tempi moderni regia di Charles Chaplin USA 1936
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tempi moderni (1936)

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locandina del film TEMPI MODERNI

Titolo Originale: MODERN TIMES

RegiaCharles Chaplin

InterpretiCharles Chaplin, Paulette Goddard, Henry Bergman, Tiny Sandford, Chester Conklin, Hank Mann, Al Ernest Garcia, Lloyd Ingraham

Durata: h 1.27
NazionalitàUSA 1936
Generecommedia
Al cinema nell'Agosto 1936

•  Altri film di Charles Chaplin

•  SPECIALE TEMPI MODERNI

Trama del film Tempi moderni

Le gesta di un operaio che cerca di sopravvivere all'era dell'industrializzazione con l'aiuto di una giovane senzatetto.

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Voto Visitatori:   9,14 / 10 (212 voti)9,14Grafico
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Voti e commenti su Tempi moderni, 212 opinioni inserite

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  Pagina di 3   Commenti Successivi »»

mrmassori  @  28/06/2018 09:49:31
   10 / 10
Capolavoro asoluto della storia del cinema.

Dom Cobb  @  05/05/2018 20:27:03
   10 / 10
Un povero ex-operaio cerca di mantenersi trovando un nuovo impiego nell'epoca dell'industrializzazione; a stargli vicino nel suo travagliato peregrinare una ragazza di strada, anch'essa in cerca di una vita migliore...
Il sonoro è ormai giunto da tempo e il medium filmico si è evoluto sempre più, avviandosi verso una crescente maturazione; parallelamente, lo stesso si può dire del cinema di Charlie Chaplin. Sebbene anche per questa volta egli decida di mantenersi nei limiti del formato muto, il prodotto finale non solo non ne risente, ma per certi versi ne esce ulteriormente rafforzato, presentandosi come uno dei lavori più perfetti e riusciti del geniale cineasta e narratore.
Ogni aspetto, sia tecnico che narrativo, di questo "Tempi Moderni" dimostra la completa e assoluta padronanza che Chaplin ha ormai acquisito del linguaggio cinematografico, e porta per lo più a compimento le tematiche a lui tanto care e che comunque, anche in futuro, non smetteranno di affiorare. Non è un caso che questo sia l'ultimo film in cui compare l'iconico personaggio del "Tramp", alter ego ideale di Chaplin fin dal suo esordio sul grande schermo: fu anche per questo che Chaplin decise di ricorrere un'ultima volta al muto nei suoi film, perché, secondo lui, era questo il modo in cui il suo personaggio poteva esprimersi meglio, perché la parola lo avrebbe in qualche modo privato di una parte del suo fascino.
Questo, naturalmente, non impedisce al film di incorporare alcuni elementi del nuovo formato, in particolare nell'uso di una colonna sonora secondo gli standard dell'epoca e di effetti sonori sincronizzati, e nel dotare alcuni dei personaggi di contorno di parola (solo uno, in realtà). In ambito contenutistico invece, si fa un ulteriore passo avanti: stavolta, la tematica sociale risulta perfettamente integrata, poiché, anziché fare da contorno alla vicenda ne diventa il cuore pulsante; e la satira contro il dilagante progresso industriale rimane graffiante e spietata dall'inizio alla fine: il ritratto di una società completamente presa dal materialismo, dal bisogno di seguire un ritmo indemoniato per ottenere il proprio posto al sole, dove non c'è spazio per chi non sa tenere il passo o canta fuori dal coro, dove non c'è spazio per l'umanità stessa se si vuole sopravvivere.


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Il tutto raccontato con il solito, brillante miscuglio di dramma e commedia, in cui si viaggia da una sequenza iconica alla seguente sequenza iconica, ciascuna colma di esilaranti gag fisiche e situazioni paradossali; forse, a ben pensarci, è proprio qui che troviamo il vecchio Chaplin al massimo della sua forma, al punto che riesce difficile pensare che lo stesso Chaplin si supererà solo quattro anni dopo.


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In tutto questo emerge con prepotenza l'esaltazione degli emarginati, degli ultimi che in realtà sono i primi, perseguitati dalla sfortuna a dispetto dei loro genuini sforzi di adattarsi, sempre destinati ad essere alla deriva, ma senza mai rinunciare alla speranza: persone che vivono la vita come camminando su una lunga strada in linea retta verso l'orizzonte, verso il sole che sorge.
Non ho altro da dire, se non: mi inchino umilmente.

