Carismatico, talentuoso, interprete sensibile, acuto e intelligente, capace di sottili sfumature recitative e di trasmettere profonde emozioni, regalando spessore e fisicità alla galleria dei suoi personaggi, l'attore inglese Tim Roth è nato nella capitale britannica il 14 maggio 1961.
Suo padre, Ernie Smith, militare durante la seconda guerra mondiale, dopo il 1945 è diventato giornalista del Fleet Street e si fa cambiare il cognome in Roth, un cognome tipicamente ebreo-tedesco, perchè non amava essere riconosciuto inglese, quando si recava nei paesi che non amavano molto i sudditi di Sua Maestà, il che, per lavoro, accadeva molto spesso; ma anche, si dice, per solidarietà con gli ebrei sterminati nei campi di concentramento.
Sua madre, Ann, invece, era un'ex insegnante diventata pittrice di paesaggi, dopo aver lasciato l'insegnamento.
Cresciuto a Dulwich, un salubre sobborgo a sud di Londra, Tim ha sofferto presto la separazione dei genitori che hanno divorziato quando fequentava ancora la scuola primaria.
Nonostante ciò, Ernie e Ann, di comune accordo, hanno continuato ad occuparsi dell'educazione del figlio, offrendogli l'opportunità di frequentare un'ottima scuola privata.
Non riuscendo, però, a superare gli esami d'amissione, viene iscritto, dapprima alla Dick Shepherd Comprehensive di Tulse Hill e successivamente alla Strand Comprehensive.
Ma l'ambiente scolastico non era il massimo delle sue aspirazioni, trovando, invece, più soddisfacente, l'impegno politico, abituato in ciò dal padre, militante di sinistra, che era solito portare con sè alle manifestazioni, Tim e la sorella.
A diciassette anni, ancora indeciso su che strada intraprendere, si iscrive ai corsi della Camberwell School of Art, con l'intenzione di fare il bronzista artistico, cioè lo scultore di oggetti in bronzo. Ma la passione per quest'arte dura molto poco, e diciotto mesi dopo abbandona i corsi.
Nel 1973, quasi per scherzo, partecipa ad un'audizione per un ruolo in un musical ispirato al Dracula di Bram Stoker. L'audizione ha successo, tanto che gli viene assegnato, addirittura, il ruolo del conte vampiro.
E' questo il primo di una serie di spettacoli teatrali, che il giovane Roth terrà nei piccoli teatri e nei pub di Londra, negli anni fra 1979 e l'82, facendo amicizia con GARY OLDMAN, un altro giovane aspirante attore, alle sue prime esperienze recitative.
Per mantenersi e arrotondare le magre entrate, lavora facendo pubblicità per telefono.
Durante le recite dell'Otello di Shakespeare, nel ruolo di Cassio, un giorno mentre tornava nella sua casa di Soho, in bicicletta, a causa della foratura di una gomma, si fermò per chiedere in prestito una pompa, ed entrò nell'Oval House, un teatro officina, nei pressi dello stadio del Surrey cricket.
Quì si tenevano le audizioni per il TV movie, "MADE IN BRITAIN", e il regista, Alan Clarke, era in cerca di un attore per il ruolo di Trevor, un giovane skinhead violento e aggressivo ma, al tempo stesso, dolorosamente sensibile.
Appena lo vide, con la testa rasata per esigenze di scena, Clark capì immediatamente che quel ragazzo sarebbe stato uno skinhead perfetto e gli chiese di interpretare il ruolo.
Il film del suo debutto sul piccolo schermo, che mostrava, con crudo realismo, il disagio della gioventù inglese, all'inizio dell'era Thacher, fece molto scalpore in Gran Bretagna, ma ottenne un grosso successo di pubblico, regalando così, a Tim, una inaspettata ma meritata popolarità.
