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Piero (Luca Argentero), consigliere comunale gay, arriva inaspettatamente secondo nelle primarie del partito di centro-sinistra per la carica di sindaco di Trieste. Causa improvvisa dipartita del primo classificato, Piero si ritrova ad essere il candidato sindaco; come vice-sindaco viene scelta, per ragioni di equilibri interni alla coalizione, Adele (Claudia Gerini), rigida esponente della corrente centrista. La campagna elettorale cominicia nel peggiore dei modi, con un muro contro muro tra Piero e Adele, il primo concentrato su temi cari al mondo gay, la seconda tutta volta a tutelare gli interessi ed i valori della "famiglia tradizionale". Quando i due giungono ad una tregua, grazie al provvidenziale intervento di Remo (Filippo Nigro), compagno di Piero, la strana coppia comincia a funzionare e a recuperare punti nei sondaggi, trovando una sintonia sempre maggiore, non solo a livello politico...
"Diverso da chi?" di Umberto Carteni è una commedia brillante, basata su un insolito triangolo sentimentale lui-lei-l'altro in cui però è un uomo ad essere conteso. Non manca qualche vago spunto di riflessione sui pregiudizi e le ipocrisie che tuttora, anche inconsciamente, ci pervadono quando si tratta di identità sessuale, e nel film vengono anche brillantemente ribaltati a più riprese, seppure con intenti comici, ma va notato che evidentemente dal momento in cui il triangolo si forma e diventa il tema dominante del film, facendo diventare la campagna elettorale una sottotrama (di fatto risolta nei titoli di coda), "Diverso da chi?" assume un carattere definito di commedia sentimentale e in tal senso può essere giudicato positivamente. Il ritmo si mantiene sempre alto, con continui ribaltamenti e colpi di scena, salvo una deriva un pò melensa nel finale, che in ogni caso poteva essere anche peggiore o più scontato.
La prima parte del film si dilunga sull'aspetto sociale e politico, perciò si corre il rischio di aspettarsi una riflessione sulla accettazione della diversità o una fotografia della scena politica nazionale; in realtà Carteni prepara soltanto il terreno per il vero e proprio plot del film; se si riesce ad abbandonare la prima impressione, si riesce contestualmente a non vedere in "Diverso da chi?" un impegno politico che non può e non vuole dare, o accusarlo per certi scontati risvolti della trama, in particolare nella contrapposizione tra le vite di Piero e Adele.
Argentero e Gerini danno vita a due personaggi volutamente grotteschi, sopra le righe nelle azioni e nelle reazioni, che non possono essere considerati se non come maschere; lo stesso discorso vale per tutti i personaggi di contorno, dal gay effemminato che ha dato la tesi su Freddie Mercury al professorone che cita De Gasperi tra le sue passioni. L'unica interpretazione di una persona, anzichè di un personaggio, è quella di Filippo Nigro, che davvero conquista con il suo Remo, fragile e maturo. Luca Argentero continua a convincere e risulta divertente con un personaggio superficiale ma irresistibile, l'unico però tra i tre protagonisti a non beneficiare di alcuna maturazione alla fine del film. Adele invece all'inizio sembra una Irene Pivetti prima maniera, poi gradualmente si scioglie e ne scopriamo tutti i tic e le debolezze che Claudia Gerini, pur rimanendo su toni sempre divertenti, riesce a mostrare con estrema bravura e delicatezza.
La situazione politica viene sbeffeggiata con la messa in scena di tutti i luoghi comuni pensabili oggi da un trio d'eccezione: Antonio Catania e Giuseppe Cederna nei ruoli dei vertici locali del partito di centro-sinistra (miopi politicamente ed inconsistenti umanamente) e Francesco Pannofino nel ruolo del candidato di destra (volgare, ignorante, populista e, pertanto, vincente). La qualità delle interpretazioni distingue queste caricature da quelle dell'avanspettacolo televisivo e forse evitare di cercare intenti satirici, lasciando ai personaggi i semplici ruoli di spalla comica o di gancio per questa o quell'altra situazione, è il modo migliore per goderne.
In generale, i temi che attraversano il film sono quanto mai attuali e scottanti. La commedia all'italiana nei suoi anni d'oro in effetti raccontava in tono umoristico delle situazioni sociali per nulla divertenti nella realtà. Lungi dal raggiungere quei livelli (in particolare in fase di sceneggiatura), viene da chiedersi se tra quarant'anni un film come "Diverso da chi?" sarà visto allo stesso modo: quando l'integrazione degli omosessuali non sarà più una questione sociale e politica, o addirittura la classe politica sarà meno scadente, sarà meno amaro rivedere la situazione attuale e addirittura riderne? Oggi per godere di un film del genere è meglio concentrarsi unicamente sui risvolti da commedia sentimentale, che funzionano decisamente meglio, mutuati evidentemente dagli standard americani e britannici. Non a caso la colonna sonora non contiene brani italiani, ma una selezione, convincente ma forse un pò invadente e "densa", di soul e pop internazionale da James Brown ad Amy Winehouse.
Altra brutta abitudine che ormai sta dilagando, il product placement che proprio non sappiamo fare, con le macchine Fiat inquadrate come negli spot: ci manca solo la scritta con l'offerta ed il nome del modello. Viene in mente Moretti che in "Ecce Bombo" se la prendeva con Nino Manfredi che pubblicizzava le sigarette...
In definitiva un film godibile, con un ottimo cast; Carteni non è Virzì e non è Moretti, ma neanche Vanzina: "Diverso da chi?" si pone nel mezzo, lontano sia dalla superficialità dei cinepanettoni che pretendono di rappresentare vizi e virtù degli italiani sia dall'acume critico e dall'ironia di lavori come "Aprile" o "Ferie d'Agosto". In qualche territorio tra questi estremi c'è spazio oggi per questo genere di commedia leggera, ben venga.
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Recensione a cura di JackR - aggiornata al 27/03/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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