Recensione grace di monaco regia di Olivier Dahan Francia, USA, Lussemburgo 2014
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Recensione grace di monaco (2014)

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locandina del film GRACE DI MONACO

Immagine tratta dal film GRACE DI MONACO

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Immagine tratta dal film GRACE DI MONACO
 

A metà degli anni '50 il principe Ranieri III, sovrano del Principato di Monaco, vede crescere la sua preoccupazione per le cattive condizioni economiche e sociali del proprio paese che sembra non avere più un futuro; il famoso Principato con 10.000 abitanti residenti, quasi nulla produce e quasi nulla esporta, vive di commercio turistico, rendite immobiliari e finanziarie, e spende molto in servizi, ha, gestito dalle banche, un buon mercato finanziario basato su prestiti e compra vendita di titoli di borsa che sono frutto della funzione di paradiso fiscale svolta di fatto dal Principato.
L'orfanotrofio è privo di manutenzione, praticamente al collasso, le scuole e l'ospedale sono privi di fondi, i servizi pubblici carenti.
Inoltre il governo monegasco è periodicamente pressato dal Presidente francese Charles De Gaulle, che insiste nel chiedere una soppressione della libertà fiscale di cui godono i capitali provenienti dalla Francia.

Il Principe decide quindi di fare qualche riforma in grado di rilanciare un'economia diversa; l'idea principale è di promuovere nel mondo un'immagine del suo piccolo stato del tutto nuova: non più smodatamente gioiosa e sognante, ma laboriosa e densa di raffinatezze culturali, non solo divertente e ricca di comodità per pochi, ma impegnata a risolvere al proprio interno problemi sociali di giustizia e solidarietà, il tutto favorendo, attraverso una maggiore penetrazione dei media tra la popolazione locale e internazionale, un'identificazione con la vita e la morale della famiglia regale, quest'ultima basata sull'unità, l'amore dovuto, e su valori tradizionali cristiani come l'impegno verso il prossimo e la sacralità del matrimonio. Si vuole dare della famiglia una immagine più bella che rimanda a virtù e responsabilità pienamente valorizzati dal Principato e non disgiunti da forme comportamentali eleganti. Inoltre il Principato vuol proporre a tutto il paese scelte religiose libere e laiche mantenendo il potere statale al di sopra di ogni credo e ideologia integraliste.

L'impegno preso verso questa nuova immagine da costruire, porta nel 1956 il Principe Ranieri III a sposare la bellissima attrice hollywoodiana Grace Kelly (Nicole Kidman) proveniente da Philadelphia in Pennsylvania dove è nata nel 1929, la donna è una star affermata del cinema, cattolica come la famiglia Ranieri, di origini benestanti.
Nel 1963 dopo un lungo embargo e seri pericoli di invasione militare da parte della Francia che impegnata nella dispendiosa guerra in Algeria aveva grossi buchi nei bilanci tali da costringere il governo a cercare soldi un po' ovunque, il principe Ranieri III firma un accordo sul fisco internazionale con il Presidente Charles De Gaulle.
L'accordo toglie ogni beneficio fiscale ai francesi richiedenti la residenza a Monaco; è un duro colpo alla sovranità del Principato che diventa di fatto un protettorato francese non del tutto autonomo; ma proprio grazie a questa umiliazione, che rappresenta anche un colpo alla già precaria economia monegasca, le riforme economiche avviate da Ranieri III vanno avanti con maggior speditezza.
Sorgono quattro Casinò, e numerosi laboratori di cosmesi, gioielli, vestiti, gastronomia, attrezzi sportivi, con adeguamento del porticciolo e degli impianti balneari e degli Hotel alle comodità e sicurezze più avanzate dei tempi; si moltiplicano anche le iniziative sportive e culturali a carattere internazionale, la popolazione si raddoppierà nel giro di qualche anno, il turismo crescerà a dismisura.

