the tourist (2010)

Bieca operazione commerciale stroncata in toto dalla critica e scopertamente costruita in funzione di due tra gli attori più in voga del momento, che puntualmente capeggiano(solo loro) in locandina con ammiccanti primi piani e nomi in caratteri cubitali. Regia di fiction pompata dai milioni della generosa produzione, interpretazioni squallide (che per una come la Jolie è un complimento, mentre per uno come Depp una bocciatura) e caratterizzazioni da fumetto Bonelli realizzano una sceneggiatura decerebratamente vergognosa per pochezza e strutturata sui più beceri clichè spy ma con un intreccio degno di un action di serie c.

Ora, sapete qual'è la cosa più tragica?
Il regista si chiama Florian Henckel Von Donnersmark, uno che qualche anno fa all'esordio aveva stupito il mondo portando in auge internazionale il cinema europeo con un mezzo capolavoro d'essai di una raffinatezza tecnica e contenutistica veramente rari, "Le vite degli altri".

La sua giustificazione alle perplessità generali?
"La gente e la critica mi associa a film impegnati e tristi, ma io ho anche voglia
di leggerezza". ('Leggerezza'. Leggasi 'Quattrini')

In ciò, la ricerca della leggerezza, non c'è ovviamente nulla di male (dov'è il male in un business che acclamato si spaccia per arte?) nè tantomeno nulla di strano (quale regista moderno sputa su botteghino e denaro?), ma per noi piccoli risparmiatori che andiamo al cinema c'è solo un piccolo problema:
il film è una vera M***A