Recensione porte aperte regia di Gianni Amelio Italia 1990
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione porte aperte (1990)

Voto Visitatori:   7,78 / 10 (18 voti)7,78Grafico
Miglior filmMiglior attore protagonista (Gian Maria Volontè)Migliori costumiMiglior sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Miglior attore protagonista (Gian Maria Volontè), Migliori costumi, Miglior sonoro
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film PORTE APERTE

Immagine tratta dal film PORTE APERTE

Immagine tratta dal film PORTE APERTE

Immagine tratta dal film PORTE APERTE

Immagine tratta dal film PORTE APERTE

Immagine tratta dal film PORTE APERTE
 

La storia gratta il fondo come una rete a strascico con qualche strappo e più di un pesce sfugge. Qualche volta s'incontra l'ectoplasma d'uno scampato e non sembra particolarmente felice. Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato. Gli altri, nel sacco, si credono più liberi di lui.
(Eugenio Montale, estratto da La storia)

Gianni Amelio nel 1990, prendendo come punto di partenza l'omonimo scritto di Leonardo Sciascia del 1987, firma regia e in parte anche sceneggiatura di "Porte Aperte", presentato al 43° Festival di Cannes nella Quinzaine des Realisateurs. Film che sarà poi candidato all'oscar come miglior film straniero, sarà vincitore di quattro David di Donatello e nel 1991 del Nastro d'Argento per la regia. La sceneggiatura porta anche le firme di Vincenzo Cerami e Alessandro Sermoneta.

La storia è ambientata nella Sicilia degli anni Trenta, in pieno regime fascista. Tommaso Scalia (Ennio Fantastichini) una mattina si reca dall'ex-datore di lavoro e lo uccide con una baionetta, stessa sorte capita all'impiegato che in quel momento occupa quella che, fino a poco tempo prima, era la sua scrivania. Poco dopo, nel tragitto in auto verso casa assieme alla moglie ferma l'auto in mezzo alla campagna e con un colpo di pistola si macchia anche di uxoricidio; quindi si dirige a casa, abbraccia il figlio e si distende sul letto attendendo l'arrivo delle forze dell'ordine. L'uomo, reo confesso, è presto tradotto in carcere e così inizia il suo processo, a quanto pare piuttosto semplice nella risoluzione.
Giustappunto sotto il regime fascista l'omicidio premeditato era condannato con pena di morte tramite fucilazione. Lo stesso imputato sembra attendere solo la fine di tutto.
Il processo prenderà una strada meno diretta e semplice a causa della presenza del giudice a latere Vito Di Francesco (Gian Maria Volontè) e di uno dei cinque giurati effettivi, un agricoltore all'apparenza semplice saggio contadino, ma che si rivelerà, nel corso del procedimento penale, attento lettore e critico intellettuale. A entrambi questi personaggi il partito fascista risulta fin troppo obbligante. A fatica riescono a restarne dentro così come con troppe sofferenze occorrerebbe loro chiamarsene completamente fuori; giudice e giurato trovano la pena di morte un atto di gratuita inciviltà.
Il giudice quindi, temporeggiando, scaverà nel passato dell'imputato per trovare eventuali attenuanti, chiamando a testimoniare chiunque possa avere informazioni sul suo passato e sul suo modo di vivere.

Il romanzo dello scrittore di Racalmuto è da considerarsi un suo ritorno alla narrazione, dopo i vari libri inchiesta e i saggi, anche se il racconto mantiene una forma quasi saggistica, dovuta ai vari interventi dell'autore, soprattutto per quanto riguarda l'ermetica figura del giudice, personaggio realmente esistito e conosciuto da Sciascia stesso.
Un personaggio questo che, sia nel romanzo, sia nel film, rimane puro pensiero, teso verso un impalpabile senso di giustizia. Un uomo di spirito e dal carattere solitario, dubbioso e pietoso.

