Recensione baaria - la porta del vento regia di Giuseppe Tornatore Italia, Francia 2009
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione baaria - la porta del vento (2009)

Voto Visitatori:   6,22 / 10 (154 voti)6,22Grafico
Voto Recensore:   5,00 / 10  5,00
Miglior colonna sonora
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior colonna sonora
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film BAARIA - LA PORTA DEL VENTO

Immagine tratta dal film BAARIA - LA PORTA DEL VENTO

Immagine tratta dal film BAARIA - LA PORTA DEL VENTO

Immagine tratta dal film BAARIA - LA PORTA DEL VENTO

Immagine tratta dal film BAARIA - LA PORTA DEL VENTO

Immagine tratta dal film BAARIA - LA PORTA DEL VENTO
 

Secondo una consolidata abitudine, da una parte giustificata da un anacronistico patriottismo, dall'altra da un più concreto opportunismo dei critici nostrani, esiste la consuetudine di accogliere in modo benevolo i film italiani. Come se una critica favorevole potesse riuscire a riscattare le sorti di una cinematografia moribonda, che spesso confonde piccoli segni di vita (chiamasi "Il divo" o "Gomorra") come inizio di una improbabile guarigione. Quando anche i grandi autori non riescono più a portare in sala film degni di questo nome, allora forse è arrivato il caso di staccare la spina e ricominciare daccapo.
Forse in molti potranno trovare tale analisi eccessiva, ma quando anche gli ultimi film di Giordana, Bellocchio, Avati o Placido non riescono a riscattarsi da una generica mediocrità (spacciata per autorialità), forse c'è da considerare in modo attento le feroci critiche mosse dal ministro Brunetta al Festival di Venezia di quest'anno.

"Baarìa" è l'ennesimo esempio di un cinema che non sa più ragionare, che ha perso non solo l'ispirazione ma anche il senno. Secondo quale logica di buon senso sia possibile attribuire un budget spropositato (25 milioni di euro) ad un regista che ha dimostrato di dare il meglio di sé in film di basso profilo, difficilmente si riesce a comprendere.
Chi conosce Tornatore ricorderà piccoli gioielli come "Il Camorrista", "Una pura formalità" e "La Sconoscita"; film a basso costo capaci di catalizzare lo spettatore con sceneggiature di ferro e ritmi ipnotizzanti. Il Tornatore dei grandi kolossal è quello che ha dato le maggiori delusioni sia artistiche che commerciali, come con "Malena" o "La Leggenda del pianista sull'oceano". A prescindere da qualsiasi valutazione artistica, l'augurio è che "Baarìa" possa diventare un grande successo al botteghino ma, nonostante la pompatissima campagna stampa che confonde un primo posto in classifica con un successo commerciale, va sottolineato che i risultati attuali restano ancora lontani anni luce da un pareggio di bilancio.

Come l'Avati de "Gli amici del bar Margherita", che mette in scena i racconti della sua infanzia di provincia (ed è stato visto forse dagli amici di gioventù del regista e da qualche maleaugurato spettatore ingannato dal nome del grande autore emiliano), anche Tornatore compie lo stesso esperimento, e sorprende visto che è uno dei pochi registi in Italia ad avere una visione globale del cinema, capace di guardare senza finti snobismi le grandi industrie cinematografiche statunitensi o francesi. È evindente che il film ha la pretesa di essere un successo all'estero (altrimenti non si spiegherebbe l'ingente investimento della Medusa, considerando che è matematicamente impossibile un ritorno nel solo mercato italiano), anche se forse sarà difficile convincere un francese o un americano ad andare al cinema a vedere la storia di una cittadina costiera della provincia di Palermo, girata in dialetto siciliano.
Per carità nulla di male: ognuno investe i propri soldi nel modo che meglio crede e per perseguire le finalità che ritiene più opportune; resta il fatto che questo è l'ennesimo esempio di cinema che non guarda al mercato. E forse non è nemmeno il caso di appellarsi al mercato per trovare i limiti enormi di questo lavoro.
"Baarìa" è la summa di tutti gli errori degli autori nostrani: autoreferenzialità, formalismo e inconcludenza.

