un bacio appassionato regia di Ken Loach Gran Bretagna 2004
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un bacio appassionato (2004)

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locandina del film UN BACIO APPASSIONATO

Titolo Originale: AE FOND KISS

RegiaKen Loach

InterpretiEva Birthistle, Atta Yaqub, Shamshad Akhtar, Ghizala Avan, Shabana Bakhsh, Pasha Bocarie, Ahmad Riaz, Gary Lewis

Durata: h 1.44
NazionalitàGran Bretagna 2004
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 2005

•  Altri film di Ken Loach

•  Link al sito di UN BACIO APPASSIONATO

Trama del film Un bacio appassionato

Casim è un ragazzo pachistano di seconda generazione che vive a Glasgow. Lavora come DJ nei locali più alla moda della città e sogna di riuscire a possedere, un giorno, un nightclub di sua proprietà. I suoi genitori, Tariq e Sadia, sono musulmani praticanti e vorrebbero che Casim sposasse la bella cugina Jasmine, che presto arriverà in Inghilterra. Tuttavia, le cose cambiano quando Casim incontra Roisin, una ragazza che insegna nella scuola di sua sorella Tahara e che gli sembra molto diversa da quelle che ha conosciuto finora. Roisin è bella, intelligente e ha una forte personalità. Lei e Casim si innamorano perdutamente. Ma Casim sa fin troppo bene che, anche se non fosse ormai fidanzato con sua cugina, i suoi genitori non accetterebbero mai una goree, una ragazza bianca. Da cattolica, anche Roisin si rende conto che la sua comunità non intende affatto aiutarla. Quando la relazione fra i due ragazzi viene scoperta, scoppia uno scandalo e lo scontro tra le culture e le persone coinvolte diventa durissimo.

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Voto Visitatori:   6,70 / 10 (33 voti)6,70Grafico
Miglior film dell'unione europea
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film dell'unione europea
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Voti e commenti su Un bacio appassionato, 33 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Boromir  @  29/11/2023 19:43:37
   6½ / 10
A Glasgow dei giorni nostri, un ragazzo di origini pachistane (promesso sposo alla cugina mai conosciuta) e una giovane irlandese divorziata, accomunati dalla passione per la musica che hanno trasformato in lavoro, si conoscono, si piacciono, fanno l'amore; ma i rispettivi retaggi religiosi (la famiglia musulmana di lui e la comunità cattolica alla quale fa parte lei) complicheranno a più riprese l'integrazione sentimentale.
Pur non disdegnando l'attenzione al sociale tipica di Ken Loach, il film è irrigidito dallo schematismo e troppo aderente ai binari della più canonica commedia romantica: questa ortodossia impedisce, di fatto, l'approfondimento di quelle tematiche multiculturali (cosa comporta essere musulmano nella Scozia globalizzata?) che il bel prologo scolastico sembrava promettere.
Funzionano molto di più i due protagonisti, davvero affiatati: le loro scene d'amore sono piene di una complicità, giocosità ed erotismo che Loach sa valorizzare con le giuste sobrietà e delicatezza. Una piacevole visione, con un finale neanche troppo conciliatorio, e anzi pregno di mille incertezze. Da galera l'edizione italiana, che trasforma spesso i comprimari in grottesche, stereotipate caricature.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  19/04/2022 16:38:35
   7 / 10
Ken Loach ci presenta una storia d'amore ostacolata da ambo le parti per questioni religiose. Semplice ma ben fatto e con un bersaglio preciso: la religione usata per dividere anziché unire l'umanità.

topsecret  @  02/12/2016 15:54:03
   7 / 10
Ennesimo buon film diretto da Loach che dopo le problematiche della middle class britannica tratta i conflitti tra religione e amore.
Un film interessante, nulla però di così originale o innovativo, capace di risultare emozionante e lineare nella sua esposizione dei fatti, interpretato bene, diretto con sobrietà, dotato di un buon ritmo e dei dialoghi appassionati che mantengono lo spettatore in costante attenzione, facendolo partecipe delle emozioni che vivono i protagonisti.
Una dramedy piuttosto garbata che si segue senza fatica.

