Voto Visitatori: | 6,21 / 10 (78 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 6,50 / 10 | ||
"Incident On and Off a Mountain Road" (Panico sulla montagna è il titolo italiano) è il primo episodio della serie televisiva dedicata all'horror e ai suoi maestri, Masters of Horror appunto, ideata da Mick Garris.
Diretto e scritto da Don Coscarelli, regista di "Bubba Ho-Tep", "Phantasm" e i suoi sequel, "Panico sulla montagna" è tratto da un racconto breve di Joe Lansdale, ed è andato in onda negli Stati Uniti per la prima volta il 28 ottobre 2005 sul canale Showtime e il 1° luglio 2007 in Italia su Sky.
"Incident On and Off a Mountain Road" ha una costruzione circolare, scandita da una serie di flashback, presumibilmente di un recente passato, che si aprono tutti con un fotogramma nero a cui fa da sottofondo sonoro la voce del marito della protagonista che dispensa consigli, massime e sentenze, tutte generate da una mentalità chiusa e sociofobica. Sembra di assistere a due film opposti per genere, due universi contingenti che si uniranno solo nel finale: quello dei flashback è di tipo drammatico e sentimentale, quello che invece si svolge nel presente diegetico è certamente horror. Nei salti all'indietro che il regista ci aiuta a compiere, osserviamo la protagonista in varie fasi della sua vita amorosa, la vediamo al primo appuntamento con un uomo, successivamente la coppia è formata, viene poi consolidata e nel finale constatiamo la distruzione della coppia stessa. Nel presente diegetico horror veniamo a conoscenza del mostro, notiamo il susseguirsi dell'inseguimento della donna da parte del maniaco, poi la lotta della donna per la sua stessa sopravvivenza, e quando sembra non esserci più speranza, la situazione è del tutto rovesciata.
Approfondiamo la trama e i simboli di questo film, cercando di svelare il meno possibile, per coloro che non hanno visto la serie o l'episodio in questione.
Primo piano dell'occhio di una donna al volante di una macchina che percorre una delle tante strade buie e desolate d'America, dov'è diretta una giovane donna in piena notte? Non è consigliabile andarsene in giro sola di notte ! Sicuramente sarà una vittima del male. Improvvisamente viene tamponata da un'altra vettura che, come nella migliore tradizione orrorifica, è entrata nell'universo filmico da un luogo non ben precisato, forse da un'altra dimensione? Forse da una twilight zone? Noi, da spettatori, siamo appena entrati nei luoghi dello slasher e questa volta il maniaco-uomo nero, inseguitore dalle armi affilatissime, è un semi demone, sadico, serial killer e anche non proprio sveglio, un po' alla Leather face, ma questa volta il mostro sembra essere più cosciente nel perpetrare i suoi atti malvagi e orribili, si chiama Moon face e non ha bisogno di maschere. Nel suo nome il richiamo alla circolarità della luna, luna piena, presaga del male che incombe.
L'atmosfera che si respira, soprattutto da quando la protagonista si ritrova nell'abitazione del demone, è quella di "The Texas Chaisaw Massacre", l'originale del 1974 di Hooper (forse un omaggio a quello che sarà anche il regista del terzo episodio della serie).
La struttura circolare del film è ribadita da un altro simbolo della perfezione del cerchio, in quanto figura chiusa, nella quale non esiste un inizio né una fine: è l'occhio, del resto è anche il primo e l'ultimo fotogramma del film. Occhio che vede cose che non vorrebbe vedere e che per questo viene strappato via, quasi edipicamente, dallo strumento di tortura del sadico demone.
Un altro punto da focalizzare è il significato delle tre figure maschili che si susseguono nella narrazione filmica.Non sono altro che tre declinazioni di uno stesso tipo di uomo: il marito sociopatico e frustrato, il demoniaco serial killer torturatore e il vecchio pazzo dotato di un lugubre e nero humor.
Un uomo negativamente caratterizzato in tre passi e in tre stadi diversi della follia e nel finale, il "sacrificio" di queste tre figure maschili porterà ad un ribaltamento totale della nostra percezione; un finale che ci guiderà ad una diversa consapevolezza, ad una forza prima sconosciuta, ad una rinascita per una luna nuova, che porterà ad una insolita pienezza, un plenilunio dal quale presagiamo che nulla di positivo potrà avvenire.
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Recensione a cura di Starla84 - aggiornata al 07/03/2011 15.18.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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