Ed è lo stesso Clarke, che influenzerà enormemente sia il suo modo di recitare che di fare regia, che piacevolmente colpito dalle sue doti recitative, gli procura la seconda audizione per il film "MEANTIME", di Mike Leigh, un'altra produzione televisiva, che si rivelerà un ulteriore trampolino di lancio per la sua cariera, nella quale ha il ruolo di Colin, un ventenne che vive ancora come un adolescente i suoi rapporti con la ragazza e con l'amico Coxi (uno straordinario GARY OLDMAN, skinhead violento), fino a quando il lavoro procuratogli da una ricca zia, non scatena la gelosia del fratello.
Il debutto sul grande schermo, che gli fa vincere il premio come 'Miglior attore esordiente', avviene nel 1984 con il film "VENDETTA - IL COLPO", una interessante pellicola, un po' thriller e un po' road-movie di Stephen Frears, che anticipa i futuri successi internazionali del talentoso regista britannico, nel quale tratteggia, con consumata perizia, il ruolo di un killer sbruffone che riporta in macchina a Parigi, insieme ad un complice, un delinquente che aveva fatto la spia.
Seguono un'altra serie di film TV, che gli fanno consolidare la già vasta popolarità; poi, nell'88 si aggiudica una parte nel film di vibrante denuncia, "UN MONDO A PARTE" di Chris Menges, che tratta il tema dell'apartheid in Sudafrica, con un tocco di commovente realismo, senza, per questo, cadere mai nel facile luogo comune.
Segue "UN PRETE DA UCCIDERE", ricostruzione romanzata e un po' propagandistica dell'uccisione del prete polacco, Popieluszko, vicino alle posizioni di Solidarnosc, per mano della polizia segreta.
Nell'89 è alla corte di Peter Greenaway nel noir simbolico-culinario, "IL CUOCO, IL LADRO, SUA MOGLIE E L'AMANTE"; mentre l'anno successivo è nuovamente assieme all'amico GARY OLDMAN, con cui interpreta, per Tom Stoppard, il visionario e cerebrale "ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI". Vincitore del Leone d'Oro a Venezia 90, il film narra di due balordi, personaggi minori dell'Amleto di Shakespeare, che assistono impotenti e incoscienti, prima di finire sulla forca, alla follia di Ofelia e alla tragedia del tormentato principe di Danimarca.
Nel 1990 per Robert Altman è Vincent Van Gogh, in "VINCENT E THEO", più che un biopic, un omaggio all'autore de "I girasoli", morto povero e suicida, senza che il fratello Théo, mercante d'arte, possa far nulla per farlo diventare famoso.
Consolidato il successo con le ottime prove fornite, tanto da essere già giudicato fra i più completi e versatili degli attori britannici, nel 92, dopo "DUE VITE IN PERICOLO" e il trasferimento in California, il regista Quentin Tarantino, complice una colossale sbornia di birra in un bar di Los Angeles, lo sceglie per il ruolo di Mr Orange (tutti i componenti la banda hanno nomi di colori per non rivelare le loro identità), il polizioto infiltrato in una banda di spietati rapinatori, nel suo film d'esordio come regista, il duro noir "LE IENE".
Il film ottiene un grosso successo di pubblico e, soprattuto di critica, e Roth instaura con Tarantino un solido rapporto di amicizia che li farà rincontrare nel 94, quando il regista dirigerà il film "PULP FICTION".
Intanto nel 1993 gira "BELLA E' LA VITA CHE SE NE VA o DESIDERI SMARRITI", nel quale è uno dei quattro giovani dell'Arizona, di cui scopriamo amori, inquietitudini, sogni e fughe per ritrovare sè stessi; e "CUORE DI TENEBRA", tratto dal romanzo omonimo di Joseph Conrad, nel quale interpreta il ruolo del capitano Marlowe, assunto per una pericolosa missione in Congo, sulle tracce di John Malkovich, cacciatore d'avorio; mentre nel 94, prima è Philip Chaney, il detenuto di cui si innamora, e con cui consuma focosi amplessi, la dentista carceraria Julia Hormon, nel drammatico "CAPTIVES - PRIGIONIERI"; poi il "LITTLE ODESSA" è uno straordianrio e perfetto Joshua Shapiro, il killer professionista che torna nella sua comunità russa di New York, ma ritrova tutta l'ostilità del padre e la spietata minaccia della mafia locale.