DarkRareMirko  @  06/07/2015 00:46:14
   7½ / 10
Un Loach diverso dal solito (ma mooolto diverso, visto che c'è almeno una sequenza erotica piuttosto spinta e, imho, pure un pò gratuita) ci dice la sua su differenze religiose e rapporti amorosi tra due individui appartenenti ad etnie ed educazioni diverse; manco a dirlo, da entrambi i lati ci sono fanatismi, preconcetti, incomprensioni e varie cose balorde.

Molto bravi gli attori, regia garbata e delicata e SPOILER

Il fatto che sia diverso dal solito film di Loach porta con sè pregi e difetti; è magari un pò più movimentato come film, ma mancando magari di un forte senso di denuncia (visto che ci si concentra più sul romanticismo), si tratta di un'opera che non ha nulla di davvero originale, pur risultando verosimile e sincero.

Comunque ben fatto ed intelligente.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Crimson  @  24/06/2010 22:36:14
   5½ / 10
Il rapporto di coppia è stato analizzato da Loach in diversi film, spessissimo con perizia notevole. Attraverso un'osservazione "in vivo", tra le mura domestiche, in film come 'Ladybird Ladybird', 'Riff Raff' o 'My name is Joe' egli ha rappresentato l'impatto di fattori socio-culturali sull'andamento del legame affettivo con un vigore ed una lucidità tali da creare un pathos autentico, talvolta persino straziante ('Ladybird Ladybird' è uno dei rari casi in cui un film sia riuscito a farmi piangere copiosamente).
Era una premessa necessaria per addentrarsi in quello che "non è" questo 'Un bacio appassionato' (il titolo fa rabbrividire), quarto film del regista ad essere ambientato a Glasgow.
Il leitmotiv è la storia d'amore tra un ragazzo musulmano di origine pakistana e una ragazza cattolica di origini irlandesi.
Ciò che preme a Loach è individuare dove si annidano pregiudizio, discriminazione e stigma in un contesto multirazziale. Ci riesce ma non con il fervore che ci si attenderebbe.
La storia d'amore ruba la scena, e da sub-plot in questo film come detto viene elevato a motore della vicenda; una scelta valida nei propositi, ma il più delle volte deludente sul piano dei risultati.
I dialoghi sono piuttosto banali, alcuni risvolti della trama assurdamente convenzionali (la scena in cui lui le confida che sta per sposarsi è patetica), senza dimenticare scene di sesso inutili che stonano col Cinema del regista. Il finale è irritante.
Un altro aspetto deficitario consiste nella recitazione scadente di gran parte del cast.
Insomma se 'the navigators' aveva indicato che Loach aveva perso parte della sua disperata aderenza alla realtà, qui si scende ancora più in basso verso un cinema di maniera e demagogico.
In questo marasma qualcosa si salva: la scena in cui c'è il dialogo (dialogo...quasi un monologo!) tra il parroco e Roisin è superlativa, una mosca bianca che testimonia quel che è realmente nelle corde di un regista come Ken Loach.

everyray  @  11/09/2009 18:38:47
   8 / 10
Ken Loach non affronta mai argomenti che offrono soluzioni semplici ai problemi della vita dei suoi personaggi che spesso sono persone comuni,ma straordinarie nello stesso tempo.
In questo Dramma in maniera specifica il regista vuole provorare lo spettatore..e non è facile rimanere indifferenti alle ingiustizie razziali ed etnico-religiose che si vivono oggi in un paese come l'Inghilterra "bigotta" e cattolica!
I pregiudizi spesso nascondono paure e questo Loach lo sa bene.....bel film,lo consiglio!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/06/2009 08:59:49
   6 / 10
Una storia d'amore che cerca di superare le barriere mentali e culturali delle rispettive comunità di appartenenza. La storia si segue abbastanza bene in un tono misto tra leggerezza e dramma. Purtroppo in alcuni punti (il prete cattolico) cade nella caricatura eccessiva, completamente fuori contesto rispetto al resto. Per me non il miglior Loach, penalizzato anche da un doppiaggio infelice.

tati  @  06/05/2009 15:13:21
   7½ / 10
dai ragazzi........in mezzo a tante nefandezze questo e' una piccola perla che riflette un po' di luce.

