonista e la Marillier qui in un breve ruolo hanno gli stessi nomi delle sorelle di "Raw").Tutti insulsi e caricaturali e pure qui tutte le tematiche serie rimangono appena abbozzate.Noia e ridicolo non mancano e le varie citazioni(oltre a Cronenberg anche Refn,Carax,Noè)sottilineano ulteriormente l'inconsistenza della regista(anche qui sceneggiatrice,per un soggetto revisionato ben 13 volte!) convinta di sparare a zero e rivoluzionare ma arrivando con 40 anni buoni di ritardo.Anche le provocazioni visive pur alzandosi un pelino rispetto a "Raw" restano all'acqua di rose per chi è già rodato al cinema estremo.Un'altra canzone italiana nella colonna sonora("Nessuno mi può giudicare" di Caterina Caselli).Perlomeno il pubblico,come per "Raw",non si è fatto abbindolare:successo minimo in patria e nullo nel resto del mondo.Speriamo in un fenomeno passeggero...

76mm  @  21/05/2024 12:42:33
   4 / 10
Sono contento di aver resistito alla tentazione di commentarlo dopo la prima visione, in quanto avrei rischiato anch'io, come molti (in primis i giurati di Cannes), di farmi abbagliare dalla patina sbrilluccicante di quest'opera, all'apparenza complessa ed originalissima, la cui reale imbarazzante pochezza diventa evidente solo ad una seconda visione ponderata.
Il "simpatico" Nanni Moretti si è pubblicamente lamentato del fatto che il suo "3 Piani" (penoso, ndr) in concorso alla Croisette sia stato battuto da un film dove "una donna rimane incinta di una Cadillac", ma in realtà quella da lui citata con spregio è l'unica idea davvero buona (anche se fortemente debitrice di Cronenberg) dell'opera della Ducournau.
Io questa cosa l'ho già detta tante volte, ma la ripeto ancora a costo di diventare tedioso: se tu fai l'horror, la fantascienza, il fantasy o qualsiasi altro genere dove sei libero dai vincoli della plausibilità, non è che per questo puoi fare il cacchio che ti pare e va sempre bene…devi cercare di creare comunque un universo coerente, con delle sue regole che siano rese note allo spettatore e attraverso le quali egli possa capire ed accettare che le cose nel tuo film non funzionino come dovrebbero funzionare nel mondo reale.
Qui non ci si prova proprio.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Si salvano i 5 minuti iniziali, i 5 finali e la sequenza della scopata donna-cadillac (che però, ripeto, è farina del sacco di Cronenberg)…nel mezzo c'è la roba peggiore che abbia visto negli ultimi 10 anni.
Un grande abbaglio collettivo.

alex94  @  12/02/2024 20:08:24
   6 / 10
Una pellicola curatissima tecnicamente ( bella la fotografia) ed interpretata da un cast più che convincente ma che d'altra parte va a perdersi nella sceneggiatura, più propensa allo shock visivo ( nudi abbondanti ed un bel po' di violenza grafica) che a costruire una trama particolarmente elaborata, risultando così poco chiara,confusa e a tratti delirante.
Riuscito solo a metà,la Ducournau è una regista comunque da tenere d'occhio.

benzo24  @  16/01/2024 12:01:08
   10 / 10
I'm just a poor wayfaring stranger
Traveling through this world below
There's no sickness, no toil or danger
In that bright land to which I go
I'm going there to see my father
And all my loved ones, who've gone on
I'm just going over Jordan
I'm just going over home

I am just a poor wayfaring stranger canta David Eugene Edwards all'inizio del film e il senso è racchiuso in questi versi. Il film è una bellissima messa in scena del complesso di Elettra in chiave moderna ....Capolavoro o quasi

