Prima di essere Wonder Woman, Diana era la principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile e cresciuta su un'isola paradisiaca protetta. Quando un pilota americano si schianta sulla costa e avverte di un enorme conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana decide di abbandonare la sua casa convinta di poter fermare la catastrofe. Combattendo assieme all’uomo in una guerra per porre fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi poteri e il suo vero destino.
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Leggendo i commenti sottostanti emergono molti elementi che alla fine risultano caratterizzanti per un film. Uno di questi è l'avvertire della presenza della morale ovvero l'insieme delle regole che dovrebbero insegnarci come eseguire le nostre libere azioni. La morale non solo è presente in Wonder Woman ma si cerca in esso di scoprirne l'origine attraverso la domanda: "Perché l'uomo continua ad uccidersi con i propri fratelli?". Ed è nelle spire di questa domanda che Diana prova a liberarsi trovando alla fine una risposta che altro non è che il nostro principio:
Tutto molto profondo e affascinante, attori giusti, costumi credibili ma allora perché 6+? Sei più perché con questo grande scontro di principi, sullo sfondo della guerra più crudele della nostra storia, si doveva osare di più: una volta invitato lo spettatore a porsi delle domande e a interrogarsi su tutto ciò, scene di scarsa ilarità e di eroismo "marveliano" spezzano il climax e la vicenda finisce quasi per perdersi, invece di consumarsi tutta di un fiato staccandosi completamente dal genere comics movie.
Con rammarico la trovo un'enorme occasione mancata, un grosso passo falso soprattutto con un tema così importante e bello. Peccato che gli sceneggiatori non si siano accorti che la pellicola assumeva profondità e non ne hanno approfittato quasi si fosse creata casualmente.