un grido nella notte regia di Fred Schepisi Australia, USA 1988
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un grido nella notte (1988)

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locandina del film UN GRIDO NELLA NOTTE

Titolo Originale: A CRY IN THE DARK

RegiaFred Schepisi

InterpretiMeryl Streep, Sam Neill, Dale Reeves, David Hoflin, Jason Reason, Michael Wetter, Kane Barton, Trent Roberts, Jane Coker, Rae-Leigh Henson, Nicolette Minster, Debra Lawrance, John Howard, Pat Thomson, Dorothy Alison, Brian James, Maurie Fields, Peter Hosking, Matthew Barker, Bruce Kilpatrick, Charles Tingwell, Bruce Myles, Neil Fitzpatrick, Dennis Miller, Lewis Fitz-Gerald, Brendan Higgins, Ian Swan, Sandy Gore, Kevin Miles, Edgar Metcalfe, Gary Files, Peter Aanensen, Jon Finlayson

Durata: h 2.03
NazionalitàAustralia, USA 1988
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1988

•  Altri film di Fred Schepisi

Trama del film Un grido nella notte

I coniugi Chamberlain, accusati di aver ucciso la figlioletta neonata, sostengono che la bimba è stata rapita di notte da un cane selvatico, introdottosi nel campeggio dove trascorrevano le vacanze. I media impazzano, l'opinione pubblica è ostile; mentre la madre, dura ai limiti dell'antipatia, non cede, il padre invece crolla...

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Voto Visitatori:   6,83 / 10 (12 voti)6,83Grafico
Miglior attrice (Meryl Streep)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attrice (Meryl Streep)
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Voti e commenti su Un grido nella notte, 12 opinioni inserite

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Spotify  @  04/08/2017 04:31:56
   6½ / 10
Dramma giudiziario di fine anni 80 incentrato su uno sconvolgente fatto avvenuto nella realtà, ad Ayers Rock, nel 1980.
Più che un film vero e proprio, io l'ho trovato un film-documento, in quanto, il regista si concentra maggiormente sull'aspetto legale dell'opera che sul contenuto narrativo e creativo. In altre parole, si preoccupa di riportare fedelmente tutto il lato giuridico della faccenda, delineando con grande meticolosità i protagonisti. Tutto questo, benché sia ben realizzato, è svolto in una maniera un po' troppo scolastica per i miei gusti, penso che Schepisi non abbia voluto osare, limitandosi a fare una rocciosa, e più possibilmente veritiera, ricostruzione della vicenda.
La storia ha per protagonista la famiglia Chamberlain, formata dalla moglie Lindy, dal marito Michael e dai figli Aidan, Reagan e Azaria, di poche settimane. I Chamberlain sono benvoluti nel loro quartiere e per di più sono molto religiosi, infatti Michael è un pastore avventista. Un giorno la famiglia va in campeggio ad Ayers Rock, in Australia. Durante la serata, mentre Lindy e Michael stanno mangiando, un dingo, animale comune della zona, porta via con se la piccola Azaria, la quale stava dormendo nella tenda. Le ricerche si rivelano inutili, la bambina è scomparsa. L'opinione pubblica però non crede affatto che ad uccidere la bambina possa essere stato un dingo, ma, proprio i Chamberlain, forse con uno strano rituale perpetrato attraverso il significato del nome Azaria, il quale all'inizio viene interpretato dalla gente, "sacrificio nei boschi".
La povera famiglia comincerà a ricevere accuse su accuse fino ad andare a finire in tribunale. Riusciranno i Chamberlain a provare la propria innocenza?
Schepisi riporta un fatto davvero particolare e che mette in risalto due cose: la prima sono i pregiudizi e il malpensare delle persone, le quali non esitano a gettare sentenze, perché fomentate dall'opinione pubblica e dai mass media. E sono proprio questi ultimi la seconda cosa criticata dal director. Questi ne evidenzia l'invadenza, la ricerca ossessiva dello scoop, il trattare una tragedia, come quella capitata ai Chamberlain, come un mero strumento per ottenere più ascolti.
Attraverso queste, giustissime, critiche, il regista ci fa capire a quale calvario, per ben cinque anni, è stata sottoposta la famiglia Chamberlain, tutto a causa della gente bigotta.
Caratterizzazioni dei protagonisti funzionali, magari un po' fredde, però riuscite bene. Michael, l'ho trovato perfettamente integrato nel contesto. Un uomo sicuro di se e dei suoi principi, i quali vengono immediatamente smontati con il susseguirsi di tutti i tragici eventi che capitano a lui e alla sua famiglia. Scopriamo così la grande fragilità del pastore, l'incapacità di sostenere un interrogatorio in tribunale, causa troppa pressione ecc...
E' un soggetto che riesce a star simpatico allo spettatore ed, a tratti, gli fa provare anche un po' di empatia.
Lindy è una donna grintosa, piena di risorse e fa spesso da supporto al marito. Un personaggio molto affascinante, che ci mette sempre la faccia, come durante il processo. L'astante resta colpito dalla forza d'animo della donna.
Il cast è di enorme spessore: abbiamo un'ottima Meryl Streep ed un grandioso Sam Neill, attore secondo me, parecchio sottovalutato.
Riguardo l'attrice di Summit, la sua è un'interpretazione carismatica, acida a tratti, piena di rancore. La Streep incarna benissimo sia l'immagine della madre devastata dalla morte della figlia e, ancor meglio, quella della donna stravolta dallo stress del caso mediatico che vede protagonista lei ed il marito. Alcune espressioni sono d'alta scuola e l'esplicazione dei dialoghi è impeccabile. Tuttavia, l'interprete, per me, ci ha regalato performance nettamente migliori di questa qui, la quale, resta lo stesso, una gran bella prova.
Neill invece è eccezionale. Una recitazione passionale, realistica. L'attore neozelandese si cala nel ruolo alla perfezione, non sbaglia niente e ci concede anche dei frangenti di gran classe come ad esempio quando mette seriamente in dubbio la sua, profondissima, fede in dio. Grande prova di un grande attore.
Bella la colonna sonora, non molto presente, però ha un tema triste e malinconico che ben si addice allo stile della pellicola.
Invece, andando a guardare le pecche, si nota l'assenza di una scena chiave, di una sequenza che dia "uno spintone" all'intera storia. E qui, ci ricolleghiamo a quanto detto all'inizio del commento, cioè che manca quell'inventiva, quella fantasia che, nel cinema, ci dovrebbe sempre essere. E invece Schepisi è come se facesse una specie di report su quello che è accaduto ai Chamberlain. Di conseguenza, in diversi frangenti, il film rallenta parecchio, diventa macchinoso e, in altri punti ancora, sembra proprio che non si stia assistendo ad una pellicola ma ad un'udienza vera e propria.
Il finale è così, ne carne, ne pesce, anonimo e prevedibile.
La sceneggiatura è molto statica, segue un filo narrativo tutto uguale, non ci sono colpi di scena o un fattore sul quale prestare maggiore attenzione. I protagonisti poi, troppo religiosi per i miei gusti, troppo caricati sul quel lato li. A volte, a proposito di questo fatto qui, spuntano fuori dei dialoghi davvero ridicoli. Ed è proprio su questi ultimi, che lo screenplay si impantana definitivamente: molte volte illogici, in altre sono scontatissimi ed in altre ancora sono noiosi. Molto male.

