where the buffalo roam (1980)

Le peripezie di Thompson e compare prima della ben più conosciuta visione allucinogena di Gilliam; un'opera didascalica che racchiude bene la sregolatezza del suo protagonista attraverso episodi (presi un pò a caso) della sua vita.
L'assenza di una continuità narrativa (in realtà funzionale alla "filosofia" dello scrittore) non impedisce di familiarizzare a fondo con il personaggio, e le interpretazioni stratosferiche sottolineo stratosferiche di Murray (spiaccicato a Thompson) e Boyle bastano e avanzano a sovrastare quella che a molti potrebbe apparire come una lacuna (la presenza di una trama vera e propria).

Da vedere, per i fan del film di Gilliam in particolare; pur rischiando di rimanere scontenti per l'approccio più classico, la consapevolezza di avere un'alternativa (validissima) è già qualcosa.

Pellicola semi-biografica su Hunter S. Thompson, giornalista e scrittore, autore di quella chicca che è "Paura e disgusto a Las Vegas", che poi verrà portato al cinema da Terry Gilliam.
"Where The Buffalo Roam" è fondamentalmente una serie di peripezie di Thompson e del suo avvocato Lazlo (nella realtà Oscar "Zeta" Acosta ). Serie di avventure che creano i presupposti per le gag dei bravi Murray e di Boyle, ma anche per caratterizzare i due protagonisti. Thompson è descritto come un drogato (spettacolare quando, durante una conferenza, dei ragazzi gli lanciano delle canne sul palco e lui le raccoglie), alcolizzato (spesso si porta appresso cockail, anche durante un processo) e con la simpatia per le armi (proprio nella parte inziale, comincia a sparare per casa senza motivo). Lazlo è uno sciroccato avvocato di mezza tacca, che difende tossici e contrabbandieri.
"Where The Buffalo Roam" è una pellicola sconclusionata e senza una vera trama (praticamente sono un collage di storie tratte da racconti di Thompson), ma è godibile soprattutto nelle gag (spesso sembrano improvvisate) e nelle interpretazioni dei due protagonisti. A volte esilarante, altre volte meno, vale la visione.