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L'evoluzione (involuzione in questo caso) del protagonista è sviluppata bene, senza strappi, ed è sottilmente realistica. Media dei voti ingiusta, dato che non è seriamente giustificata dai commenti annessi.
non capisco il flop di questo film. E' veramente ben fatto, buona regia, belle ambientazioni, ottima fotografia, trama interessante; il tutto sorretto da un cast incredibile, nel quale non si sa veramente chi possa spiccare, dal momento che tutti offrono ottime interpretazioni. A me è piaciuto molto, non mi è mai pesato e anzi, l'ho trovato sempre intrigante e coinvolgente. Sarà perchè è un genere che apprezzo ma non ci trovo assolutamente particolari difetti. Per me ottimo film.
Un ottimo film, che davvero non merita la media così bassa assegnata qui. Storia avvincente e perfettamente calata nell'epoca in cui si svolge, gli anni 40 e i primi 50, in un ambiente americano sudista (la Lousiana) ancora rurale, che, per più di un verso, richiama le figure dipinte da Steinbeck nei suoi romanzi.
Storicamente molto interessante la figura di Stark, governatore populista che trova il coraggio di opporsi, subito dopo la II guerra, alle già potenti lobby del petrolio (come la Standard Oil), in nome degli interessi delle masse rurali. Un personaggio sanguigno e pragmatico, ma non così negativo come detto da alcuni, che cerca di rispondere ai colpi bassi inferti dalle nascenti corporations con mezzi non sempre cristallini, ma adatti allo scopo. E a lui si unisce, in un insolito ma fedele rapporto di amicizia, il cronista Jude Law, proveniente da tutt'altra classe sociale.
Una tensione costante, che aumenta nel finale, le ottime interpretazioni di tutti gli attori e una bella fotografia rendono la visione di questo film drammatico, dal ritmo disteso ma anche incisivo, decisamente consigliata.
Personalmente non capisco la media voto cosi bassa. Il problema del film dove sta? Forse dura molto? Forse è lento o noioso? Bè se non vi piacciono i film lenti allora questo non è il film che fa per voi, andate a vedere il classico poliziesco. Ma non date voti cosi bassi a questa pellicola perchè questo è un grande film! Racconta usufruendo del personaggio del governatore Willie Stark, quella che in realtà è la vera indole umana. Non esiste al mondo un uomo che una volta raggiunto il potere onestamente non si faccia assuefare da questo. Lo stesso accade al governatore Stark, prima uomo impegnato nella lotta per i diritti civili e dopo aver raggiunto il potere uomo senza dignità e senza problemi nel ricattare chiunque si metta contro. Tutto questo è rappresentato alla perfezione da Sean Penn e la partecipazione di Anthony Hopkins è la ciliegina sulla torta di un film davvero ben fatto!
La sufficienza perché rispecchia, secondo me, una grande verità: anche l'uomo più idealista che non farebbe male a una mosca, che non beve perché la moglie non vuole etc etc, con il potere tra le mani diventa la brutta copia del resto dei politici, un corrotto che agli occhi della gente rimane un angioletto!
Non mi è piaciuto Penn e nemmeno il doppiaggio di Penn!
PERMETTETEMI UNO SFOGO era da tempo che volevo vedere questo film, essendo un fan di Penn e di Hopkins, già mi ero incazz... quando non era uscito in nessun cinema della mia città, finalmente sono riscito a vederlo su sky. è ovvio che nn sia un film per tutti, soprattutto se siete de fan del "dio sceso in terra" Tarantino, de film d'azione alla Bruce Willis o altri. Se non vi piacciono i film dove non c'è azione allora fate a meno di guardarlo e andate a fare la coda al cinema per vedere Grind House o Die Hard. Tutti gli uomini del re è un prodotto stilisticamente perfetto, grandissima regia, ottime interpretazioni (solo la Winslet nn mi è piaciuta), dialoghi fantastici (sono il punto forte del film), introspezione psicologica dei personaggi ben fatta (soprattutto su Jude Law). Penn poi ci regala, secondo me, la sua miglior interpretazione. CE NE FOSSERO DI FILM COSì...CE NE FOSSERO....
Un film che promette molto nella fase iniziale ma poi si perde nel prevedibile. Buone le recitazioni e le riprese visive del regista, in particolare nella scena finale.
Personaggi un po' scontati, ripetitivi, di cui il cinema è colmo.
La storia politica nel cinema commerciale sembra ferma a personaggi scontati, stereotipati.