Filman  @  29/03/2016 17:51:18
   10 / 10
La grazia artistica e la critica filosofica attualista di Charlie Chaplin aprono le porte ad un mondo satirico che in MODERN TIMES non grazia nulla della società di massa capitalistica americana, un sistema sociale sorretto dall'industrializzazione ma condotto alla depressione della classe operaia e della fetta più povera della collettività, piegata dalla necessità e consuetudine del lavoro ed ingoiata da questa enorme macchina alimentata dal consumismo. L'immenso capolavoro dell'autore britannico è teatro di un'infinità di tematiche politiche e umanistiche espresse con la magnificenza estrema di una pluralità di scene comiche dal fondo tragico, realistico e storico che si concludono nella difficoltà o, per meglio dire, nell'impossibilità di vivere felici in un determinato mondo, il nostro, che inesorabilmente diventa dominato dall'invidia delle genti e dall'avvilimento generale. Un intenso coraggio narrativo del regista, forte nella forma e spietato nella sostanza, cerca di circoscrivere ottimismo e pessimismo nella stessa visione morale delle cose, risultando impegnato e attivo nella sua innovativa e brillante definizione di questo mondo funzionale ed inumano presentato attorno a noi, trovando in un'irresistibile pantomima comica un grandissimo mezzo comunicativo che chiama in causa il sonoro quasi unicamente per esplicitare la falsa necessità applicativa delle parole all'interno di una pellicola.

pak7  @  24/11/2015 12:42:44
   10 / 10
Non credo ci sia bisogno di troppe parole per descrivere una pellicola di questo genere, anzi ne basta una: capolavoro.

hghgg  @  26/10/2015 15:19:47
   9½ / 10
"Smile" dice e mima Charlot alla sua giovane amica nello splendido finale di questo film, mentre le eterne note dell'omonima canzone di Chaplin ("Smile" appunto) dipingono emozioni straordinarie ed intramontabili. Un sorriso, dunque, come arma contro tutti i mali della vita in una morale semplice ma potentissima se vista attraverso l'occhio geniale di Charles Chaplin.

Un capolavoro infatti questo "Tempi moderni" in cui Chaplin rinuncia in gran parte all'elemento emotivo di sublime commozione che era stato protagonista in "Luci della città", puntando con maggior forza sulla comicità e sulla feroce critica all'industrializzazione spietata, ai ritmi inumani dei lavoratori nelle fabbriche con uno sguardo all'America della Grande Depressione e alla piaga della disoccupazione senza mettere da parte certi pungenti stilettate alle autorità costituite già viste in altri suoi lavori.

Un Chaplin che colpisce duro con la risata, sarcastico con enorme intelligenza, non risparmia nulla, diavolo satirico che crea un film attuale e modernissimo ancora oggi, con 79 anni sulle spalle.

Sublimi le sue invenzioni registiche, la fantasia è strabordante, la sequenza di Charlot risucchiato negli ingranaggi della macchina è forse la più iconica in assoluto mai girata da Chaplin, la gag (in fondo amarissima) della follia di Charlot che tenta di stringere qualsiasi cosa assomigli ad un bullone è devastante. Coraggiosissima la sequenza di Charlot che si mangia la cocaina e sventa la rivolta dei carcerati, sono scene straordinarie, con un Chaplin attore semplicemente sublime, come ho già detto ha un'espressività totale che non conosce limiti, è perfetto con un carisma indescrivibile. Mi basta vedere un suo mezzo sguardo, un suo minimo gesto per essere completamente rapito e trascinato nel film, qualcosa di superiore molto semplicemente.

Supportato dalla bellissima "monella" Paulette Goddard, da due anni già compagna di vita di Chaplin e qui co-protagonista indimenticabile.

"Tempi moderni" è tutto un armonioso insieme di stilettate critiche e gag esilaranti a non finire, amarezza e risate, le scene memorabili sono tanto frequenti da sembrare un'unica sequenza perfetta. Chaplin che tenta di portare al cliente l'anatra arrosto è una scena sublime, registicamente raffinatissima e costruita con una perfezione da mettere i brividi, armonia pura nel cinema di questo genio.

Poi c'è un'altra scena immensa per regia e interpretazione dove le due anime artistiche di Chaplin si uniscono creando un momento che esalta tutto il suo carisma, il suo genio e la sua espressività.

La "Nonsense Song" l'esibizione improvvisata da Charlot con lo stile del grammelot, unendo vari idiomi a casaccio e senza un senso compiuto. Non ho parole, una scena troppo perfetta, la mimica e l'espressività di Chaplin... La sua capacità di tenerti incollato allo schermo, livelli superiori, mi ripeto.

E dopo un film che mostra la durezza della vita e un'umanità sempre più soffocata dai martellanti ritmi industriali, un finale che infonde forza e speranza, ancora lontano dal Chaplin ormai disilluso e li si, davvero spietato e amaro fino in fondo, di "Monsieur Verdoux".

Le note immortali di "Smile" accompagnano questo finale e tutto il film, e non può essere che un sorriso quello che appare sulle labbra dello spettatore alla fine del film. Ancora una volta Chaplin ha visto giusto, ancora una volta non ha fallito.

Gigantesco.