Elfo Scuro  @  20/11/2023 01:00:38
   7 / 10
Atipico, non etichettabile per genere (Body Horror esclusa), grottesco, cupissimo e denso di humour nero. Questi aggettivi che ho elencato risaltano nella mente dello spettatore, la Ducournau conosce bene il cinema di genere, impossibile non soffermarsi un attimo su "Crash", "Tetsuo" e anche "Christine". Solo che la regista francese è talmente particolare che il suo stile non è conforme alla diretta citazione d'intenti cinematografici citati, è frutto di sicuro delle due decadi della New Wave francese del genere horror (coronata a Cannes con questo film). Verrebbe da dire che siamo dalle parti del pazzo Miike, ma anche in questo caso il soggetto scritto da lei sfugge alla comparazione più approfondita. Rispetto al precente "Raw" manca un filo conduttore che lega all'idea di qualcosa di riconoscibile nell'aspetto narrativo classico, questo lo trovo dannatamente interessante.

stratoZ  @  22/07/2023 13:13:30
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Totalmente destabilizzante, il vincitore di Cannes 2021 è un film imprevedibile, una storia fuori dalla logica narrativa comune, un sogno lisergico e shockante di una realtà filtrata da una mente malata e totalmente instabile.

A primo impatto ero indispettito dal fatto che la Ducournau non avesse spiegato il perché di quegli omicidi, mi aspettavo qualche approfondimento o spiegone al riguardo, poi ho pensato che il bello dell'opera è anche questo.

Su Titane avvengono molte cose senza un apparente motivo, sebbene sia un film basato su una narrazione sequenziale, si limita a raccontare e spiegare ben poco. L'inizio a trecento all'ora fa presagire totalmente altro allo spettatore, che pensa di aver indovinato la direzione e tipologia di film, poi tutto d'un tratto l'autrice ci porta su binari totalmente opposti.

Le influenze del film sono evidenti, Cronenberg è pure inutile citarlo, anzi penso ci abbia pensato l'autrice stessa a farlo, non solo nell'attrazione per le macchine, quanto per il feticismo riguardo ogni integrazione dell'artificiosità nella carne, la scena del piercing al seno è emblematica e considerato il background di vissuto e psicologico della protagonista è una disperata ricerca del simile, un urlo di disperazione mascherato da pulsione sessuale e un po' di sadismo.


Ma c'è anche altro, da Tsukamoto agli altri grandi autori lisergici contemporanei che a loro modo hanno spettacolarizzato la violenza, dalle ultime opere di Refn - "Only god forgives" non solo stilisticamente ma anche tematicamente considerato il problematico rapporto con le figure genitoriali - a Noé e Von Trier.

Ma alla fine di cosa tratta Titane? Me lo sono chiesto per qualche giorno dopo la visione, trovo che principalmente l'opera sia fatta da due percorsi paralleli che si incrociano. Due vite semidistrutte dal mondo contemporaneo, quella della protagonista e quella del capitano dei vigili del fuoco, persone totalmente sole e provenienti da un vissuto drammatico che per bisogno disperato riusciranno a consolarsi a vicenda, riacquisendo almeno in parte quell'empatia che da tempo era soppressa - volontariamente o meno -
E a proposito di questo è inusuale anche come viene mostrato il cambiamento della protagonista, non graduale ma fatto di picchi evidenti, alla trasformazione fisica così repentina segue un cambiamento psicologico altrettanto repentino, inizialmente per esigenza legale, poi, senza mostrarlo allo spettatore, per esigenza affettiva, esplodendo poi, per quanto possibile, nei minuti finali.

Il finale è nettamente la parte più emotiva del film, ma lascia con un dilemma. È questa una finta consolazione o siamo di fronte ad una vera e propria rinascita?

Estetica raffinata, con una fotografia che si fa notare tantissimo, soprattutto negli interni con forti tonalità viola che sembrano quasi trasmettere un senso di passione e sofferenza, abbinata ad una colonna sonora prettamente elettronica che da un senso di smarrimento postmoderno in pieno contesto filmico.

La Ducournau dopo il già interessante Raw si conferma - e si afferma - come un'autrice da tenere d'occhio nel panorama odierno, non solo autoriale quanto anche in un ambito di cinema degli eccessi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/11/2022 15:01:40
   3 / 10
A volte mi capita di vedere dei film molto particolari che lanciano dei messaggi cosi nascosti da dovermi andare a rivedere una scena o leggere qualche spiegazione su internet. Ma a volte ci sono dei film come questo che un senso non ce l'hanno.

