un maledetto imbroglio regia di Pietro Germi Italia 1960
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un maledetto imbroglio (1960)

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locandina del film UN MALEDETTO IMBROGLIO

Titolo Originale: UN MALEDETTO IMBROGLIO

RegiaPietro Germi

InterpretiPietro Germi, Claudio Gora, Eleonora Rossi Drago, Claudia Cardinale

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 1960
Generepoliziesco
Al cinema nel Gennaio 1960

•  Altri film di Pietro Germi

Trama del film Un maledetto imbroglio

Il commissario Ingravallo indaga su un furto, ma presto si trova alle prese con un assassinio. I due crimini sono collegati e, dotato di umanità quanto di acume, risolve il caso a modo suo.

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Voto Visitatori:   8,02 / 10 (25 voti)8,02Grafico
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Voti e commenti su Un maledetto imbroglio, 25 opinioni inserite

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Gigetto01  @  25/04/2020 23:44:05
   8½ / 10
Mi è piaciuto moltissimo, intenso e non annoia mai (rispetto ad alcuni suoi film precedenti). La prova degli attori è molto buona, Germi è meglio come regista però. Lo guardo sempre molto volentieri.

JOKER1926  @  04/04/2020 20:29:30
   6½ / 10
Le caratteristiche essenziali de "Un maledetto imbroglio" gravitano intorno a specifici canoni, parliamo di un film italiano basato su una narrazione a sfondo giallo/poliziesco.
Pietro Germi, regia rinomata degli anni sessanta, svolge qui un doppio lavoro. Germi oltre alla bravura con la macchina da presa, è un attore rovente. Nei panni del commissario Ingravallo, Germi da sfoggio ad una prestazione vibrante, l'attore/regista domina la scena dalle prime battute, lo farà fino all'ultimo fotogramma.

"Un maledetto imbroglio" prende qualche spunto da Gadda, un importante romanziere italiano del novecento, per quanto concerne lo sviluppo della storia, lo stesso Germi afferma di aver proseguito di sua personalissima iniziativa. Nonostante la presunta contaminatio, il film non convince.
E' proprio la narrazione a non offrire nulla di importante, si tratta di una storia impostata su intrecci a dir poco forzati, risalta, invece, con più forza la sceneggiatura.
"Un maledetto imbroglio" mette in scena personaggi particolari e persino buffi, le sfumature della commedia italiana, con Germi persistono alla grande. Appurata l'energia e il brio di una onestissima sceneggiatura, a questo punto, confermiamo anche la scarsa forza della storia. Lo sviluppo narrativo non sembra mai decollare in maniera definitiva. La fase di investigazione è prolissa e il ritmo, a conti fatti, ne risente abbastanza. La prima parte di film mantiene l'interesse con buonissimi risultati, l'incipit potrebbe anche funzionare, ma il "secondo tempo" del film inizia a perdere iniziativa, è l'inizio di una serie (evitabile) di storielle subordinate non prive di balordaggine.
Resta impressa la prova attoriale di Germi e poco altro. Rammentiamo il contesto della scena, spaccato quasi da neorealismo.

JOKER1926

Plinius  @  30/08/2018 16:46:37
   7½ / 10
Altro buon film di Germi, regia sempre ben curata e personaggi ben caratterizzati per un giallo-poliziesco con poca azione ma molto realista nel rappresentare la Roma dell'epoca. Nota di merito al personaggio del commissario Ingravallo (alias Pietro Germi).

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/06/2018 16:45:08
   6 / 10
Mi aspettavo di più da questo film a vedere la media. Ok i personaggi presenti sono ben caratterizzati e interessanti, però dal punto di vista del "giallo" mi ha lasciato ben poco.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  30/08/2016 11:39:11
   7 / 10
Buon giallo di Pietro Germi (che prende spunto da un romanzo di Gadda) che dipinge una assortita carrellata di personaggi della Roma dell'epoca.

fabio57  @  28/05/2016 14:44:05
   8½ / 10
Grande film di un regista stranamente e ingiustamente dimenticato. Germi oltretutto era anche un bravissimo attore,ma tant'è,In Italia il talento, non sempre viene riconosciuto.Regia tecnicamente esemplare,interpretazioni realistiche , sceneggiatura sobria,ma efficace.Giallo asciutto e ben costruito. Si colgono anche piccole frecciatine,rivolte alla classe medio-borghese dell'epoca,verso la quale il regista non è mai stato tenero.