7 risposte al commento
Ultima risposta 26/10/2015 22.11.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  22/03/2015 12:45:31
   9½ / 10
Forse non il più bello ma tra i più significativi della storia del cinema, non solo di Chaplin. Come i migliori risultati chapliniani, non si avvertono minimamente gli ormai 80 anni di distanza che ci dovrebbero separare dal film, e che in realtà sono drammaticamente simili (il capitalismo) e umanamente... umanamente Chaplin non potrà mai invecchiare, detrattori o meno.

Goldust  @  01/10/2014 12:20:37
   8½ / 10
Sberleffi e frecciate all'indirizzo del progresso tecnologico e all'alienazione che esso produce in un film epocale, ancora oggi per molti versi molto attuale.
Nel 1936 il sonoro è ormai una realtà eppure Chaplin punta ancora tutto su gag mute in stile slapstick, utilizzando l'ormai celeberrima maschera di Charlot come mezzo universale per trasmettere il suo messaggio; nel pre-finale però si lascia anche andare in un godibile numero cantato.
Parecchi i pezzi di grande cinema e da antologia tutta la scena nel ristorante-balera, con Charlot cameriere improvvisato. Splendida e molto espressiva la Goddard.

TonyStark  @  29/05/2014 17:58:41
   9 / 10
veramente un grande Chaplin per uno dei film che segna il passaggio dal muto al sonoro.

horror83  @  06/08/2013 16:41:41
   9 / 10
bè Charles Chaplin è un mito! e questo film è stupendo! aveva già capito come andava a finire il genere umano urbanizzato! alla stregua di un robot! geniale!

The BluBus  @  27/05/2013 17:06:33
   10 / 10
Uno dei più geniali del grande Chaplin, imperdibile.

Krasnodar  @  21/05/2013 14:44:15
   8½ / 10
Spassosamente GENIALE .

Arkantos  @  12/05/2013 11:05:13
   10 / 10
è il primo film muto che ho visto, da cui ne ho visti altri come La febbre dell'oro, Metropolis ecc: mi mancano qualcuno come Il gabinetto del dottor Caligari e Nosferatu.

Che dire.... La perfezione.

Un film che riesce allo stesso tempo sorridere per le scene dove è coinvolto Chaplin, ma anche riflettere sulla condizione dei lavoratori di quel periodo, tutt'oggi attualissimo.


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Ancora oggi questo film riesce a essere divertente in molte scene grazie a un Charlot magistrale.

Montaggio, recitazione e musica perfetti e sempre concordanti con la situazione che pone la trama.


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L'ultimo film di Charlot, a mio parere, è anche quello fatto meglio per questo insieme di risate e riflessioni che vanno a braccetto.

Ogni parola è insufficiente per descrivere questa opera maestra del cinema non solo muto, ma di tutto il cinema.

Consigliato a tutti perchè, come detto da tante persone, è immortale e anche perchè è uno dei migliori di Chaplin.

7219415  @  22/02/2013 14:50:35
   9 / 10
prof.donhoffman  @  28/11/2012 11:37:31
   9½ / 10
Questo è a mio parere il più bello e completo film. In assoluto.
Assieme a 2001.

Crazymo  @  22/07/2012 22:22:54
   9 / 10
Chaplin alle prese col mondo che avanza. Un genio che (a differenza del resto) resterà negli anni immutato, insieme al grande dittatore il migliore.

gemellino86  @  08/04/2012 16:44:44
   10 / 10
Il capolavoro di Chaplin. Da notare che è stato il primo film dove parla. Denuncia sociale perfetta che prende di mira gli operai nell'industrializzazione. Regia e sceneggiatura impeccabili.

Signor Wolf  @  03/04/2012 12:15:50
   10 / 10
eh si.. sono proprio tempi moderni

Ciaby  @  22/01/2012 12:46:24
   8 / 10
Tra i pochi in grado di mescolare senza scivolare tragedia e commedia, divertendo, ma facendo venire anche dei brividi. Visto oggi, il film risente di qualche problema a livello di montaggio, ma riesce ancora ad essere attualissimo nel suo gridare contro l'alienazione o la mancanza del lavoro.
Bellissima la scena nel negozio di giocattoli ed epocale, ormai, il finale.
Paulette Goddard a dir poco splendida.

Lory_noir  @  28/11/2011 18:02:54
   9 / 10
La comicità di denuncia e commuovente di Chaplin mi meraviglia sempre cose se non avessi mai visto un suo film. Eccezionale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  17/11/2011 00:29:00
   10 / 10
Un film che denuncia in maniera farsesca la società contemporanea con tutte le sue magagne e le sue presunte "genialità".
Un film coraggioso, ironico, critico e incisivo.
Un film essenziale per gli amanti del cinema.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  09/11/2011 17:56:25
   10 / 10
CAPOLAVORO DI CHAPLIN IMPERDIBILE

Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  18/08/2011 02:19:51
   8 / 10
Certe volte la genialità porta all'immortalità.
Questo film rimarrà immortale.
Si è vero che parla di problemi sociali di tempi andati, ma si possono riportare al giorno d'oggi.
Grande visione.