La storia ha come protagonista Peppino, raccontandone l'infanzia fino alla sua militanza politica, in 40 anni di storia del nostro Paese. Ma attenzione: Tornatore non si ispira (purtroppo) a "La meglio gioventù"; il punto di vista del racconto non è quello storico come nel film di Giordana, ma quello dei ricordi. In realtà l'intero soggetto sembra essere una rievocazione quasi mitologica del luogo di provenienza del regista con un evidente e quanto mai abusato nel nostro Paese, effetto nostalgia.
Ecco quindi che il film si traduce in una serie di piccoli aneddoti che vanno dalle antiche processioni paesane ai primi amori, al signorotto del paese, alla vecchiette che spettegolano fuori dalla chiesa, ai giochi dei grandi fino al dramma della guerra, alla ricostruzione e al significato della militanza politica nell'Italia degli anni '60.
Tornatore porta in sala un'agiografia della Sicilia, cosa accettabile in una fiction ma difficilmente comprensibile al cinema.

In realtà tutta questa rievocazione risulta essere fine a se stessa: i personaggi non sono veri ma distorti, non c'è caratterizzazione ma solo stereotipo e macchietta. La Sicilia dei primi del '900 viene raccontata come un piccolo eden di provincia, vita sana e volemose bene. Non che Tornatore voglia eludere le problematiche del tempo, ma tutto è raccontato con una sottotrama goliardica francamente improbabile: il mafioso è un signorotto che passeggia allegramente per il paese, la repressione fascista è uno scherno continuo contro i gendarmi, che davanti alle prese in giro della popolazione fanno spallucce o al massimo, sbuffando, portano i burloni a farsi una passeggiata. Se una donna della Sicilia della prima metà del '900 decide di non rispettare il volere della famiglia che l'aveva promessa in sposa a un ricco signore del posto, dando scandalo in paese, la si accontenta e torna il sereno. Tutto è bello a Bagheria, tutti si vogliono bene, l'intero paese è una grande famiglia dove convivono tutti in armonia e felicità. Con la fame, con la guerra e con la miseria, le uniche cose importanti sono la famiglia e l'amore: il festival del qualunquismo.

A prescindere poi da qualsiasi semplificazione narrativa, il difetto più grave di questo film è forse la sua inconcludenza: non riuscendo a comunicare un messaggio organico, "Baarìa" resta sospeso tra un tentativo di denuncia di una corrotta modernità ad una sottotrama ambientalista alquanto superficiale. In alcuni tratti il film dà poi per scontata la conoscenza di gran parte degli avvenimenti storici della Sicilia del dopoguerra, e non sempre è facile riconoscere le epoche che il racconto sta attraversando. Difetto di non poco conto considerando che il film vuole rivolgersi ai mercati esteri.
E dire che la potenza visiva è notevole, così come eccezionali sono i movimenti di macchina e la fotografia. Ogni aspetto tecnico e curato nei minimi particolari, e si vede che il film è stato molto amato e portato in scena con grande cura. La ricostruzione della Bagheria del passato è convincente, le grandi panoramiche mostrano un regista compiaciuto dei suoi mezzi . Tornatore si conferma un grandissimo direttore degli attori, il protagonista semiesordiente Francesco Scianna è convincente così come lo sono i tanti bambini che hanno partecipato alla realizzazione del film.
Quello che risulta difficile comprendere è il motivo per il quale si sia fatto un uso così spropositato di comparse di lusso, da Placido a Gullotta da Salemme a Bova, dalla Chiatti a Beppe Fiorello, che partecipano in cammei insignificanti sottolineando una presenza pretestuosa legata più che a esigenze artistiche, a motivi chiaramente commerciali.
Le musiche rindondanti di Ennio Morricone rendono in pieno l'aspetto monumentale del film, ma in alcuni tratti si sarebbe preferito un profilo più basso.

Candidato italiano all'Oscar come miglior film straniero, è stata più che altro una scelta obbligata vista la mancanza di reali alternative; anche se paradossalmente il tono estremamente positivo che tanto piace all'Academy ne fa una scelta con maggiori probabilità di successo rispetto al bellissimo "Gomorra" dello scorso anno.

Commenta la recensione di BAARIA - LA PORTA DEL VENTO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Paolo Ferretti De Luca aka ferro84 - aggiornata al 13/10/2009