Quindi raccontiamo di una donna con una placca di titanio che rimane incinta di un auto, che cerca di nascondere una pancia di 9 mesi con delle garze e che ci riesce benissimo, la pancia scompare senza che nessuno se ne accorga. Parliamo anche del fatto che questa donna senza un perche commette degli omicidi, che riesca a fuggire senza che la polizia capisca niente e che si faccia adottare da un uomo che pensa che questo essere sia il figlio scomparso anni prima solo perche si è tagliata i capelli.

Incredibile come il tutto sia riuscito ad abbindolare la giuria di Cannes senza dare un minimo di spiegazione. Quindi chiunque puo' fare film senza un nesso logico e prendere applausi solo perche è diverso dal solito?

Unica nota positiva il fatto che comunque ti mette la curiosita' di vedere come va a finire.

Scuderia2  @  24/10/2022 13:29:43
   2 / 10
Ho visto una Cadillac DeVille eccitata e una camionetta dei pompieri un po' fredda.
Ho visto una f.iga molto lubrificata.
Ho provato imbarazzo per il corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Ho provato imbarazzo per la polizia che ritrova dopo anni un bambino scomparso e non gli fa una visita medica, scoprendo magari che non è maschio.
Ho visto tanto fuoco, sentito pochi dialoghi e una colonna sonora irrilevante.
Ho visto una gravidanza andare e venire, e gente che non chiude la porta del bagno.

Rottamazione senza incentivi.

Thorondir  @  22/09/2022 19:14:56
   7 / 10
Grido di assoluto libertarismo o critica alla volontà ossessiva del mostrarsi? Body-horror cronenberghiano (e quindi derivativo) o nuovo filone dell'horror arthouse europeo? Comunque la si voglia mettere e comunque si voglia interpretare il film (che a più interpretazioni si apre), il secondo lungometraggio della Ducournau ci mostra nuovamente una regista totalmente fuori dagli schemi, coraggiosa, irriverente e disturbante e che da vita ad un film forse sgangherato ma allo stesso tempo potentissimo, fresco e che di certo lascia qualcosa di se allo spettatore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  18/07/2022 13:21:13
   6 / 10
Thriller psicologico che fa dell'ambiguità originale dei personaggi la propria forza , vagamente ricorda il Refn di "The neon Demon" almeno sotto alcuni aspetti ne ricalca l'incipit.
Conturbante e disturbante ma appunto non sempre chiaro e di difficile interpretazione . Sicuramente un prodotto originale da maneggiare con cura.

zerimor  @  07/04/2022 15:07:17
   6½ / 10
Ho visto "Titane" un bel po' di giorni fa, ma ho aspettato a commentarlo perché a caldo non riuscivo a inquadrarlo. Non capivo se fosse un capolavoro o una totale ciofeca. Può essere che la verità stia nel mezzo.
Di indubbia particolarità, il film tratta alcune tematiche come la mancanza di affetto e la solitudine. Alexia, la protagonista, fin da piccolina cresce senza l'amore di una famiglia unita e felice. Trascorre gran parte del suo tempo nell'auto del padre al punto che il rumore del motore della macchina diviene parte di lei. Alexia si fa adulta e guarda un po', ha la passione per le auto e nel modo più bizzarro possibile entra in sintonia e in simbiosi con una di esse.
Non faccio spoiler, ma da lì in poi la vicenda assume connotati assurdi. Scene disturbanti e violenza sparsa.
Non so, sicuramente "Titane" colpisce per la potenza delle immagini ma alla fine mi ha lasciato poco o nulla.