Lopan88  @  24/07/2011 13:00:41
   8 / 10
Buon film, lo avevo inserito nella mia tesina di liceo :)

kastalya  @  11/07/2011 11:28:34
   9½ / 10
Un film epocale, che racconta in maniera "ironica" i problemi sociali di quel periodo come solo Chaplin poteva fare.
Un genio del cinema che ancora a distanza di anni ti lascia meravigliato.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  09/07/2011 16:40:22
   10 / 10
Chaplin, con l'ultimo film che ha come protagonista Charlot, a più di 20 anni dalla sua nascita, decide di restare al muto anche se sono passati quasi 10 anni dall'invenzione del sonoro, visto che Charlot dipendeva dal mimo.
Resta però di fatto che Chaplin decide di omaggiare, in un certo senso, il sonoro lasciandoci una chicca sonora nella scena dove canta in un bar.
TEMPI MODERNI mostra che Chaplin era ancora il genio indiscusso della commedia visiva.
Il film resta anche un commento alla sopravvivenza dell'uomo alle circostanze industriali, economiche e sociali del XX secolo denunciando l'intolleranza politica, le droghe, la tirannia, le disuguaglianze economiche, gli scioperi, la disoccupazione, la povertà,..al lume della comicità.

albert74  @  18/03/2011 23:04:50
   10 / 10
grandissimo capolavoro del cinema di tutti i tempi. Critica feroce alla società delle macchine interpretato magistralmente da un inarrivabile charlot! che altro dire..la scena della pecora nera in mezzo a tutte le pecore esprime una impietosa critica all'omologazione del mondo all'omologazione della società moderna!
La scena finale è tra le più belle della storia del cinema!
qualsiasi voto è sempre poco.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  13/03/2011 13:45:48
   10 / 10
La scena finale di questo film, è una delle più belle cose che siano mai state create.

Oskarsson88  @  24/02/2011 20:22:54
   9 / 10
forse il suo migliore di quelli che ho visto

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  23/02/2011 16:22:51
   9 / 10
L'umanità che va al lavoro è un gregge istintivo, disordinato, ma che arriva sempre in orario. Una massa indistinta che si trova in gruppo e condivide gli stessi scopi. Perché così comanda l'economia di mercato. Il tempo che passa è già un elemento basilare di questo vento occidentale, e viene misurato al secondo con orologi giganti e timbrature che paiono incubi ciclici.
Prendendo il via da una congettura irrealizzabile, almeno per l'epoca in cui il film è stato girato, Chaplin ipotizza come già in voga schermi-spia parlanti in stile Grande Fratello. Tutti elementi utili a chiosare oggi la nostra attualità. L'intervallo per il pranzo è insidiato da curiosi marchingegni elettronici che imboccano l'operaio senza "costringerlo" alla sosta, tutto in nome di una maggiore produttività che condurrà a un inevitabile epilogo comico e crudele allo stesso tempo.

All'interno di questo complesso mostro produttivo infatti, agisce qualcuno che non stringe i dadi come dovrebbe, distratto da pruriti ascellari e baruffe con insetti giganti. L'esaurimento nervoso (irresistibile la degenerazione da normalità/assuefazione a follia/libertà) dell'operaio Charlot è un rifugio necessario, dato che la catena di montaggio ha il sopravvento sull'uomo. Quest'ultimo diventa un pezzo insostituibile della prima: i suoi tic nervosi esplodono quando il nastro che scorre sotto di lui si ferma. L'omino con i baffi, come un drogato in astinenza, non è più in grado di agire da solo, abbandonato da un sistema del quale non può più fare a meno.
Chaplin aggira e rovescia questo immenso senso di angoscia ricorrendo al farsesco. Prima agendo su leve e manovelle dei macchinari principali e poi rincorrendo qualsiasi cosa che gli ricordi un bullone: e quindi giù a spaventare i colleghi di lavoro, la segretaria del capo, e perfino una tronfia signora di passaggio sul marciapiede attiguo alla fabbrica. I segni della pazzia in realtà hanno già condannato anche chi si trova al comando dell'intera industria: il Presidente muove annoiato tra puzzle, giornali e bicchieri d'acqua per compresse da mandar giù metodicamente.

In prigione vigono le medesime rigide regole, e l'assunzione di cibo è di nuovo un problema. L'uomo è oramai identificato con un numero: dalla linea n. 5 della fabbrica al carcerato n. 7. La detenzione non è altro che il tentativo di allontanare colui il quale viene considerato come inutilizzabile, e pertanto non idoneo a reggere il peso della schizofrenia necessaria a creare empatia col Capitale. Malattia dalla quale Charlot esce facendo ricorso alla droga, artificio impazzito e casuale che si segnala come rimedio fortuito quanto necessario.