Conclusione: una pellicola che analizza un fatto davvero scioccante, il quale probabilmente, non è ricordato da molti. Il cast è formidabile, con un Neill una spanna sopra a tutti. La regia funziona su alcune cose e su altre no. Se siete amanti dei drammi giudiziari, potete vederlo, ma altrimenti, ne potete fare tranquillamente a meno. Un 6 e mezzo mi pare più che onesto.

DogDayAfternoon  @  10/05/2016 13:28:28
   5 / 10
La storia è di quelle impressionanti, non occorre neanche dirlo, e pensare che è tutto vero fa ancora più effetto. Ma il film a mio parere non è assolutamente riuscito, ogni singolo personaggio (protagonisti e comparse) è antipatico, perfino i Chamberlein per i quali lo spettatore conoscendo la storia dovrebbe caldeggiare risultano irritanti con i continui riferimenti a Gesù, il Signore e compagnia bella.

Stesso livello di irritazione raggiunto con i teatrini eccessivamente di parte ed enfatizzati da parte delle persone del luogo.

Mi è sembrato molto simile ad una caricatura della realtà, dove tutto è estremizzato e categorizzato senza vie di mezzo. Solito immancabile finale buonista e prevedibile che conferma quanto visto prima.

Non fosse per una brava Streep (non tra le sue migliori interpretazioni comunque), il mio sgradimento sarebbe stato ancora maggiore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/08/2015 22:37:56
   6½ / 10
Il tema del film di Schepisi sarà sempre attuale e tanto per citare il caso nostrano di Cogne, non stupisce affatto, purtroppo. Succede sempre in casi eclatanti che vengono tolti dalle loro sedi appartenenza, cioé le aule dei tribunali, per essere portati in aule meno consone come quelle dei media dove si svolgono processi paralleli a quello ufficiale, ma che influenzano gli umori di quello ufficiale. Un grido nella notte presenta principalmente un taglio cronachistico: la scomparsa della bambina, le inchieste che si sono succedute e tutta la grancassa mediatica che droga letteralmente l'opinione pubblica. All'interno di questa impostazione, c'è la sfera intima dei protagonisti, prototipo classico di famiglia serena e felice che vengono travolti non solo dalla morte della figlia, ma anche dalla tempesta che si scatena attorno alle loro figure, mostrando lo sfaldamento del nucleo familiare dove solo Lindy riesce a sostenere un peso così enorme che travolge il marito. Un caso che mostra quanto di peggio può mostrare un'opinione pubblica travolta anch'essa da pregiudizi scatenati da illazione e dicerie. Uno sguardo amaro che forse il finale un po' edulcolorato nel descrivere una famiglia ritornata alla serenità iniziale (diversamente dalla storia vera), attutisce la forza della denuncia.

