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Il film inizia da dove le commedie sentimentali di solito finiscono, ovvero dal bacio degli innamorati, raccontando ciò che accade dopo, quando il rapporto si incrina.
Filippo e Caterina stanno divorziando e fanno di tutto per "non" avere l'affidamento dei due figli.
Luca, dopo l'ennesima lite con Loredana, va via di casa e si trasferisce dal figlio, scoprendo a cinquant'anni il suo lato giovanile, intenzionato a divorziare dalla moglie.
Sergio, divorziato da oramai otto anni, si ritrova a fare il padre a tempo pieno delle figlie adolescenti, dopo la morte improvvisa della sua ex moglie.
Elisa è in procinto di sposarsi con Corrado; Don Lorenzo, che li dovrà unire in matrimonio, è il suo ex innamorato e questo complica le cose.
Paolo è fidanzato con Monique e subisce le minacce di Davide, ex di lei, che pretende che la lasci.
Giulia vive con Marc a Parigi, ma un trasferimento in Nuova Zelanda rischia di farli diventare ex.
"Ex" non è un film a episodi, ma ha una struttura a ragnatela in cui le vite dei vari personaggi s'intrecciano, intersecando relazioni filiali e d'amicizia a più stratificazioni. È un film sorprendente e innovativo, nato dalla commistione di più generi, finora tanto cara alle cinematografie estere, dove c'è un'alternanza tra sorrisi e lacrime, passando dalla commedia al dramma.
Il cambio di registro è velocissimo, e proprio per questo il regista e sceneggiatore Fausto Brizzi ha messo insieme molti tra i più bravi attori italiani.
Claudio Bisio (Sergio) ha saputo dar vita ad un uomo buffo e malinconico, a volte impacciato con le figlie, ma consapevole e volenteroso dell'impegno preso. Flavio Insinna (Don Lorenzo) ha dominato la scena con il suo personaggio buffo e tormentato, delineando un uomo umile e combattuto interiormente. Fabio De Luigi (Paolo) e Alessandro Gassman (Davide) formano un'inedita coppia comica ben assortita, con tempi comici di sicuro effetto. Silvio Orlando (Luca) ha saputo infondere umanità e sarcasmo ad un giudice "oltre l'orlo di una crisi di nervi", con Orlando duetta Carla Signoris (Loredana), il cui ruolo è stato scritto apposta per lei. Elena Sofia Ricci (ex moglie di Sergio) ha tratteggiato la mamma ideale, facendo sentire la sua presenza, nonostante il suo personaggio abbia vita breve. Vincenzo Salemme (Filippo) e Nancy Brilli (Caterina) delineano un ritratto perfetto di due persone incentrate su se stesse e sulla loro carriera. Claudia Gerini (Elisa) e Gian Marco Tognazzi (Corrado) si ritrovano a lavorare insieme, rispecchiando due persone semplici e insicure. Malik Zidi (Marc), giovane attore francese, per la prima volta si è trovato a recitare in una commedia e a cimentarsi in qualche scena in italiano, per Cristina Capotondi (Giulia) non è stato difficile girare a Parigi visto che vive in pianta stabile in Francia. Enrico Montesano, che interpreta un amico di Don Lorenzo, dispensatore di buoni consigli, arricchisce e conclude la parata di stelle.
Tutti gli attori hanno caratterizzato i rispettivi personaggi con un'interpretazione commovente e comica al tempo stesso, regalando un'intensità che raggiunge lo spettatore.
La sceneggiatura ha un corpo tentacolare, in cui tutte le storie si incastrano perfettamente, senza sbavature o situazioni superflue, ogni singola inquadratura, scena, dialogo rende il film squisitamente accattivante, nulla è lasciato al caso. Si alternano dialoghi brillanti, con un po' di sana ironia a dialoghi profondi e riflessivi per lasciare poi il posto a un gesto, a uno sguardo che racchiude in sé un'emozione che vale più di mille parole. Nella sequenza in cui Sergio scarta i regali che la ex moglie non gli ha mai consegnato, le emozioni si sprigionano attraverso lo sguardo e l'espressione del suo viso.
Il film è stato girato tra Roma, Parigi e il Sud Africa; l'ambientazione di Wellington in Nuova Zelanda è stata ricreata a Cape Town, Sud Africa, dove sono stati rintracciati abitazioni e scenari adatti per le scene neozelandesi. La sequenza in cui Giulia è seduta su una scogliera a picco sul mare è straordinaria. Brizzi ha dichiarato che era il film che voleva fare da sempre, così ricco e pieno di mille sfaccettature, un film che era giusto che arrivasse ora, all'esordio alla regia "non mi sarei potuto permettere questo dispiegamento di mezzi e di attori".
È un film universale, senza aver ecceduto con i regionalismi. È pervaso da un moderato ottimismo, non tutte le storie vanno a buon fine come del resto è la vita, raccontando storie in cui ci si può ritrovare e identificare, emozionando con piccoli gesti o con uno sguardo.
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Recensione a cura di Francesca Caruso - aggiornata al 18/02/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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