Quando in un ristorante dove è stato assunto (per forza di cose temporaneamente) canta una canzone, le frasi che enuncia sono per lo più incomprensibili: si tratta di un irrisione al sonoro, che rappresenta uno dei trionfi della civiltà tecnologica. Di conseguenza le risate degli astanti sono dovute più ai buffi versi e all'arrangiamento mimico di cui si avvale l'omino: come dire che l'immagine ha il sopravvento sulla voce.

Il lato deforme dell'evoluzione tecnologica viene rivelato da Chaplin come una parte perversa, e tuttavia conforme, della ricchezza finanziaria. Lo stesso regista pare rifiutare la lotta di classe. Il suo Charlot non ha la consapevolezza di appartenere al Quarto Stato; la concezione dell'agiatezza lo ha già conquistato in modo risoluto.
Il miraggio di una casetta dove vivere felice lo pervade romanticamente: vede una moglie allegramente affaccendata e vestita col grembiule, e un marito agghindato di tutto punto destinato a chissà quale ufficio/lo****. In sogno immagina che una mucca produca latte fresco a comando e che grappoli d'uva, appesi appena fuori dalla porta della cucina, siano a portata di mano.

In ogni modo non possiamo trascendere da un'ideologia di fondo che chiaramente si palesa: l'ingovernabilità di Charlot (nonostante la presenza di poliziotti a ogni angolo, pronti ad afferrarlo, arrestarlo e domarlo) simboleggia lo stampo forse più incisivo della ribellione. Un moto rivoluzionario che due monelli identici in tutto, a parte il sesso (Charlot e l'orfana Paulette Goddard), sembrano riaffermare percorrendo la stessa strada, quella dritta e spoglia del ripiegamento e, insieme, dell'autonomia.
Ciò non fa altro che confermare l'ipotesi che l'operaio di Chaplin sia un personaggio isolato, visto che probabilmente il tragitto così intrapreso non avrà una meta confortante. L'inquietudine è sempre in agguato: basti pensare alla scena, che richiama quella della casa sull'orlo del precipizio ne "La febbre dell'oro", nella quale Charlot pattina beato all'interno dei grandi magazzini, ignaro che a un passo da lui lo aspetta una voragine (il sistema capitalistico che lo vorrebbe inghiottire?).

Rockem  @  21/02/2011 20:48:53
   10 / 10
Un capolavoro senza tempo, nessun'altra parola è più adatta.

johnny89k  @  20/02/2011 18:54:17
   9½ / 10
Tigrero91  @  31/01/2011 15:29:04
   8½ / 10
Charlie con questo capolavoro realizza il suo film più importante, con trovate una dietro l'altra, film avanti molto cn gli anni! la scena finale bellissima, mai più film come questi, grazie Charlie!

Stunter  @  28/01/2011 16:44:47
   8½ / 10
Visto oggi in Dvd a scuola , è stupendo , le musiche calzano a pennello e nonostante sia un film di ben 75 anni fa fa schienare letteralmente dal ridere , mi ha veramente sorpreso !! Spassosissima la parte della macchinetta che dà da mangiare ( la pannocchia !! ) , e poi anche quella nella mensa della prigione quando Charlot mangia e inala la "polverina" :) , insomma , DA VEDERE !!

maxpower  @  09/01/2011 18:53:47
   10 / 10
Fantastico!!!!!
Da vedere assolutamente!!!!

anna_  @  04/01/2011 18:00:05
   10 / 10
Visto con la scuola, mai avrei pensato che avrei potuto gradire un capolavoro di altri tempi come questo eppure è stato così. E' un film che dovrebbero vedere tutti almeno una volta

bulldog  @  30/12/2010 11:38:17
   8 / 10
Tempi Moderni è probabilmente Il Chaplin che ho gradito di più in assoluto.
Con Chaplianiana raffinatezza ed eleganza vi si rappresenta la frenesia della produttività e la meccanicizzazione umana.

On n'échappe pas de la machine.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  12/10/2010 23:18:06
   10 / 10
Chi sostiene che la commedia è una forma artistica superiore alla tragedia, qui trova (per quanto attiene al cinema) i suoi motivi più validi.

Incantevole incanto.
Chaplin, senza cadere neppure per un secondo nel melenso, vola altissimo nel rappresentarci la forza del Sogno come ricchezza più grande per vivere, anche nella società disumanizzata dei tempi moderni. Più che profetico, era attuale (la Grande Depressione); più che politico, antropologico; più che attuale, è universale.
Il CLASSICO è qui.

Inquadratura finale tra le più famose e citate della storia del cinema.

PS ho un debole da quand'ero bambino per questa indomita Paulette Goddard (illuminata sempre con una luce più bianca di chi le sta intorno).