DarkRareMirko  @  12/10/2013 23:36:44
   7½ / 10
Non sarei così severo come certi commenti che ho letto in giro; a fronte di tanto spirito dimostrativo (si, a volte gli innocenti sono per davvero innocenti, e non servivano tutti i mezzucci,anche ingenui, che il film usa per farcelo capire), il film si segue bene, è più sincero di quello che possa sembrare e lancia tanti messaggi morali.

Mancano solo i cartelli che dicono "si, i giornalisti sono proprio fetenti", come se già non si fosse capito da sè, però ha più di un pregio.

Finale prolisso, così ansioso di dimostrare le proprie (comunque giustissime) tesi che poteva uscire anche come libro, ma senz'altro un film giusto, corretto.

Brava la Streep, buona spalla Neill.

C.Spaulding  @  26/06/2012 18:12:24
   7½ / 10
La vera storia di lindy Chamberlain che nel 1980 perde la figlia nell'altopiano di Ayres Rock....dell'accaduto accuseranno un dingo. Film inquietante e drammatico con un ottima regia e la splendida interpretazione degli attori. Bravissimi Neill e la Streep. Da vedere.

WildHorse  @  03/03/2010 04:21:36
   4 / 10
Macché? E' brutto! Fosse stato diretto da Sydney Lumet sarebbe stata tutta un'altra storia. Quella sorta di didascalia, dove si vede la gente comune commentare, è davvero una trovata imbarazzante, atta a facilitare lo sviluppo della trama intensa che un bravo regista e un bravo sceneggiatore saprebbero mettere in scena con estremo agio. Se ne vedono parecchie di quelle didascalie e questo non giova allo spettatore, lo irrita e lo infastidisce non poco. Dopo di che, che dire della ripetitività? La parola "dingo" sarà stata ripetuta almeno una cinquantina di volte. Insomma, non si fanno così i buoni film. "Un grido nella notte" appartiene a quella categoria di film che hanno una trama ottima ma sono fatti male: ottima la storia (tra l'altro vera), mediocre la rappresentazione della medesima.

Invia una mail all'autore del commento monica83  @  28/02/2010 22:31:26
   7½ / 10
Basta già la storia a rendere coinvolgente il film.. <bello>

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2010 00.47.03
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  01/11/2009 03:56:08
   5½ / 10
Dramma giudiziario pesantissimo e mal sceneggiato, che solo l'incredibile prova autolesionista della Streep riesce a risollevare. Da vedere solo per lei, senza dubbio tra le più grandi attrici della storia. Ma il film è anonimo e prolisso.

Universegalaxy  @  18/10/2008 11:09:22
   7½ / 10
Bellissimo film,dove un immensa streep e un buon neill padroneggiano in modo assoluto... molto bravi.... la storia è realmente accaduta e non cade mai nel banale... agghiacciante!

everyray  @  07/06/2008 15:54:58
   9 / 10
Storia straordinaria e realmente accaduta raccontata in maniera quasi documentaristica ed interpretata in maniera strabiliante da Neill e la Streep!
Bella e molto efficace il paragone tra i fatti accaduti e la condanna da parte dell'opinione pubblica che tende quasi sempre a colpevolizzare chi a volte è vittima e non carnefice!

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  22/12/2005 18:36:21
   8½ / 10
Interpretazione magistrale di Meryl Streep e bravo anche Sam Neill. la storia è realmente accaduta, ed esiste un sito dove è possibile trovare tutti gli atti processuali. La vicenda giudiziaria è finita vero il 2000!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  22/12/2005 13:15:10
   7 / 10
Come sempre brava Meryl Streep, qui in un personaggio che sembra non appartenerle, tanto apparentemente duro ed insensibile.
Una piccola comunità, appartenente ad una minuscola setta religiosa, verrà sconvolta durante un viaggio in campeggio.
L'ostilità della gente, l'accanimento bestiale dei media renderanno la vita della coppia terribile, infernale.
La prova che la piccola non sia stata uccisa dalla madre non c'è, ci sono solo il suo racconto e la sua parola. Anche il marito vacillerà nel credere alla sua innocenza.

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