Goldust  @  01/07/2014 23:48:37
   9 / 10
Credo sia giusto abbinare al mio millesimo commento una pellicola "speciale", e questa di Germi fa al caso mio. In bilico tra giallo poliziesco e commedia all'italiana, attenta quindi sia a sviluppare una sceneggiatura credibile che ad arricchirla con simpatici bozzetti di varia umanità, è forse da considerare come il primo, vero film di genere italiano, che non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni internazionali. Non mancano poi le sferzate sociali tanto care al regista, soprattutto all'indirizzo di una certa spavalda borghesia.
Germi brilla nella duplice veste di regista ed attore principale e sa rendere il suo commissario Ingravallo, schiavo del tabagismo e di qualche turbamento interiore, assolutamente indimenticabile.
La canzone che apre e chiude il film s'intitola Sennò me moro, è cantata da Alida Chelli ed è bellissima.

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pak7  @  05/01/2014 03:15:29
   8½ / 10
Stupendo. Forse una pellicola dimenticata nella filmografia di Pietro Germi, del quale si conoscono magari solamente Divorzio all'italiana o Sedotta e Abbandonata, ma anche il primo Amici Miei , ma che vale tantissimo per atmosfera e interpretazioni, ma anche per l'intreccio della storia. Grande interpretazione dello stesso Germi e di una giovane Claudia Cardinale.

Lucignolo90  @  15/06/2013 18:37:45
   8½ / 10
Uno dei primi e migliori esempi, di Giallo all'italiana, tratto da un romanzo di Carlo Emilio Gadda: "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana". Il commissario della squadra mobile Ingravallo (fantasticamente interpretato dallo stesso Germi) deve indagare sul furto di preziosi in una palazzina, stranamente una settimana dopo la vicina della vittima che abita sullo stesso pianerottolo viene assassinata. Le coincidenze sono troppe perchè non lascino adito a sospetti su una presunta connessione tra i due crimini.
Come detto Germi si conferma oltre che un regista di indiscusso valore, anche un attore di straordinaria intensità e presenza scenica, uno dei pochi del nostro cinema che cappello in testa e occhiali neri, poteva riportare alla mente un personaggio di un polar francese, la vicenda è sufficientemente intricata da far restare col fiato sospeso e nonostante tutto Germi a volte smorza la drammaticità con qualche scenetta da commedia (preludio del cambio di registro dei suoi film da li in poi) senza rovinare nulla. Imperdibile

peppe87  @  11/02/2013 19:47:07
   6½ / 10
livello tecnino ad alti livelli, super cast, ma non m'ha convinto piu di tanto, poi si capisce subito come nei gialli piu scontati che l'assassino era

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Invia una mail all'autore del commento Bathory  @  08/12/2012 19:53:07
   7 / 10
Tratto dal celebre romanzo "Quer pasticciaccio brutto de via merulana" di Gadda, un Maledetto imbroglio è un discreto film giallo (genere non molto diffuso all'epoca) in cui più che la trama a venir fuori in maniera preponderante sono i personaggi subdoli, ingenui, approfittatori e tenaci.
Ogni tanto sembra non prendersi troppo sul serio, con alcuni siparietti e dialoghi tipici della commedia all'italiana, spegnendo un po' l'atmosfera misteriosa che si respira sin dall'inizio del film.

Nonostante fosse difficile rendere su pellicola un libro cosi complesso, lo stesso Gadda apprezzò (seppur con qualche riserva) il film.

Pietro Germi mattatore assoluto.