Mauro@Lanari  @  30/03/2022 09:56:09
   4 / 10
Provocatorio, disturbante, scioccante? No, poiché la "veste chic molto frances'e autocompiaciuta [...] tien'a distanza chiunque non si faccia stupire da una provocazione confusa, velleitaria, ricercat'a tavolino" (Emanuela Martini). "Titane" inizia con "L'homme machine" (1747) di La Mettrie e "Crash" di Ballard/Cronenberg in versione genre & gender liquid, "la pansessualità, l'ibridazione, la ridefinizion'identitaria al di là dell'anagrafe e della biologia" (Raffaele Meale), e se alla base c'è tutto il cyberpunk con pure Carpenter ("Christine" 1983) e Tsukamoto ("Tetsuo" 1989), su di esso s'innestano Refn, Noé, Carax resi emotivamente asettici. "Prosegue com'un cyber horror per andare poi a impastoiarsi nel mélo [...] Troppo ambizioso, narcisistico e modaiolo" (ibidem).
https://www.cineforum.it/voti/film/Titane

Junipher  @  21/03/2022 12:58:51
   7 / 10
Della serie "Premiamolo Strano" specialmente se di tendenze LGBTQ radical chic/modaiola
Un pò Cronenberg (Ballard), un pò Refn, fusione uomo/macchina di derivazione quasi cyber. Buon film, non esattamente comprensibile, gioca molto sul tema delle identità perdute/ritrovate.

Invia una mail all'autore del commento viewer  @  13/03/2022 12:59:12
   5 / 10
L'idea di base aveva le premesse giuste, tuttavia lo svolgersi della trama si basa su una sceneggiatura che non starebbe in piedi neanche fosse un fumetto Marvel. Il film avrebbe potuto trasmettere le sensazioni che erano nella volontà dell'autrice con una narrazione solida invece si inerpica su una successione di eventi sempre più implausibili che fanno cadere le braccia e fanno perdere l'interesse per la visione. Si arriva al fondo solo per vedere come lo si vuole chiudere e anche lì manca di credibilità ed originalità. Non basta enfatizzare la storia per rendere un film interessante. Lo script resta debole. Bravi i due attori, d'altronde Lindon è quasi sempre una garanzia.

topsecret  @  23/02/2022 13:56:22
   6 / 10
Ho compreso poco di questo film ma complessivamente è abbastanza interessante e si lascia guardare senza grossi affanni, nonostante la cripticità di alcuni momenti.
Come primo impatto direi che la palma d'oro sembra troppo per questo film, candidato pure agli oscar, ma per fortuna di Julia Ducournau ci sono menti sopraffine nelle giurie di queste manifestazioni cinematografiche, perciò...
Buona la prova del cast, bene anche la regia e fattore gore apprezzabile anche se non copioso.

Boromir  @  18/02/2022 23:50:00
   8 / 10
Alexia e Adrien, la senza legge e il senza meta. Un essere dalla duplice identità, alla ricerca di sé in un percorso fatto di violenza (auto)inflitta e filosofia della nuova carne. Il titanio diviene fondamenta per un interscambio tra organico e inorganico, entrambi simulacri dell'eter dentrono conflitto tra pietà e innata crudeltà che alberg di noi. Allo spettatore non resta che innoridire per l'elemento andare, sentirsi invadere dal disagio delle atmosfere e lasciarsi affascinare dall'estetica pop di una regista che di film in film alza l'asticella. Senza scomodare Cronenberg, Palma d'oro meritatissima.

antoeboli  @  12/02/2022 23:26:30
   5 / 10
Dopo il sorprendente Raw, da Titane mi aspettavo qualcosa il mondo, e invece sono rimasto molto deluso.

E' un netto passo indietro in un film gestito male: La prima parte un accozzaglia di violenza gratuita, e azione a piu' non posso, con qualche interessante spunto di fotografia.

La seconda un bel polpettone noioso, fino ad un finale che non spiega nulla, e va a saltare alcuni concetti che il film espone e non ci vuole rivelare o renderci complici.
Abbiamo capito che il tipo di cinema della Decornou è fatto sul cambiamento fisico e del corpo, cosi come l'affetto della regista per la musica italiana, visto che anche qui questa non manca.

Va dato atto che la protagonista è bravissima nel suo ruolo così come tutto il cast, in cui figura la stessa attrice di Raw.