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/10/2010 23.21.18
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  12/10/2010 18:13:13
   8½ / 10
Esordio boom di Chaplin (per me) che mi costringe, nonostante sia fresco di un nove ad "Umberto D.", a mollare un otto e mezzo, meritatissimo. La trama dice tutto. Se poi condita con la comicità chapliniana, mai volgare e sempre simpatica, ne viene fuori un minestrone assai dolce. Nonostante si "perda" un po' ogni tanto (intendo che la comicità non resta sempre ai livelli, per esempio delle scene iniziali in fabbrica), il film è molto piacevole, si lascia guardare e riguardare, e alcune gag sono assolutamente esilaranti (come quella della macchina che dà da mangiare agli operai e quella della droga in carcere). Per non parlare del valore del film, che denuncia la società industriale del tempo.
Speriamo che Chaplin continui su questa falsariga...

-ataren-  @  26/09/2010 23:17:25
   9½ / 10
Romantico, commuovente, divertente, geniale. Non mi stancherò mai di vederlo!

rob.k  @  25/09/2010 10:53:56
   9½ / 10
Il film di Chaplin che mi è piaciuto di più, veramente geniale per l'epoca.

bebabi34  @  26/06/2010 21:07:43
   9 / 10
Meravigliosa, poetica e realistica vicenda, narrata con emozione e sentimento.

Sgt. Pepper91  @  05/04/2010 20:49:52
   10 / 10
Come si fa a non amare un genio come Chaplin? "Tempi Moderni", nonostante i suoi 70 e passa anni, è ancora attualissimo. La scena in cui Charlot è divorato dagli ingranaggi è geniale. Chaplin era davvero la pecora nera che si scorge nella prima scena della pellicola, lui non era come gli altri. Pura poesia.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  03/04/2010 01:10:50
   9½ / 10
Un pezzo di storia, e non solo cinematografica.
La critica all'industrializzazione di massa nell'America post depressione è il meraviglioso pretesto per una riflessione devastante sulla condizione umana che, a distanza di più di settant'anni, non smette di risultare efficace, esilarante, profonda, commovente.
Indimenticabile Charlot tra gli ingranaggi e nell'esecuzione canora della Titina, da tuffo al cuore il finale mitico sul viale della speranza con "Smile" in sottofondo. Doverosa nota speciale per la coprotagonista Paulette Goddard, semplicemente deliziosa. Imperdibile.

Lore.84  @  01/04/2010 23:23:40
   9 / 10
Chaplin avanti anni luce ci mostra aspetti di riflessione ancora attuali a distanza di quasi 80 anni.
Tutte le scene sono geniali, il momento del balletto è storia del cinema!

Paolo70  @  20/03/2010 13:26:08
   9½ / 10
Film al passo con i tempi nonostante sia del '36 lo trovo attualissimo con un superlativo Chaplin. Scene bellissime, come quella della catena di montaggio e della macchina per il pranzo automatica che ben rappresenta l'idea dell'uomo schiavo della macchina.

Drugo.91  @  06/01/2010 15:24:55
   10 / 10
Chaplin in tutta la sua grandezza, commovente e sincero come pochi altri sanno fare
CAPOLAVORO

martymcfly  @  11/10/2009 15:03:35
   10 / 10
Credo il mio preferito di chaplin...
cinema non solo come intrattenimento ma pure come strumento di critica sociale! il tutto raccontato in maniera leggera, divertente!
memorabile la scena della canzone!!!!!!!! incantevole tutto il resto!

dgarofalo  @  06/10/2009 20:41:23
   10 / 10
Dr.Orgasmatron  @  16/09/2009 01:26:13
   10 / 10
Niente da dire, film avanti anni luce, ancora attualissimo. Magnificenza eccelsa concepita dal genio innato di Charles Chaplin. Con Luci della città ed un altri paio se la lotta per il miglior film di Charlot

dobel  @  03/09/2009 20:07:40
   10 / 10
Il dono dei grandi artisti è anche quello di essere profeti. Con questo film, assieme a quell'altro grande capolavoro che è 'Il grande dittatore', Chaplin precorre i tempi. Non si tratta solo della rappresentazione dell'uomo moderno alle prese con la macchina, o alle prese con le proteste sociali. Non è più solo la miseria ad essere oggetto delle attenzioni del Maestro; ma è la speranza. Il convincimento che si debba guardare al futuro con ottimismo. Prima di intraprendere la loro camminata per la strada della vita nel finale del film, Chaplin vede il viso deciso e grintoso della sua partner. Non è quello l'atteggiamento giusto: la lotta va affrontata, sì... ma sempre con il sorriso sulle labbra. Questo è il grande insegnamento del film: le avversità della vita, le difficoltà e i drammi vanno affrontati con positività, senza perdere quel tanto di ironia e di buonumore che ci fa guardare al mondo con stupore e serenità.
Non prendersi troppo sul serio è una grande dote!

carrie  @  01/09/2009 19:26:47
   10 / 10
Ebbene...che dire?
Come ho fatto tutto questo tempo a non conoscere Charlie Chaplin?
Questo è il secondo film che vedo...e ne sono incantata per quanta bellezza, commozione, riflessione e dolcezza emana questa pellicola.
Ci sono delle scene davvero memorabili!
La Goddard è di una bellezza incantevole...