Oskarsson88  @  04/11/2012 15:44:37
   8 / 10
Giallo-poliziesco a ritmi sostenutissimi, senza attimi di pausa soprattutto nei dialoghi, mille nomi e il tutto risulta ingarbugliato...una panoramica vorticosa di personaggi e alla fine si svela il misfatto. Bel film anche se quasi troppo sostenuto come ritmi, bravissimo in ogni caso Germi che si rivela anche fenomenale come attore!

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  05/10/2012 20:02:23
   10 / 10
Il primo vero capolavoro di Germi, seguito subito nel '61 dal sublime "Divorzio all'Italiana", che segna il trasferimento del nostro cineasta italiano dal registro noir-drammatico alla cosiddetta 'commedia all'italiana' (genere che tra l'altro prende il suo nome grazie al film di Germi citato precedentemente, con protagonista Mastroianni, alias Ferdinando Cefalù).
Il film è un giallo a tinte noir fortissime, sia per l'atmosfera grigia e malinconica, quasi spettrale, sia per il linguaggio intenso ed avvincente, nonché anche per l'analisi sociale che la pellicola da' dell'Italia degli anni cinquanta. Ispirato (o tratto con libertà creative, se vogliamo) dal mitico e celeberrimo romanzo "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di C. E. Gadda, il film di Germi ha il pregio, intanto, di mantenerne intatto lo spirito pessimista e cinico dell'autore e le sue riflessioni sull'umanità in generale. C'è ovviamente lo spostamento dagli anni venti a quelli cinquanta tra romanzo e film, ma Germi riesce a rievocare il Fascismo grazie ad una singola sequenza, in cui viene inquadrata la foto di Remo Banducci (nel libro "Balducci") con la camicia nera. Gli interpreti sono magistrali: Germi è oramai STORIA nei panni del commissario Ingravallo, la Cardinale, nonostante i problemi linguistici e la giovane età è molto brava e credibile, Fabrizi e Gora sono strepitosi, ed anche Urzì (di contorno) e la Rossi Drago regalano ottime performances. La sceneggiatura fa il suo mestiere, alimentando suspence, intrigo e passione, e la regia di Germi, beh... quella è Arte!
La colonna sonora di Rustichelli è meravigliosa (il canto "Sinnò me moro" cantato dalla figlia Alida [Rusti]Chelli è straordinario) e l'epilogo è oramai STORIA. La Cardinale che corre dietro all'auto della polizia è un chiaro omaggio al Neorealismo, forse un saluto chiarissimo di Germi al quel genere.

Leonardo76  @  27/02/2012 22:02:40
   9 / 10
Uno dei migliori gialli che abbia mai visto. Girato in piena era DC non sa cosa sia il buonismo, tutti i personaggi sono descritti senza pietà siano ricchi siano poveri: tutti hanno i loro segretucci (chi ruba, chi paga o viene pagato per qualche avventura amorosa, chi ricatta, ecc). Ben alternata la tipica ironia (che in certi casi diventa comicità) da commedia all'italiana con momenti più seri (il commissario che non ha tempo per la propria vita privata). Ottimo il finale.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  28/11/2011 19:55:50
   9 / 10
BEL GIALLO DI GERMI(BRAVO ANCHE COME ATTORE)PRENDE SPUNTO DA QUEL PASTICCIACCIO DI VIA MEDULANA DI GADDA

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  14/10/2011 23:10:33
   7½ / 10
Pur non trovando molto coinvolgente la storia, non posso che apprezzare questo film, per come è realizzato e per come tutto funzioni alla perfezione. Grandi personaggi (Germi si ritaglia proprio una gran parte su misura) anche tra i comprimari. E una bellissima Roma di inizio anni '60.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/10/2010 20:36:30
   7½ / 10
Gran bel giallo firmato da Pietro Germi che ha anche il ruolo di protagonista...un commissario disposto a tutto pur di far luce su questo intricato caso!
Non mancano i colpi di scena!
Emozionante!