Burdie  @  11/09/2008 16:38:50
   6 / 10
...che dire....il tema è sempre il solito: amore tra diverse realtà etno-socio-religio-temporali!!!! ....caspita che novità!!!
Più dramma che commedia....

freddy71  @  22/06/2008 13:17:15
   8½ / 10
Ragazzi scusatemi ma ho dato un voto un pò altino per alzare un pò la media di un film che tutto sommato non merita una media così bassa...e che diamine ma capite che questi sono i film che fanno bene al mondo....far conoscere realtà diverse da quelle solite che viviamo noi.....farci entrare in mentalità che a noi ci sembrano lontanissime....secondo me questo è lo scopo di questi films che vanno apprezzati soprattuto per questo, al di la della tecnica.

tabularasa  @  30/03/2008 20:17:03
   7 / 10
siamo nel filone britishstan,vale a dire l'analisi sociale e religiosa di indiani e pakistani emigrati in gran bretagna.
ambientazione già vista in sognando beckhamp e simili, anche se qui sembra soffermarsi leggermente sul versante religioso piuttosto che sociale.
tutto sommato un film godibile

anar  @  15/08/2007 17:08:32
   6 / 10
Mi associo un pò agli altri: il film si lascia guardare, ma quando uno va a vedere un film di Loach si aspetta qualcos'altro!
Ciao

^AsO^  @  15/01/2007 14:47:18
   7 / 10
mai visto un ragazzo così bello!!!!!!!!!

gei§t  @  30/05/2006 09:15:17
   6½ / 10
Il film si lascia guardare, la storia non è originale, a tratti un po' pesante ed abbastanza superficiale.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  28/03/2006 17:48:23
   6 / 10
In modo molto stereotipato e superficiale, un irriconoscibile Loach racconta la storia d'amore di due persone troppo diverse per amarsi: diverse per colore della pelle, religione, nazionalità. E per di più immerse in un ambiente non proprio accomodante, e con famiglie che osteggiano e scuole cattoliche che si mettono di mezzo.
Insomma un vero disastro... ma l'amore è più forte di tutto, no?
Da salvare per il tema, da contestare per il grado di approfondimento non sufficiente.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Beefheart  @  19/03/2006 01:55:46
   6½ / 10
Diciamo che nonostante un soggetto così poco originale ed una prova di recitazione così modesta da parte dei protagonisti principali, questo film sa come difendersi e riesce comunque ad uscirne bene. Infatti il solito realistico Ken Loach sviluppa la solita storia d'amore (ma si può dire di vita) ostacolata da pregiudizi socio-religiosi tanto insensati quanto inestirpabili; ma lo fa con una fluidità ed una nitidezza tali da costringere lo spettatore ad accompagnare, non senza una certa partecipazione, i protagonisti verso un finale non indolore ma, possibilmente, ragionevole. Si lascia guardare.

norah  @  09/12/2005 10:25:56
   5½ / 10
Ok, loach si è definitivamente rincitrullito.
Leggende metropolitane narrano che il cineasta abbia deciso di girare questa pseudo-commediola di una banalità sconcertante, in seguito ad un folle innamoramento.
Che poi io per principio, a vedere un film che si intitola un bacio appassionato, non ci andrei mai e poi mai.
Robba che "Il mio grosso grasso matrimonio greco" in confronto é un capolavoro, almeno due risate te le fai...
Ken, alla prossima... però aripiate.

kira  @  11/06/2005 10:22:59
   6 / 10
l'idea è carina ma l'hanno realizzata male!

Invia una mail all'autore del commento filmleo  @  04/06/2005 19:14:03
   7 / 10
Apparentemente è un film diverso da quelli a cui Ken Loach ci aveva abituato: tono leggero da commedia, qualche gag, molto romanticismo… Ma Loach non tradisce il suo pubblico e sa cosa questo si aspetta da lui. Ed ecco quindi il ritratto delle divergenze tra mentalità tradizioni spiritualità diverse, l'analisi di bigotteria e pregiudizi, la descrizione delle contraddizioni in cui si dibattono le seconde generazioni degli immigrati che si trovano a vivere fra due culture non conciliabili (quella d'origine e quella acquisita). La novità è che c'è un lieto fine (cosa rara nella filmografia del regista inglese) che la maestria di Ken "Il Rosso" rende molto plausibile. Il film è da consigliare: ben diretto, ben interpretato (si stenta a credere che il protagonista sia un non professionista), coinvolge e appassiona.
p.s. bellissimo, e profondo, il discorso che fa all'inizio la sorella del protagonista (su come gli occidentali vedono gli islamici): da ricordare, da analizzare, da approfondire.




Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  28/03/2005 14:35:09
   6 / 10
Un po' didascalico, vagamente fiacco.