Luci della città, sarà perchè è il primo, sarà perchè charlot lì è davvero adorabile e tenerissimo...lo preferisco un tantino di più...ma alla fine come si fa a preferire uno rispetto all'altro se sono capolavori TUTTI!




Grazie Charlie...

rufy  @  19/07/2009 10:43:30
   9½ / 10
A buon intenditor...

Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  18/07/2009 20:50:35
   10 / 10
Per capire quanto era avanti quest'ometto qua basti prendere tale capolavoro ed applicarlo, con le dovute accortezze, all'attuale crisi economica mondiale. In questo modo è ancor più facile accorgersi che stiamo parlando di cinema che va oltre il mero intrattenimento, ma entra dentro la società, criticandola, accusandola e destabilizzandola nel tentativo di effettuare una critica costruttiva nei confronti di coloro che detengono il potere. Sarà attuale per sempre

FurFante9  @  29/06/2009 16:21:45
   6 / 10
Un cult; divertente e appassionante, 8,5 x l'epoca. 6 x l'epoca moderna

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  29/06/2009 15:47:17
   10 / 10
Un'immensa critica alla società, schiava della meccanizzazione e della frenesia alla produttività, detta alla maniera delicata di Chaplin, con le sue gag memorabili, le sue mimiche, la poesia genuina, l'amore soprattutto.
Indimenticabile l'esibizione dove Charlot "rompe" il suo silenzio, senza tuttavia pronunciare una parola.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  02/06/2009 17:04:44
   8 / 10
Bellissimo, tempi moderni e di certo un pilastro del cinema, Chaplin realizza un film proprio nell'era della grande crisi, inserendo tutti gli elementi di quel secolo per farne una denuncia enorme.
La realizzazione del film e bellissima: le bellissime musiche fanno sia ridere che commuovere, come dal resto il film, e da sottolineare la grande in interpretazione sia di Chaplin che della giovane ragazza.

Un film che non verrà dimenticato facilmente.

Sepultura  @  11/05/2009 23:32:30
   10 / 10
Ma quanto era avanti nel tempo questo signore qua di nome Charles Chaplin? Davvero troppo e questa meraviglia ne è la prova lampante

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  26/04/2009 19:52:08
   9½ / 10
Uno dei punti più alti raggiunti da Charlie Chaplin.
Non so dire con certezza se sia o meno il suo film migliore, ma sicuramente rimane una tappa fondamentale della sua filmografia. Nonostante i suoi 70 anni suonati resta un film godibile, appassionante e capace di suscitare grandi emozioni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/04/2009 18:00:14
   8 / 10
Quante idee che ha Charlie Chaplin…! Ogni cosa che caratterizzava gli anni ’30 l’ha usata per una denuncia in questo film! La catena di montaggio, lo sciopero, la povertà, il vagabondaggio, le proteste, la prigione, ecc… veramente quasi tutte le scene sono geniali!
Secondo me qua ha dato il meglio di sé come Charlot, con i gesti, le espressioni, le acrobazie probabilmente migliori della sua carriera. Superlativa anche la sua partner, è stupenda, bravissima e bellissima, posso dire fìga?
Manca ancora qualcosina per poter essere un capolavoro, comunque un bel voto è d’obbligo.

pinhead88  @  26/03/2009 23:13:21
   10 / 10
una delle migliori opere del grande Charlot.
capolavoro che non risente del passare del tempo.magnifico.

VikCrow  @  09/03/2009 09:34:03
   10 / 10
CAPOLAVORO ASSOLUTO!

corbi91  @  28/02/2009 23:47:58
   7½ / 10
Neu!  @  21/02/2009 12:51:59
   10 / 10
dire che è il miglior Chaplin... è dire poco... uno dei 5 migliori film di sempre. capolavoro capolavoro capolavoro. da vedere e rivedere.

fragolina51  @  13/02/2009 21:57:45
   10 / 10
Chaplin avanti nel tempo, così tanto da essere tuttora attuale

BillyWilder  @  01/02/2009 18:33:17
   10 / 10
Incredibile come Chaplin abbia potuto sfornare questo film oltre 70 anni fa

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  29/01/2009 16:32:09
   10 / 10
On n'échappe pas de la machine, tradotto sarebbe: non si sfugge da\alla macchina. Questa è la sintesi del pensiero di Kafka estrapolata da Deleuze. Parafrasando Carmelo Bene, uscendo dalla fabbrica la macchina continua a fare il suo montaggio, il montaggio si risente a casa, per strada, in famiglia, nell'amore, e sopratutto la catena di montaggio si risente nell'entusiasmo.
Tutto questo Chaplin, prima di Deleuze, l'ha rappresentato in questa straordinaria pellicola, uno dei punti più alti mai raggiunti dalla cinematografia mondiale.
Una pellicola sicuramente divertente ma assolutamente profonda come come era il grandissimo Charles Chaplin.
Chaplin è un classico e in quanto tale immortale, come questa pellicola.
Visione consigliata a tutti, è uno di quei capolavori senza tempo.