LoSpaccone  @  07/02/2010 11:09:53
   8 / 10
Una volta lessi da qualche parte che può essere considerato come il miglior (e forse uno dei pochi) noir del cinema italiano, ed è probabile che sia così, soprattutto per lo stile narrativo. Quello che però stupisce maggiormente di questo film è la straordinaria capacità di Germi di tenere insieme toni apparentemente distanti, però senza farne un miscuglio sconclusionato. Da una parte quelli della commedia, che anticipano i futuri capolavori del regista, dall’altra quelli del poliziesco. Il tutto senza mai perdere di vista uno sguardo, a volte anche lievemente sarcastico, sulla classe media italiana e sulle sue ipocrisie.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/02/2012 20.51.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  07/10/2009 18:42:30
   7½ / 10
Un giallo tutto italiano. Pietro germi dirige davvero magistralmente e il cast lo ripaga di un autentica prestazione piena di sentimento e talento, molto brava infatti la Cardinale e lo stesso Pietro germi. Momenti tesi e di grande cinema tipicamente made in italy. Le musiche si incastrano a pennello con la storia. Una chicca da non perdere secondo me.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  02/04/2008 18:01:55
   8½ / 10
Dal capolavoro di Gadda, Pietro Germi dirige un giallo e un caso umano con straordinario talento, sia interpretativo sia registico.
Molto bello lo svilupparsi del personaggio di Ingravallo parallelo e in sintonia con la vicenda che si fa sempre più macabra e sporca semplicemente scavando a fondo nel sostrato sociale. Sostrato che perfettamente ci presenta nelle prime immagini e che hanno una sorta di legame speciale con le ultime, rurali e dolorose; solo, inserito molto argutamente, elemento disturbante è la canzone iniziale, una canzone d’amore in un giallo che respira di virilità, morte e grettezza. E non a caso questo lirica chiude l’ultima indimenticabile sequenza che assomiglia quasi ironicamente a quella di Roma Città Aperta (anche se fra le due donne vi è un abisso…appunto), iperbato a cornice che racchiude una storia amara, putrida (come putridi sono personaggi come il Dott. Valdarena, magnificamente interpretato da Fabrizi e il marito), ma anche emblematica: l’amore (minuscola voluta) che spinge ad atrocità, un sentimento di guai e frustrazione, un amore petrarchesco.
Intelligente la scelta di Germi, quella di passare oltre al narrato del romanzo cruciale di Gadda (a cui poco interessa il lato investigativo, tantochè neanche dice l’assassino) e raccontare una storia propria con un intento e un fine proprio, direi quasi intellettuale.
Una scelta che prima avevo giudicato male, perché non credo molto a queste pericolose operazioni cinematografiche-libresche, ma che si è rivelata ottima.

THE_FEX84  @  24/02/2008 18:31:52
   8½ / 10
Traendo in immagini "Quer pasticciaccio brutto di via Merulana"di Gadda(che sembra quasi un pretesto,anche se l'autore ne rimase soddisfatto),Germi ha modo di amministrare una felicissima mistura di poliziesco all'italiana e commedia di costume,sposando perfettamente questi due generi assai distinti tra loro,e sbozzando con attenta cura psicologica una serie di personaggi ambigui che superano di gran lunga l'aneddoto e il risvolto macchiettistico.E dimostrando una volta di più di essere un oggetto di cinema completo a tutti gli effetti,Germi si ritaglia per sè un ruolo epocale,in cui il regista mette molto della sua intricata e affascinante personalità:l'inarrivabile ispettore Ingravallo,ligio per dovere,ma anticonformista per natura,dalla battuta mai fine a se stessa(grande la risposta che l'ispettore Ingravallo dà ai suoi collaboratori quando lo chiamano,come si usa a Roma,"dottò:"Non sono dottore!")e segnato da una rassegnata malinconia tipica di chi ha già capito tutto delle storture della vita.Impeccabile la costruzione narrativa e la direzione degli attori ,in cui spiccano un indimenticabile Gora,una stupenda Rossi Drago e una Cardinale al top della sua superba bellezza fisica.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/09/2007 14:02:02
   8 / 10
Piccolo gioiello di Pietro Germi, che traendo spunto da "Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana", confeziona un ottimo giallo (genere poco utilizzato a quei tempi in Italia) ritagliandosi per se stesso il ruolo del Commissario Ingravallo, protagonista del film e confermando le sue buone doti di attore già dimostrate nel precedente "il ferroviere".