Invia una mail all'autore del commento alex78  @  28/02/2005 11:49:03
   7 / 10
anche se la trama non e' proprio originale è valsa la pena vederlo.

11 fratelli  @  30/01/2005 23:21:57
   4 / 10
Ero andato a vedere un film di Ken Loach, ed invece ho trovato (purtroppo) una serie di luoghi comuni risaputi... insomma, nessuno dei personaggi ha sgarrato di una virgola, rispetto alla trama più ovvia che si potesse immaginare; mi sono chiesto se questo fosse un film di Ken Loach, oppure se ha prestato la sua firma....
la bionda tra l''altro non brilla per sensibilità, per cui io consiglierei di non andarci a vivere insieme... scherzo :-))
Per la fotografia, altra piccola delusione: una marea di inquadrature di automobili, la macchina da ripresa traballante (tipo Dogma) non è sempre efficace, le luci non aggiungono drammaticità....
In somma, il film non mi è piaciuto..

tristomietitore  @  27/01/2005 23:10:05
   7 / 10
Film molto bello, ma a mio giudizio un poco irreale: voglio dire, tutto sto casino solo perche lui è piu giovane di lei?

Tersicore  @  27/01/2005 21:26:42
   6 / 10
il film è molto bello....tratta un argomento interessante ma devo dire che la figura di lei lo rovina e lo rende quasi irritante.....lei la trovo insopportabile ma forse è azzeccata per il film....effettivamente lei non doveva essere comprensiva e adorabile ma irritante,viziata e *******tta forse è un po' troppo...
vabbè..

Huascar  @  27/01/2005 13:38:22
   7 / 10
Un'opera più che fruibile, godibile. Alcuni spunti interessanti, anche se forse lo spessore psicologico della professoressa di musica non mi pare all'altezza. Aiuta anche a dedicare qualche minuto ad una riflessione sulle coppie plurireligiose nel multietnico Regno Unito (la legge sul certificato religioso è agghicciante!), ma anche nella molto più oligoetnica Italia.

Guercio  @  23/01/2005 22:46:32
   5 / 10
Io l'ho trovato un film davvero piatto e privo di mordente. L'argomento sarebbe anche interessante nonstante sappia di già visto ma non c'è stata nemmeno una scena che m'abbia strappato un emozione.
L'unica cosa degna di nota è la bella attrice protagonista.

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Ultima risposta 24/01/2005 14.51.39
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marie  @  20/01/2005 18:58:51
   5 / 10
“Un Bacio Appassionato e poi ci separeremo"

Una frase molto poetica, una trama non molto convincente, ma una questione attuale molto controversa e un regista impegnato : credevo veramente fosse un film da vedere.
Immaginavo che la storiella d’amore fosse soltanto un pretesto un po’commerciale per raccontare invece qualcosa di importante… Il Pakistan è un paese martoriato da mille problemi sociali, politici e non se ne fa che un breve accenno, la questione dei matrimoni misti e delle differenze culturali tra cristiani e musulmani non viene approfondita in modo adeguato –purtroppo non si apprende nulla che non sia già alla portata di tutti-.

Poi a prescindere dal fatto che sarebbe stato molto più interessante a livello di conflitto religioso un matrimonio tra una donna musulmana e un uomo cristiano, perché il Corano lo proibisce, ma immagino il film sarebbe stato ancora più banale, i matrimoni combinati sono sorpassati anche nelle comunità musulmane! Neanche i personaggi mi sono piaciuti molto: Roisin con le sue crisi isteriche l’ho trovata veramente poco credibile, l’unico personaggio che ho apprezzato è stata la sorella minore del ragazzo, Taharan mi sembra, intelligente e coraggiosa –la sua vocazione per il giornalismo credo fosse una vera e propria denuncia verso il governo pakistano, che esercita forti pressioni sul controllo dell’informazione-.
Il film si divide quindi tra accusatori (il prete /Roxana) e tolleranti (Taharan/il direttore), ma un po’ di tradizionalismo e fanatismo non bastano a mantenere viva l’attenzione.
In sintesi lo sconsiglio, se qualcuno nella peggiore delle ipotesi si aspettasse di vedere una commedia leggera, romantica, lasciasse perdere, perché troverà solo una storiella scontata del filone amori-impossibili.

