la freccia azzurra (1996)

Uno dei film d'animazione che preferisco di D'Alò, un tenero esperimento artigianale realizzato con il cuore e pregno di sinceri sentimenti.

Sinceramente, con tutto che ho aspettato per un pezzo "Le Balene di Gajas", l'iconografia di Paolo Cardoni non mi è mai piaciuta, per non dire peggio. Comunque la Freccia Azzurra rimane un titolo grazioso, seppur effettivamente per giovani e ha il pregio di essere uno dei pochi prodotti sulla Befana in mezzo a una marea di panzoni barbuti.

Come accennato da altri, in mezzo a tutti questi servilismi culturali, per lo più di motivo economico, tipo halloween e black friday, rispolverare un po di roba autoctona non farebbe male. Servono più prodotti così.

Solita delicata fiaba (con qualche sviolinata buonista facilmente perdonabile) di D'Alò che non raggiunge la potenza di denuncia e il fascino visivo di Momo (la scena del regno del tempo nella sua semplicità rimane una delle cose più belle ed emozionanti realizzate nel cinema d'animazione secondo il sottoscritto) ma comunque è in grado di regalare una gradevolissima esperienza, visivamente complice il paesaggio invernale, assolutamente caloroso e il genuino taglio artigianale di realizzazione.
Bellissima la colonna sonora di Conte, in grado di regalare tanta tanta atmosfera a questo film carinissimo, ricoprendolo di raffinatezza e malinconia.

SPOILER

Bisogna dire che D' Alò ci sa fare coi bambini (da piccolo guardavo sempre questo cartone), ma solo con loro: il film è infatti improponibile ad un pubblico adulto (e non certo perché sia brutto), che soltanto abbozzerà un sorrisino di tanto in tanto. Tra le componenti suscitanti interesse anche verso quest'ultimo, il doppiaggio (quello di Scarafoni è del vncitore del nobel per la letteratura Dario Fo) e le musiche (di Paolo Conte), rilevante anche il fatto che si aggiudicò un David di Donatello per la sua colonna sonora.

Per carità, un cartone carino e simpatico, (due risate me le sono fatte col signor Scarafoni), ma è un cartone per bambini molto piccoli (per capirci, per un età che va dagli zero ai 6 anni). A me piace molto l'animazione, ma se è fatta per i bambini piccolissimi non riesce ad entusiasmarmi come altri cartoni. Quindi gli do la sufficienza per tre motivi:
- è un cartone italiano quindi sono un pò di parte
- i disegni li ho trovati carini, così come i colori
- Mi piace il tema della Befana, che è una favola tipicamente per i bambini ma che fa simpatia anche agli adulti (così come Babbo Natale).

Se l'avessi visto da bambina forse mi sarebbe piaciuto di più. Cmq si lascia guardare!

SPOILER

Grazioso film sull'epifania (festa quasi scomparsa) da parte di D'Alo.
Buon ritmo e giocattoli simpatici.
Un Toy Story all'italiana (con i dovuti paragoni)

D'Alò ha diretto almeno due gioiellini, questo e ancora di più "Momo". In Italia, purtroppo, l'animazione è considerata solo e soltanto roba per bambini (mai ho sentito cavolata più grande, se penso ai prodotti giapponesi o a certe serie americane, che infatti qui vengono poi prontamente censurate o ignorate perché "non vanno bene per i bambini"...) e D'Alò non fa eccezione, i suoi film sono fiabe, storie semplici adatte soprattutto ad un pubblico con pochi anni di vita su questo mondo. Ma almeno sono prodotti di qualità, a partire dal comparto grafico. Nel 1996, parallelamente a Toy Story, primo film tutto in computer grafica, anche qui i giocattoli prendono vita e si mettono in marcia verso varie avventure, solo che qui troviamo solo disegni a mano, praticamente l'esatto opposto del capolavoro della Pixar, che sarà anche superiore (e lo è) ma vedere una grafica artigianale disegnata e non computerizzata fa sempre piacere. E la grafica qui è ottima (certo non raggiunge i livelli assurdi di una Nausicaa per rimanere sulla grafica disegnata) con quel suo fascino fiabesco e vagamente onirico (D'Alò raggiungerà in questo l'apice con Momo e le sue splendide scenografie surreali) rappresenta uno dei punti di forza del film. L'altro sono le bellissime musiche Jazzy, notturne e malinconiche di Paolo Conte (ecco, in questo siamo tre spanne sopra a Momo). Basta l'affascinante grafica e Conte (pure citato nel film insieme a Rodari, autore del libro da cui è tratta l'opera) a fare di questo film, un bel film. La storia poi è quel che è, banale (più che in Momo) scontata, retorica, ma è comunque raccontata con una classe invidiabile, perfetta per i bambini, i più grandi possono goderselo per i due motivi sopraelencati. Dario Fo ci regala uno spassosissimo antagonista.

Da piccolo era il mio film natalizio preferito, quindi verso questo cartone ho un senso di nostalgia non indifferente.
Ricordo ancora, come se fosse ieri, le emozioni che questo semplice film mi suscitava, anche se bisogna precisare che ero un bambino di soli 6-7 anni.
Rivisto qualche tempo fa, il film ovviamente ha perso parecchi punti. Però non posso non premiare questo stupendo cartone con un bel 7 e mezzo.

Visto da piccolo. Mi piacque, ma lo vorrei rivedere...

Sarà che lo vidi quando ero bambino, ma ho adorato questo film d'animazione.
La storia mi prese davvero tanto. Altro che i film d'animazione di oggi, che ormai sembrano quasi tutti omologati e purtroppo realizzati in grafica 3D.
Lo rivedrei volentieri.

Questo film suscita in me una certa nostalgia del periodo dell'' infanzia
Mi piaceva allora, e a distanza di 12 anni continua a piacermi
Una favola italiana che merita di essere vista ;)

Film d' animazione carino e godibile incentrato sulla "nostra" befana con un simpatico trio di protagonisti.