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

40 secondiabout luisallevi - back to life
 NEW
ammazzare stancaanemoneanna (2025)
 NEW
attitudini: nessunabobo'breve storia d'amorebugoniabuon viaggio, marie
 NEW
bus 47
 NEW
caravaggio a roma - il viaggio del giubileocarmen e' partitac'e' un posto nel mondo
 NEW
c'era una volta mia madrecinque secondidead of winterdepeche mode: mdie my lovedj ahmetdracula - l'amore perdutodreams (2025)due famiglie, un funeraleeddington
 NEW
eternity (2025)evenfantasma in guerra
 NEW
five nights at freddy's 2frankenstein (2025)fuori la verita'giovani madriheidi - una nuova avventurai colori del tempo
 R
il maestro (2025)il mio nome e' nevenkail mostro (2025)il primo figlioil principe della follia
 NEW
il rapimento di arabellail sentiero azzurroio sono rosa riccijay kellyla ballata di un piccolo giocatorela camera di consigliola chitarra nella roccia - lucio corsi dal vivo all’abbazia di san galganola divina di francia - sarah bernhardtla famiglia halloweenla grande paura di hitler. processo all'arte degeneratala mano sulla culla (2025)la ragazza di ghiacciola vita va cosi'
 NEW
laghat - un sogno impossibile
 NEW
l'anno nuovo che non arrival'illusione perfetta - now you see me 3lo schiaffo (2025)ne zha - l'ascesa del guerriero di fuoco
 NEW
nguyen kitchennino. 18 giorninoi e la grande ambizioneoi vita miaorfeo (2025)paw patrol: missione nataleper tepiero pelu’. rumore dentropredator: badlandsput your soul on your hand and walkqui staremo benissimoradio solaire - radio diffusion rurale
 NEW
regretting you - tutto quello che non ti ho dettoricardo e la pitturarino gaetano - sempre piu' bluriproberto rossellini - piu' di una vitascarletsemplice clienteshelby oaks - il covo del malesiamo in un film di alberto sordi?
 NEW
sognando rossospringsteen - liberami dal nullathe age of disclosurethe encampments - gli accampamentithe mastermindthe perfect neighbor: la vicina perfettathe running manthe smashing machinethe toxic avengerthe ugly stepsistersto a land unknowntoni, mio padretroll 2 (2025)tua madreun semplice incidenteuna famiglia sottosoprauna ragazza brillantevaswake up dead man - knives outwicked - parte 2zootropolis 2

1067362 commenti su 52904 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

28 ANNI DOPO: IL TEMPIO DELLE OSSAA NORMAL FAMILYABRAHAM'S BOYSANNIVERSARYBILLY JACKBILLY JACK GOES TO WASHINGTONBLUE MOON (2025)BUTCHERS BOOK THREE: BONESAWCHIENCOMING BACK FOR YOUDIE'CED: RELOADEDDON'T LOG OFFDRAINEDEL DIABLOGENIE (2023)GIOVANI IENE (1961)HELL IN A BOTTLEIL CLUB DELL'AMOREIL PICCOLO BILLYIL SEGNO DEL COMANDO (1992)INNAMORARSI A CHRISTMASLANDKOLN 75LA DANZA NERAMANCHURIAN AVENGERMEERKATSNATALE CON PEPPERMINTORANGUTANRED MOON TIDERIVER OF BLOODROOFMANSILENT NIGHT, DEADLY NIGHTSTARSHIP TROOPERS - ATTACCO SU MARTESTRANGE HARVESTTE L(E)O COMANDOTHE BANISHEDTHE CUT (2024)THE FORGOTTEN FACESTHE PROPER TIMETHE RETURN OF BILLY JACKTHE TRIAL OF BILLY JACKUN LIBRO SOTTO L'ALBEROUN NATALE SORPRENDENTEUN VIAGGIO PER RICOMINCIAREV/H/S/HALLOWEENVIOLENCEWEEKEND PER DUE (CON DELITTO)

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


IL MAESTRO (2025)
Locandina del film IL MAESTRO (2025) Regia: Andrea Di Stefano
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Tiziano Menichelli, Giovanni Ludeno, Dora Romano, Paolo Briguglia, Valentina Bellè, Edwige Fenech
Genere: commedia

Recensione a cura di The Gaunt

A HOUSE OF DYNAMITE
Locandina del film A HOUSE OF DYNAMITE Regia: Kathryn Bigelow
Interpreti: Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

NOSFERATU (2024)
Locandina del film NOSFERATU (2024) Regia: Robert Eggers
Interpreti: Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Skarsgård, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney, Adéla Hesová, Milena Konstantinova, Stacy Thunes, Gregory Gudgeon, Robert Russell, Curtis Matthew, Claudiu Trandafir, Georgina Bereghianu, Jordan Haj, Kateřina Bílá, Maria Ion, Tereza Dušková, Liana Navrot, Mihai Verbintschi, Karel Dobrý, Andrei Sergeev, Matěj Beneš, Marek Pospíchal, Jan Filipenský, Alex East, Christian Dunckley Clark
Genere: horror

Recensione a cura di Harpo

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net