* La sceneggiatura, i dialoghi e il doppiaggio sono veramente senza commento –bellissima la scena in cui viene “dimenticato” di doppiare Roxana!-.



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Ultima risposta 27/01/2005 13.41.40
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Invia una mail all'autore del commento Miss Blonde  @  16/01/2005 20:14:48
   7 / 10
Carino e senza troppe pretese, ma TROPPO lungo!!! Divertente tutta la prima parte ma secondo me poteva durare meno...comunque bravo Loach, è riuscito a riproporre la medesima trama di diversi film esistenti (grosso grasso matrimonio greco, sognando beckam ecc) riuscendo a non farla apparire scontata e stupida...

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Ultima risposta 17/01/2005 10.59.20
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR luisa75  @  15/01/2005 23:48:01
   8 / 10
Commento a caldo, appena rientrata.
Ken Loach non mi delude mai, amo il suo cinema di impegno sociale, amo il suo modo di denunciare le contraddizioni della nostra società, amo il modo come dice tutte queste cose.
Qui con il pretesto di raccontare la storia d'amore tra la scozzese e cattolica Roisin e il pakistano e mussulamano Casim - fatalmente senza prospettive perchè, lui destinato per tradizione atavica a sposare la ragazza scelta dalla sua famiglia, lei per non farsi emarginare dalla sua comunità, che non vede di buon occhio la sua relazione con un mussulmano- punta, in realtà, l'attenzione sul conflitto culturale e interreligioso, e sui guasti e le ferite, non ancora rimarginate, provocate dall'occupazione coloniale, che ha portato alla divisione del territorio in India e Pakistan.
Un film d'impegno, che ti lascia qualcosa dentro.
Bravi, anche se ancora acerbi, gli interpreti, Atta Yaqub, pakistano e modello occasionale, alla sua prima esperienza come attore, e Eva Birthsie, attrice di serial TV inglesi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/01/2005 01:26:32
   8 / 10
Mr. Loach, davvero negli ultimi anni facevo fatica a seguirla...Non faccio parte di quei "partigiani" per cui un cineasta di impegno sociale e solide vedute ideologiche deve a tutti i costi essere "salvato" contro il cosiddetto ehm materialismo hollywoodiano... però almeno 60 minuti di terra e libertà, tutto family life (sconvolgente esordio che una volta ho avuto modo di vedere negli schermi televisivi), riff-raff, ladybird ladybird beh sono opere di cui conservo ancora tutto il lordo di una rabbia che vivaddio si è manifestata nel mio cervello Accludo il resto, che non mi ha toccato particolarmente: esercizi di stile ("navigatori", "sweet 17"), riletture tutt'al più invadenti ma mai davvero corrive di un tempo assai più splendente Poi guardacaso un episodio del bellissimo "11 settembre", divorato da una fervida e ritrovata vena vetriolica, e mi ritrovo a parlare di Lei. Non mi basta un Loach corretto che rischiava la maniera ad impatanarsi su un moto compiaciuto di accuse senza colpo ferire Voglio il Loach di un tempo: saggia decisione, ritrovarlo in un film che all'inizio sembra l'elegia d'amore di un'antiLoach come Mike Leigh, dove il sentimento sembra sfiorare spesso il naturalismo classico, con tutte le sue convenzioni, per quanto di una classe e sensualità maggiori delle circostanze sul tema... Ma la rabbia di Loach è sedata ma mai vinta del tutto: a un certo punto il film perde il contatto con i contrasti razziali, le divergenze etniche culturali diventando apolide dimensione dell'impossibilità effettiva di coniugare sentimento e ragione, famiglia e sessualità Non a caso la protagonista femminile sembra uscire da quei personaggi consolidati e indifesi al revanscismo britannico dei romanzi più belli di Jonathan Coe, e nemmeno il college è tanto lontano dal climax di una saga come "la banda dei brocchi"...Il cinema di Loach è quindi meno personale del passato, ha perso qualcosa del suo antico monolitismo invettivo ma ha guadagnato molto di più nel lirismo e nella ragione E' un marxismo che ormai comprende che per sopravvivere al mondo occorre lasciare che il mondo (anche solo lo spettatore e il "suo" di mondo) agisca per sè, rifletta, giudichi apertamente In questo jungle fever britannico, "un bacio appassionato" mette a nudo le varie forme di "piccolo fanatismo" che incombono, dal possessivo melange familiare del musulmano, ai veti religiosi-morali della comunità inglese, emblema reso ancora più forte e ambivalente dalle figure femminili, la madre di fede musulmana piena di amore per i figli, e la donna single che ha avuto il coraggio di rompere un matrimonio perchè non innamorata... E proprio questa donna la seguiamo nelle sfide del destino, quando le viene _ dalla sua stessa comunità "cattolica" - rifiutato il supporto poichè "amorale", o deve assistere a un rito di fidanziamento con l'uomo che ha scelto di amare forse per sempre. Colpisce, in Loach, la dimensione empatica che si sviluppa con i personaggi Ma per quanta rabbia possa darci una vita coercitivizzata dallo strumento familiare, c'è anche il dolore - astratto immenso represso suggerito - per l'assenza patriarcale della famiglia occidentale, nel bene e nel male E tutto è emblemizzato in Casim e la sua famiglia, nell'altrettanto traumatico rifiuto di un padre a un'esistenza tranciata dalla sua affettività più forte, il gemello scomparso chissà come