Il film inizia raccontando fatti che partono dal 1962: all'epoca Grace Kelly era sposata da circa sei anni con il principe Ranieri III di Monaco (Tim Roth).
Grace non appare serena, ama Ranieri III ma sembra affaticata dai grossi doveri di corte tra cui la vita mondana condotta spesso in mezzo a grandi personaggi politici internazionali con i quali la donna interloquisce con piacere ma senza mezzi termini, cosa non gradita a suo marito che è preoccupato per eventuali risentimenti degli ospiti causa di possibili ritorsioni.
La donna è sensibile ai grossi problemi sociali e istituzionali del proprio paese, tra i quali le condizioni dell'orfanotrofio bisognoso di lavori urgenti, ormai fatiscente, e per il quale non si hanno più risorse disponibili. Grace che a volte sembra anche un po' depressa proprio per la limitatezza delle risorse economiche del governo che appare addirittura invischiato in un pericoloso giro di debiti, vorrebbe fare di più per il piccolo popolo monegasco magari anche solo ritagliandosi per esso una maggiore disponibilità di tempo. La donna è invece molto impegnata, sottoposta frequentemente anche a irritanti formazioni di bel comportamento per migliorare la sua immagine pubblica e diplomatica.

Un giorno Grace Kelly riceve la visita di Hitchcock (Roger Ashton-Griffiths) che rivede con piacere dall'alto i luoghi panoramici dove ha girato con lei il famoso film "Caccia al ladro", il regista le dà da leggere il copione di un film in cantiere dal titolo "Marnie", con protagonista maschile Sean Connery, che narra delle vicende sentimentali di una donna cleptomane traumatizzata nell'infanzia da un marinaio maniaco che poi sua madre ucciderà.
Il copione è un invito per Grace a riprendere la sua carriera di attrice interrotta troppo presto. La lettura vivacizza lo spirito di Grace tanto da indurla a recitare con passione, in solitudine nella sua stanza, alcune parti della sceneggiatura.
La donna fantastica, si fa cullare dolcemente dall'idea di riprendere il suo posto di attrice che, tra le altre cose, le frutterebbe circa un milione di dollari utili per il paese.

Lontana dalla sua terra d'origine e combattuta tra il desiderio di tornare ad essere una star internazionale e gli obblighi della sua posizione reale, Grace è chiamata a riflettere sempre più su una decisione che se fosse per il sì a Hitchcock potrebbe indebolire la posizione regale del marito Ranieri III contrario a tale scelta, sconvolgendo il Principato stesso a causa della precarietà degli equilibri relazionali tra gli amministratori del potere.

Questo film di Olivier Dahan mette a fuoco un anno circa della sfortunata vita di Grace Kelly, il più cruciale per certi aspetti, quello che darà di Grace Kelly nel mondo un immagine di coerenza etica nella felicità, grazie all'amore potente ed esclusivo per il Principe Ranieri III e dei tre figli nati dal loro matrimonio.
Il film, a parte una fotografia lussuosa molto elaborata di rara bellezza, è semplice, essenziale, gioca sul positivo così come i pensieri di Grace e Ranieri III volevano apparire; nel racconto le umane tentazioni trasgressive di Grace rispetto all'ordine familiare e regale, trovano uno sfogo solo fantastico alla fine del quale riappaiono in tutta la loro forza: la bellezza dell'amore di coppia, per la famiglia e per il popolo monegasco, in una cornice cristiana autentica che abbellisce eticamente il sogno monegasco rendendolo bellezza pura.

La sfortunata Grace morirà tragicamente in un incidente stradale a soli 52 anni, causa un probabile piccolo ictus scoperto nell'esame post-mortem, insorto mentre era alla guida della sua auto diretta dalla residenza estiva di Roc Agel al Principato di Monaco.
Mentre percorreva, con la figlia al fianco, la carrozzabile D 37 per La Turbie nel comune di Cap d'Ail prossimo al Principato, precisamente nella curva del tornante denominato Il Gomito del diavolo, Grace perde il controllo del mezzo senza effettuare alcune frenata, l'auto precipita immediatamente nella scarpata sottostante.
Ironia della sorte, come in un film d'azione la macchina rotola diverse volte su se stessa e va poi finire nel giardino di una villa. La figlia Stephanie riuscirà a salvarsi, Grace morirà nella notte all'ospedale di Monaco.
La commozione negli ambienti del cinema e in tutto il mondo occidentale sarà straordinaria.

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Recensione a cura di Giordano Biagio - aggiornata al 10/12/2014 16.55.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

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