un borghese piccolo piccolo regia di Mario Monicelli Italia 1977
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un borghese piccolo piccolo (1977)

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locandina del film UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO

Titolo Originale: UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO

RegiaMario Monicelli

InterpretiAlberto Sordi, Shelley Winters, Romolo Valli, Vincenzo Crocitti

Durata: h 2.02
NazionalitàItalia 1977
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1977

•  Altri film di Mario Monicelli

Trama del film Un borghese piccolo piccolo

Giovanni Vivaldi (Alberto Sordi) ha lavorato per una vita come modesto impiegato del ministero. Il suo unico sogno è quello che suo figlio Mario (Vincenzo Crocitti), diplomatosi ragioniere, lo sostituisca nell'impiego. Per agevolare il figlio al concorso ministeriale, Vivaldi accetta di iscriversi alla loggia massonica a cui appartiene il dottor Spaziani, il suo superiore. Il guaio è che, proprio il giorno dell'esame, davanti agli occhi del padre, Mario viene ucciso da un rapinatore di banca...

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Voto Visitatori:   8,65 / 10 (96 voti)8,65Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior filmMigliore registaMigliore attore protagonista (Alberto Sordi)
VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regista, Migliore attore protagonista (Alberto Sordi)
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Voti e commenti su Un borghese piccolo piccolo, 96 opinioni inserite

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_veronica_  @  09/05/2007 20:55:48
   7 / 10
carino cm film.....
a tratti anke commovente....
povero mario.....

una cosa che mi ha colpito è stata la scena finale....

.......ci ha preso gusto poi.....



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Alex81  @  22/04/2007 22:53:56
   9 / 10
Un piccolo capolavoro. Sordi interpreta al meglio il ruolo di un padre che vive per il figlio, per il quale il figlio rappresenta tutto. E quando questo tutto gli viene tolto, quella persona di animo buono prova tante di quelle sensazioni negative che lo trasformano....
FANTASTICO Alberto Sordi. Interpretazione immensa. Un film che viene ricordato troppo poco.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  16/03/2007 20:19:46
   8½ / 10
Altra grande tragi-commedia firmata Monicelli.
Il modo in qui vengono tratteggiati vizi e costumi italici, in un periodo di grande cambiamento ed incertezza che sono i difficili anni ’70, con un pendolo che tocca commedia e dramma ..questo soprattutto nella prima parte del racconto, dove si assiste al classismo imperante, alle pecche di una amministrazione clientelare, sommersa da pile di incartamenti che nascondono i volti degli impiegati, il sogno del “posto statale” espressione di sicurezza economica, ed infine le logge massoniche che rappresentano il potere occulto capace di arrecare privilegi ai propri adepti ..nella seconda parte vediamo la trasformazione del mite impiegato in uno spietato assassino, alla ricerca disperata di una giustizia che lo “Stato” sembra non garantirgli, allora nella decisione di fare tutto da se riscopre un cinismo che forse gli è sempre appartenuto ma che ha silenziosamente fatto sopire ..il povero protagonista nella serie concomitante di eventi sfavorevoli perde ogni contatto con le piccole certezze del vivere quotidiano, così quel grigiore che lo circonda da un’intera vita diventa un fitto ed inesorabile nero, senza futuro e senza possibilità di scappatoie.
Il ritmo non particolarmente sostenuto, le mille sfaccettature date al racconto, la progressione drammatica ed inesorabile, la fotografia così cupa e triste assegnano a questa pellicola il pregio di narrare con grande realismo il clima di quegli anni e che, rispetto ad alcune tematiche, rimane ancora attualissimo ..magistrale la sequenza dell’insetto che tenta la fuga dalla finestra chiusa, finendo poi per morire sul freddo davanzale in un freddo e cinico parallelismo con il giovane assassino.
Un grande Alberto Sordi, negli isoliti panni di un personaggio drammatico, esprime al meglio tutta la sua duttilità ed indiscutibile bravura interpretativa, senza sbavature o eccessi di sorta ..stilisticamente inappuntabile la direzione del maestro Mario Monicelli.
Piccolo capolavoro del nostro cinema ..da vedere!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  23/01/2007 13:57:42
   9 / 10
Insieme alla Grande Guerra il più bello e amaro film di Monicelli; insieme a Una Vita difficile la più bella interpretazione di Sordi (che però gigiona con i suoi tic un pochino anche qui).
Difficile trovare un film che rappresenti gli anni 70 italiani come questa pellicola, che riproduca il senso d'anarchia e d'impunità che regnavano (e regnano ancora) nel ns. paese. Solo Indagine di Petri gli è superiore. Le scene ambientate al ministero valgono più di molti discorsi sull'inefficienza della cosa pubblica in IItalia e la trasformazione di Sordi nel Vendicatore è da consegnare alla storia del ns. cinema.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  15/01/2007 20:18:15
   9 / 10
Il film è di una potenza visiva straordinaria, è la trasposizione del dramma, del cinismo, della crudeltà della vendetta, della malinconia.
Monicelli descrive la disumanizzazione della società offrendo anche una caricatura della piccola borghesia.
Alberto Sordi nella sua più bella interpretazione.