Tra l'altro il film ha vinto la palma d'oro all'ultimo festival, e da candidato francese agli oscar non è neanche finito nella cinquina finale, il che fa capire quanto possano contare i premi e fino a che punto.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Jumpy  @  10/02/2022 17:22:21
   7 / 10
L'impatto potentissimo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER della prima parte si contrappone una seconda parte dal ritmo più dilatato, compassato.
Affronta vaie tematiche: amore, affetti, amicizia, desiderio di rivalsa e accettazione anche di se stessi e del proprio corpo esibito, oggetto di desiderio,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Ostico in certi passaggi, spiazzante, su alcune questioni lascia degli interrogativi anche dopo il finale, ma nel complesso è suggestivo ed inquetante al punto giusto e fa riflettere.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

jason13  @  06/02/2022 23:35:43
   7 / 10
Il genere è quello fastidioso in senso positivo di D.Cronenberg. Un film difficile spregiudicato e disturbante. C'è poco senso in tutto. Non per tutti ma una visione da consigliare. Difficile da dimenticare.

7219415  @  23/01/2022 12:21:22
   6 / 10
sufficienza solo perchè visivamente piacevole. La storia non ha senso

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  09/01/2022 19:16:31
   6½ / 10
Vincitrice a Cannes con questo suo secondo film, la Ducournau però l'ho preferita in Raw (magari lì la bellissima colonna sonora mi ha convinto di più?). E'una storia che si muove in modo imprevedibile e che ha momenti di assurdità Lynchiana, anche se a me ha ricordato soprattutto Tetsuo di Tsukamoto, nel suo abbracciare la macchina nel non poter essere umano. Molto bravi i protagonisti. Il finale mi ha convinto poco.

Oskarsson88  @  25/12/2021 15:38:17
   8 / 10
Bella roba, livelli che neanche Lynch o Ken Russell mi viene da dire. Poi come ha detto qualcuno forse ricorda ancor di più Cronenberg. In ogni caso, molto originale ed imprevedibile, fa vedere il trauma diverso di due personaggi e il loro avvicinarsi. Non del tutto comprensibile su alcuni fronti ma ottima potenza visiva e intrigante. Mi ha sorpreso, anche se mi sorprende che sia stata vincitore a Cannes.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/11/2021 16:49:23
   7 / 10
Titane è un film a suo modo destabilizzante. Mi è piaciuto per la sua imprevidibilità, nel senso che sembra porti in una direzione, ma poi segue altri percorsi, con una prima parte in cui la protagonista esprime tutta la sua forza distruttrice di un disagio profondo nei confronti dell'umanità e con una seconda molti più riflessiva con il personaggio di Lindon, attraverso il quale Alexia riacquista quell'empatia mai provata, nemmeno verso i propri genitori. Due esistenze spezzate per un verso o per un altro che trovano una via di comunicazione uscendo da quel guscio che si erano costruiti. Indubbiamente un'ottima conferma per la Ducourneau, regista di indubbio talento che riesce a governare un film cha altri sicuramente si sarebbero lasciati sfuggire per la tangente. Invece è una regista che sa quello che vuole, magari divisiva come lo è stato per Raw, certamente non lascia indifferenti. Nel bene o nel male.

sottopressione  @  31/10/2021 13:29:58
   8 / 10
Sicuramente mi viene alla mente Crash di Cronenberg guardando questo film che mantiene comunque la sua originalità. La Ducurnau dopo Raw riesce a fare anche meglio con un film disturbante e ben girato, benissimo i due protagonisti.

VincVega  @  28/10/2021 18:10:35
   6½ / 10
Una pellicola difficile da giudicare, sicuramente originale e che guarda al body horror di Cronenberg, però con una sua visione personale. Disturbante ma forse anche troppo repellente, poi la Ducournau cosa vuole dire con questo film? Comunque non ho visto gli altri film in gara a Cannes, però mi sembra un tantino esagerata la Palma d'Oro (probabilmente è stata un'edizione scarsa). Sicuramente la visione di "Titane" non è indifferente. Molto bene i due protagonisti e buono il finale.

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MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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