Poi, come detto, ritrova Quentin Tarantino che lo dirige, nel ruolo di Pumkin, il balordo che si accinge a compiere con Amanda Plummer,
una rapina in una tavola calda di Los Angeles, nel pluripremiato (Palma d'Oro a Cannes, Oscar per la migliore sceneggiatura), "PULP FICTION", capolavoro assoluto degli anni 90.
Il successo è veramente grande, legittimato, l'anno successivo, dalla nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista, per il ruolo dello spadaccino inglese Sir Archibald Cunningham, nel film di Michael Caton-Jones, "ROB ROY", sulla ribellione dell'eroico scozzese contro i "perfidi" inglesi; poi arriva il film a episodi "FOUR ROOMS", che lo vede nei panni del portiere di notte dell'albergo in cui si svolgono le storie; poi ancora il tragico noir "LIBERTA' VIGILATA" e il più leggero "TUTTI DICONO I LOVE YOU" di Woody Allen.
Nel 97 è protagonista del surreale "ANIMALS", nel ruolo del tassista newyokese, misantropo e scettico, a cui tre cineasti francesi insegnano a credere e a innamorarsi.
Seguono il truce "GRIDLOCK'D - ISTINTI CRIMINALI", il gangster-movie "HOODLUM" e il noir "L'IMPOSTORE", nei quali si dimostra, come sempre, perfetto e straordinariamente in parte, accrescendo il suo carisma di attore completo e versatile.
Nel 98 il regista italiano Giuseppe Tornatore gli fa interpretare, in "LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO", tratto dal monologo 'Novecento' di Alessandro Baricco, il ruolo del prodigioso pianista del transatlantico Virginia, Danny Boodman detto Novecento, orfanello trovato e cresciuto sulla nave, mai sceso a terra per paura di affrontare il mondo.
Nel 99 debutta nella regia, dirigendo il film "ZONA DI GUERRA", quasi una tragedia greca, una dura vicenda di incesto e sofferenza, candidato a numerosi premi internazionali, con un giovanissimo COLIN FARRELL, all' iniziò del suo percorso artistico.
Torna a recitare nel 2000, apparendo, non accreditato, con un breve cameo, nel film di Ken Loach "BREAD AND ROSES", a cui seguono i ruoli del tossico Izzy in "THE MILLION DOLLAR HOTEL" di Wim Wenders; e quello del laido marchese di Lauzum nel film di Roland Joffé "VATEL", con Gerard Depardieu e UMA THURMAN.
Più recentemente è stato a fianco di JOHN TRAVOLTA nel film di Nora Ephron "MAGIC NUMBER", la storia di di un uomo pieno di debiti che tenta una truffa al lotto; ed ha impersonato il crudele generale Thade nel remake di Tim Burton "PLANET OF THE APES"; inoltre, per Werner Herzog ha recitato la storia di un forzuto ebreo polacco nella Repubblica di Weimar, in "INVINCIBILE", presentato a Venezia 2001; ed è stato il perfido 'Febre - The man in black', l'assassino del padre del giovane spadaccino guascone in "THE MUSKETEER - D'ARTAGNAN" di Peter Hyams
Fra il 2001 e il 2004 ha girato una serie di film, tra i quali ricordiamo "EMMETT'S MARK - CONTRATTO CON LA MORTE" e THE BEAUTIFUL COUNTRY - UN BELLISSIMO PAESE", e alcuni altri, ancora inediti da noi.
Dal 1993 Tim è sposato con la disegnatrice di moda Nicki Butler, conosciuta al Sundance Film Festival del 1992. La coppia ha due bambini: Thimothy, nato nel 1995 e Cormac, nato nel 1996. L'attore ha anche un altro figlio, già grande, nato dalla sua relazione con Lori Baker; ed è solito celebrare gli avvenimenti più significativi della sua vita facendosi fare un tatuaggio sul braccia destro: attualmente ne ha collezionato ben cinque.
Oltre alla nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista per il film "ROB ROY", Tim Roth ha vinto un premio BAFTA e un Golden Globe.
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Biografia a cura di Mimmot - ultimo aggiornamento 11/04/2005
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