Vedi recensione

bongha  @  10/11/2006 18:53:20
   9 / 10
film stupendo che ti insegna molto, peccato che oggi il cinema italiano non si avvicini più a questi livelli

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  17/10/2006 12:11:52
   10 / 10
La retorica sulla loggia massonica non serve: negli anni 70 imperava, adesso impera nel pubblico un altro tipo di loggia. La storia non cambia ed il film si dimostra attualissimo e crudo come pochi.
Uno dei limitatissimi film che valuto al massimo, per la sua portata emotiva, per il suo significato profondo che incide nel cuore in maniera dirompente, per lo struggimento di alcune frasi "E' mio figlio...!!!" "Sono papà..." il momento dell'assassinio del figlio è un pugnale in petto, così come lo strazio inflitto al ragazzo omicida è altrettanto, ben rappresentato dal moscone che cerca invano la fuga dalla finestra.

Il magone che determina questo film me l'hanno provocato pochi...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/10/2006 01:25:31
   7½ / 10
L'alienazione dell'italiano medio permane, e anzi viene incentivata: è lecito esprimere piu' il disgusto per l'uomo che pretende di organizzare la vita professionale del figlio (Crocitti, con la sua faccia da fesso) o rimpiangere la borghesia quando perde lo scopo manageriale e affettivo della sua vita?
Negli occhi di Vivaldi, noi non assistiamo esclusivamente alla perdita di un padre per il figlio, ma alla sconvolgente disarmonia del contatto con una realtà violenta che non sembra offrire risposte, nè giustificazioni.
E nella mostruosa deviazione del dramma e della vendetta, non resta che la forza brutale di un'ennesimo crimine, di un'individualismo sfrenato atto (sorprendentemente) a celare incrollabili e inviolabili sfumature paterne (nei confronti della vittima designata).
E' in quel contesto che il conformismo Sordiano raggiunge vette di espressività inconsuete, denunciando forse la sconfitta del padre nella generazione turbolenta degli anni di piombo (l'assassino è UN figlio, comunque).
Un tema che rivelo', forse in ritardo con i tempi, anche Dino Risi ("caro papa'", 1979)

valerio.v  @  23/08/2006 22:32:58
   10 / 10
Un grande capolavoro del cinema italiano.
Monicelli e Sordi hanno dato il meglio di loro nel ritrarre la miseria morale della nostra piccola borghesia.
Quando però il quadro raggiunge il suo punto più basso, entra nel vivo la storia del film. Mutato il clima nella disperazione più nera, viene descritta in un contesto completamente diverso la meschinità del protagonista.
Grandissima interpretazione di Alberto Sordi e ottima regia di Monicelli (splendide le immagini del protagonista ordinato e ben vestito in primo piano, con l'uomo insanguinato sullo sfondo, ad evidenziare la distanza che separa i mondi dei due personaggi e, più in generale, una vittima ed il suo carnefice).
Un film duro, che non si dimentica facilmente, ma assolutamente consigliato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/07/2006 12:30:14
   9½ / 10
Una storia dura e purtroppo ancora attualissima. Temi che toccano le bassezze e le mancanze nazionali di giustizia e dignità. Un Sordi che non fa ridere perchè non deve farlo e che dimostra sempre più la sua grandezza. Un film eccezzionale.

ds1hm  @  31/03/2006 14:59:36
   9½ / 10
un borghese piccolo piccolo è un film molto bello. un film limite, di un impatto umano enorme, di una profondità di analisi desueta. insieme al "Detenuto in attesa di giudizio" li considero i film più importanti della vita artistica di Sordi. è un film che ti resta dentro, ma assopito, latente. Forse solo un'impressione personale ma credo sia stato girato con questa precisa volontà, con un ritmo che ti mette ansia, con un ansia di voler dimenticare.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  20/03/2006 18:08:03
   9 / 10
Un film eccezionale, nessuno sapeva descrivere meglio i difetti degli italiani come sapeva fare l'Albertone nazionale. C'è un'Italia segreta, fatta di lobby, che sembra fantasia ed invece esiste veramente.
Sordi-Tognazzi-Gassman-Manfredi: i 4 moschettieri, che non avremo più.

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Ultima risposta 30/07/2011 09.46.43
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regista  @  19/03/2006 19:14:17
   10 / 10
il film più bello della storia del cinema italiano w monicelli w sordi che in questo film è da oscar

controsenso  @  27/09/2005 21:46:18
   9 / 10
Un film memorabile, probabilmente tra i più belli e più amari tra qualli interpretati da Alberto Sordi.
Il grande Monicelli fotografa impietosamente la borghesia piccola piccola, il suo squallore, il suo servilismo, la sua crudeltà, la sua disumanità: sono loro, in fondo, la linfa vitale di qualsiasi forma di potere e di oppressione.
A ben guardare il film è lo specchio di noi stessi, che magari non arriviamo ad iscriverci alla P2 per avere il tema di un concorso, ma insomma... Guardiamoci intorno e ne troveremo....

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  03/07/2005 04:43:48
   9 / 10
Bhè...a rivedere che film si producevano 20 anni fa in Italia viene veramente il magone confrontandoli con la squallida produzione odierna.
Una ricostruzione agre e ancora attuale della società italiana.
Con sgurado sagace e critico Monicelli dipinge il "classico" italiano senza clichè o retorica, ma in modo impietoso e lucido.
Grandissimo!!!!

edo.lura  @  17/06/2005 15:41:17
   8 / 10
Spaccato impietoso di una nazione e dei suoi abitanti. Se il film di monicelli passasse sugli schermi di alcuni amici stranieri confermerebbe i più logori clichè sulle attitudini di noi italiani e mi costringerebbe a dure battaglie e rappresaglie patriottiche. Ma fino a quando queste cose ce le diciamo fra di noi...
Da proiettare in tutte le scuole (italiane).

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