Agente47  @  26/01/2009 23:03:00
   9 / 10
Un capolavoro nel suo genere

Touch of Evil  @  25/01/2009 18:10:00
   10 / 10
Eh si....Charlie Chaplin era avanti di almeno un secolo....in questa pellicola lo si nota chiaramente

Renegade  @  11/01/2009 14:24:09
   10 / 10
La grande satira di Chaplin contro la modernizzazione , la meccanizzazione e lo sfruttamento. L'esilarante e struggente battaglia tra l'uomo e la società. Etichettato come pellicola sovversiva, è un feroce ed ancora attuale attacco contro il capitalismo

Invia una mail all'autore del commento erik@  @  06/01/2009 21:06:03
   9 / 10
eccellente
non bisogna farselo sfuggire
la comicità è semplice causa cnche degli anni, ma colpisce sempre

nwo pozz  @  06/01/2009 21:04:26
   10 / 10
Quanto mi ha fatto ridere questo film, quando Chaplin diventa preda della catena di montaggio in qualsiasi azione quotidiana

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/12/2008 16:13:41
   10 / 10
Poteva sembrare anacronistico riproporre Charlot nell'epoca in cui il sonoro aveva preso definitivamente piede nel mondo del cinema, invece Chaplin sforna l'ennesimo capolavoro su una società che sta diventando sempre più alienante dove le macchine dell'industria stritolano l'uomo nei suoi ingranaggi invece di aiutarlo. Chaplin denuncia tutto questo con quello spirito beffardo e commovente. In più, mostra tutto il suo amore per quel cinema muto ormai scomparso facendo parlare per la prima ed ultima volta Charlot in una canzone dal linguaggio incomprensibile ma intuibile dai gesti e dalla fantastica mimica del grande comico. Per dimostrare che le parole a volte non servono.

teobevi  @  10/12/2008 07:44:37
   10 / 10
Film che ha gran merito per regista e attori grandiosi.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  30/11/2008 14:26:31
   10 / 10
Chaplin e il ritmo delle immagini. Un Capolavoro dal linguaggio filmico sempre fresco, al contrario di opere più recenti come "Il grande dittatore" che invecchia ogni anno che passa. Geniale nella satira al mondo dei lavoratori ridotti ad un branco di pecore, nell' alienazione alla catena di montaggio; e chi ha avuto a che fare con certi responsabili di produzione intrasigenti su fasi di montaggio di qualche secondo, a tolleranza zero, sa che significa. Ci si ritrova a pensarci la sera fin che non ci si addormenta. Con "Luci della città" il vertice registico di questo grande Artista.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2009 22.34.00
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inferiore  @  18/11/2008 14:36:21
   9 / 10
Chaplin è un genio! E' il suo primo film che vedo e la denuncia alla società di massa dell'epoca è racchiusa benissimo! Si potrebbe definirlo ad episodi, all'inizio quando la fabbrica in cui lavora sperimenta la macchina per imboccare gli operai si coglie il messsagio del grande attore e regista di come l'uomo non sia più dominante ma sia dominato! Belli i primi pani per esaltare la mimica facciale di Charles. Ci mostra lo società consumatrice mostrandoci i grandi magazzini...
La canzone finale è puro spettacolo, cantata in una lingua incomprensibile e senza che una parola abbia un senso compiuto eppure riusciamo a capire grazie alla gestualità!
Molto divertente, citerei la scena della mensa del carcere e del ''sale''! Ne consiglio la visione, perchè è un film divertentissimo e questo lo rende un Capolavoro al giorno d'oggi!

the saint  @  05/11/2008 00:32:41
   6½ / 10
non sicuramente all'altezza del grande dittatore, ma sicuramente un buon film!

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/11/2008 22.34.48
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Alex83  @  20/10/2008 11:27:30
   10 / 10
L'ho visto per la prima volta ieri sera. Capolavoro.
Commovente denuncia sociale, nonostante il "tipo" di film non mi ha annoiato per niente.

xxxgabryxxx0840  @  23/09/2008 14:04:48
   9½ / 10
Altro capolavoro di Chaplin, che in questa pellicola dimostra di essere avanti come minimo di mezzo secolo. Storia del cinema

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/09/2008 15.22.04
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anthony  @  18/09/2008 17:39:38
   10 / 10
Charlot fa una critica alla società capitalistica..dal punto di vista degli operai disagiati nelle fabbriche,lo fa in modo in modo sublime,lo fa sfornando un autentico gioiello cinematografico..una delle sue migliori opere.

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Ultima risposta 26/11/2008 22.36.37
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Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  21/07/2008 16:39:18
   10 / 10
un classico film da collezione, anche se sono passati più di 70 anni dalla sua realizzazione è sempre attuale con gli argomenti che tratta - la disoccupazione, il progresso, ecc ... rimane comunque un capolavoro

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