andreapau  @  10/01/2005 16:31:25
   6 / 10
ennesima opera miltante di ken loach.il suo è un cinema asciutto,con pochi fronzoli e il grande merito è quello di sviscerare in maniera delicata tematiche scottanti.a mio avviso il doppiaggio in stile "si buana",per rendere l'accento pakistano,lo penalizza parecchio...ma se ne facilita la fruizione,ben venga anche il doppiaggio!è un film sostanzialmente "politicamente corretto",perchè ad ogni nefandezza della tradizione musulmana-pakistana,ne corrisponde una cattolico-occidentale, a mio avviso,anche con una certa forzatura...la mano di loach è abile e leggera nel raccontare la tragedia e nel montare l'indignazione...ma questo film è sostanzialmente una storia sentimentale e nei sospiri d'amore, si destreggia meno abilmente,quasi infastidito e inefficace.avrebbero giovato interpreti piu'esperti,io non sono per il realismo a qualunque costo.la chiave del film e quindi la sua utilità stessa è legata per quanto mi riguarda,alla aderenza o meno a fatti realmente accaduti...si tratta di stabilire se l'integralismo forsennato dei pakistani è la loro difesa a un occidente razzista:questa è una delle provocazioni lanciate da ken loach.quindi è importante sapere se è una storia che oltre ad essere verosimile è accaduta realmente....la riflessione finale che il regista mi suggerisce(ma potrei essere una scheggia deviata del suo pensiero)è che comunque è meglio un occidente tutto sommato laico e permissivo di un islam tradizionalista e conservatore che in nome della tradizione calpesta i desideri "occidentali"dei suoi figli...e non inganni la scena del prete

13 risposte al commento
Ultima risposta 22/06/2008 13.08.55
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Invia una mail all'autore del commento Paoloarezzo  @  10/01/2005 15:43:25
   8 / 10
Davvero un bel film che tratta un tema a molti sconosciuto. Il significato della religione e le conseguenze che si incontrano quando due culture diverse vengono a contatto. Belle le immagini e interessante il vedere la realtà di chi vive a Glasgow.Colonna sonora appena accennata perchè.credo, Ken loach abbia voluto concentrare il film sulle immagini e sulle parole. Bravissimi e semplici gli attori che se anche sconosciuti hanno reso il massimo.
Io lo consiglio vivamente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/01/2005 10.27.16
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  07/01/2005 15:04:06
   10 / 10
CHE BEL FILM !!! "una ventata d'aria fresca pura e cristallina"..conoscevo ed apprezzavo Ken Loach come regista ed i suoi film precedenti erano veramente dei capolari ma questo li supera di gran lunga: si ride, si piange e ci si emoziona; ottimi gli attori, sconosciuti ma bravi: semplici "quotidiani" non sempre belloni e truccati come si vedono nel film di Hoolywood dove le donne sono sempre truccate e con i capelli a posto anche dopo una notte di sesso od una giornata al mare sotto il sole... le scene di sesso sono girate poi con garbo senza volgarità; inoltre il regista ha la bravura di fare vedere i pro e contro di tutt'è due le religioni sia quella cattolica che quella musulmana senza nè giudcare nè osannare nessuna delle due, location semplici e scene di vita quotidiana girate con delicatezza e dolcezza....DA VEDERE !!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/01/2005 19.14.11
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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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