Dick  @  11/08/2007 19:27:11
   8 / 10
Curioso ed interessante poliziesco-giallo all' italiana.

quaker  @  24/05/2007 23:12:13
   8½ / 10
Germi ha avuto l'accortezza di non tentare di tradurre in film Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, ma di usare il romanzo (che rimane mirabilmente incompiuto) come canovaccio per un bel giallo, tradizionale, in cui, come attore protagonista, interpreta splendidamente il commissario molisano Ciccio Ingravallo.
Il film è senza dubbio onesto, gradevole e tuttora apprezzabile, una delle opere migliori di Germi, anche se nulla o poco ha a che fare con Gadda.

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  24/01/2007 12:37:26
   9 / 10
Sceneggiato dallo stesso regista con i fidi De Concini e Giannetti e tratto dal romanzo di Gadda, che come sappiamo è stato un letterato fra i più interessanti della nostra letteratura, ma molto più attento al linguaggio che alla storia del racconto. Qui hanno saputo trarre le conclusioni che Gadda non si è sognato di trarre, e quindi è stato preso lo spunto dal libro per poi andare avanti da sè in maniera coordinata e cinematografica. Gadda non si è scandalizzato affatto della versione cinematografica, avendo il regista una finalità diversa. Il linguaggio a cui mirava Gadda è in parte rispettato, dico in parte perché dei dialetti che emergono dal romanzo qui rimane solo la romanità, ed in qualche scena la lezione delle sceneggiature di Pasolini(solo sceneggiature, il debutto come regista avverrà poco dopo) si fanno sentire, con molta intelligenza e sintesi; è stata spostata anche l'epoca della storia. E' considerato un po' il prototipo dell'unica maniera di fare giallo cinematografico in Italia, ed infatti lo è forse lo è anche rimasto. Un bel cast, anche se il doppiaggio fa degli scempi inutili, vedi: Eleonorta Rossi Drago e Castelnuovo, che erano e sono attori più che bravi, togliendo la Cardinale che non parlava italiano e sapeva poco recitare, quello che resta è la sola sua immagine sulla quale, Germi punta molto intelligentemente.Il film vinse il nastro d'argento per la scenggiatura e per Claudio Gora, davvero inappuntabile.Ci si lamenta che Germi sia dimenticato, ma questa dimenticanza è solo degli imbecilli; se uno vuole fare cinema davvero non può prescindere da questo autore e maestro; e tutte le masturbazioni mentali che sentiamo sui vari "maestri" presunti che sentiamo in bacheca..... lasciamo fare.. e speriamo che godano.. sempre in solitario piacere.
Un bell'esempio di giallo all'italiana, ultimo film drammatico del regista dopo di che ci si affaccia in pieno nella commedia all'italiana satireggiante.
Rustichelli ha contribuito come sempre ed ancora di più al film, cogliendo un gioiellino che è rimasto non solo come emblema del film, ma anche nella storia dell musica popolare con al canzone Sinnò me moro, cantata dalla figlia Alida Chelli, che iniziò il cammino artistico
Germo attore.Perfetto visivamente parlando, ed è rimasto nell'immaginario dei personaggi degli ispettori
Claudio Gora.Bravissimo nel ruolo del marito, pieno di sfumature che aiutano la storia a crescere in maniera giusta
Eleonora Rossi Drago.Il personaggio di Liliana, smussato e condensato a cui questa attrice, troppo volte sottovalutata, aderisce in maniera perfetta senza complessi di età ( era più giovane del suo personaggio)

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