E' un film bellissimo oltre che nello stile e nella estetica per lo sguardo che viene dato all'essere umano che si trova a realizzare un altissimo progetto nella vita. Solo chi mette in gioco tutto se stesso può beneficiare di tutta la forza concessa ad al genere umano. il protagonista lo fa, butta tutto se stesso in un progetto vero si gioca la vita a testa o croce ed alla fine esce proprio la faccia della moneta sbagliata. Ma è cosi che si vive. E' l'indole che suggerisce le mosse ed i passi da compiere. In questi casi e' il midollo spinale. Lo dice chiaramente Sean Penn a Jude Law alla domanda " perchè continuo a seguirti?" "Perchè io sono così e tu cosà". tutto il resto quando si butta tutto se stessi nella mischia non conta è carta straccia, ragionamenti da gente che guarda VIVERE ma non ha mai vissuto. Tutto questo processo nel film viene visto nascere con una verità ed un' economia di contenuti essenziale. Lo si sapeva. Steve Zaillian è lo sceneggiatore di Schindler List e per quel poco che può contare si è preso anche un oscar per questo. Peccato che il film non è minimamente compreso. Ma si sa. Gli uomini che vivono la vita per davvero sono uno su dieci al massimo. tutti gli altri esistono e nulla più.
Un cast all stars per un film piuttosto piatto e a tratti prolisso e confuso. L’ascesa al potere e relativa caduta di Willie Stark,interpretato da un ottimo Sean Penn, nonostante improbabile doppiaggio,si rivela piuttosto didascalica ed a tratti molto monotona. Il superficiale approfondimento dei personaggi è il limite piu’ evidente di questa pellicola che lascia tutti i cosidetti uomini del re sullo sfondo,approfondendo unicamente le vicissitudini del giornalista Jack Burden (Jude Law) il quale si cala nelle vesti di accompagnatore dello spettatore raccontando gli avvenimenti dal suo punto di vista,risultando per la verita’ poco convincente in un ruolo che avrebbe richiesto maggior coinvolgimento. Molto poco azzeccata la parte sentimentale degna del peggior melodramma, interessante solo per la presenza di Kate Winslet. L’utilizzo della voce off è spesso invasivo e la regia risulta essere molto elementare,a brillare sono comunque i comprimari da Hopkins a Gandolfini,dalla Clarkson alla Winslet. La storia è piuttosto risaputa,quella di un uomo dai saldi principi che comquista il grande sogno americano,la solita brama di potere pero’ ne corrompe l’animo trascinandolo inesorabilmente verso la fine. Il film è il remake dell’omonima pellicola risalente al ’49 ,ed è ispirato ad un politico realmente esistito ,Huey Long, eletto alla fine degli anni venti Governatore della Louisiana.
Film piacevole ed a tratti anche intenso. La politica, le lobby, ricchi e poveri, una società nelle sue molte spaccature. Gli anni 50 che chiedevano sanità, istruzione e....ultimo ma non meno importante, di contare qualcosa! Strano che le cose non siano cambiate per niente! Un piccolo intrego di storie in un contesto tipico americano.
Penn davvero eccezionale! Il suo personaggio, così semplice ed estroverso, dalle movenze esagerate e dal'atteggiamento "bifolco", è unico! (nonostante il doppiaggio) Law impeccabile come sempre e poco + di un paio di scene per Hopkins.
Un film piacevole che dal trailer mi sembrava migliore e infatti mi ha un po' deluso. Non ho apprezzato molto la recitazione di Penn che in altri film invece (vedi Mystic River) è eccellente perchè qui gesticolava troppo e pareva poco realistico, è probabile che comunque l' effetto fosse voluto ma a me non è piaciuto molto, inoltre era estremamente irritante il doppiaggio effettuato su di lui : insomma per dirla in bereve non ho apprezzato per nulla come è stato reso il personaggio di Penn. Invece bravo Law e come sempre ottimo Hopkins. Il film in se è buono, inizia non benissimo e piano piano va migliorando risultando sempre più emozionante , piacevole e godibile fino a sfociare nella scena finale davvero ottima come realizzazione.
La sequenza della sparatoria finale è secondo me ottima com è stata realizzata: dopo i vari spari ci sono dei momenti di silenzio "assordante" interroti di tanto in tanto da scatti fotografici stanti a significare l' invadenza in ogni momento del giornalismo e successivamente c'è il momento dell' incrocio del sangue dei due che indica il male compiuto da entrami è egualmente grave e che in definitiva i due non sono così diversi. Sarebbe un 7 ma mezzovoto in più per questa scena.
Solo per il fatto che nel cast c'è Sean Penn bisognerebbe quantomeno guardare questa pellicola. Poi il film può piacere e non piacere. Per quanto mi riguarda il film non mi ha deluso affatto, anzi l'ho trovato piacevole. Sean Penn si conferma uno degli attori più bravi di tutti i tempi e in questo lungometraggio si fa carico di un compito non facile, cioè di trainare lo spettatore nella visione di un film abbastanza lento che potrebbe risultare noioso. La regia e il resto del cast non si esalta ma è sufficente.