Amelio nella sua trasposizione cerca di approfondire ulteriormente questo personaggio rendendolo più caparbio e combattivo di quanto descritto da Sciascia. Il regista pone in netta contrapposizione Vito Di Francesco non solo con il potere dominante, ma soprattutto con le sue origini, la sua famiglia. Indimenticabile la scena del pranzo in cui padre e figlio si trovano su posizioni nette e contrapposte proprio riguardo alla risoluzione del processo.
Il figlio sembra quasi voler contrastare tutto quello per cui il padre ha lavorato e in cui ha sempre creduto.

Non sarà in conflitto solo con il padre bensì anche con il procuratore e il presidente del processo. Durante un teso e imbarazzante pranzo questi due personaggi cercano di porre l'accento sulla fondatezza e sull'imprescindibile significato della pena di morte, citando quello che fu un vero e proprio slogan fascista, cui il titolo "Porte Aperte" fa riferimento.

Sciascia e Amelio smascherano la fragilità del regime, che puntava sulla sicurezza dell'ordine pubblico a ogni costo, facendo affermare a Di Francesco che la pena di morte "non è materia di giurisprudenza, ma di politica". Nella medesima scena, quando l'inquietante procuratore afferma "siamo gente per bene e dobbiamo fare in modo che la gente per bene possa vivere tranquilla, possa andare alla sera a dormire lasciando aperta la porta di casa" la risposta del giudice a latere non si fa certo attendere: "o la porta di casa mia la chiudo sempre".

Questo è un film di denuncia storica, è un film coraggioso che lascia un forte senso d'impotenza nello spettatore e anche di amarezza.  Il giudice, infatti, otterrà il carcere a vita per l'imputato Scalia, nel primo processo, ma sarà immediatamente trasferito in un'oscura e sperduta provincia. La profondità sia dello scritto di Sciascia che del film di Amelio è tale da far apparire l'analisi della struttura giudiziaria e sociale della Sicilia degli anni '30 fin troppo sintetica, il film non ha per nulla una durata eccessivamente breve, ma non consente di metabolizzare appieno la raffinatezza e la ricerca compiute da scrittore e sceneggiatori.

A tale scopo risulta preziosa l'attenzione ai singoli particolari, alle diverse citazioni letterarie e anche alle incredibili espressioni mimiche di Fantastichini, di Volontè e di Giovanpietri (nel ruolo del presidente Sanna).

Il film ha una struttura quasi divisa in tre grandi blocchi: uno incipit drammatico e dai toni cupi, una parte centrale, che è una narrazione di stampo tradizionale giudiziario, e un epilogo non consolatorio, ma con atmosfere notevolmente più rilassate rispetto a quelle iniziali. Un film dunque importante incorniciato oltre che da splendide interpretazioni attoriali e da una regia accurata e attenta anche da una bella fotografia firmata Tonino Nardi e dalle musiche di Franco Piersanti. Dalle opere dello scrittore di Racalmuto sono stati tratti numerosi film tra cui gli indimenticabili "Cadaveri Eccellenti" di Rosi, "Todo Modo" di Petri, "Il giorno della civetta" di Damiani e altri ancora.

Commenta la recensione di PORTE APERTE sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di foxycleo - aggiornata al 29/12/2010 15.55.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1065757 commenti su 52694 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A KNIGHT'S WARALLA RICERCA DI MIA FIGLIAALLELUJA!AVVENTURA NEL MAR NEROBIO HUNTERBROOKLYN CHIAMA POLIZIACIA - UN UOMO NEL MIRINOCORPSE MANIACRYING FREEMAN: KILLER'S ROMANCECRYPTIC PLASMDER DOKTOR - L'OMBRA DELLA MORTEDINOFIVE ELEMENTS NINJASGALAXY HORRORI FORZATI DELLA GLORIAIL LAGO DELLA VENDETTAIL POEMA DEL VENTO E DEGLI ALBERILA CANAGLIA IN MINIGONNALA FOSSA DEI DANNATILA MALEDIZIONE DELLA MUMMIALA MALEDIZIONE DI KAZUO UMEZULA MANO DELLA MUMMIALA VAMPIRALE OMBRE DELLA MEMORIAMOUNTAINHEADNOSTRO PANE QUOTIDIANO (1934)PLAY DEAD (2025)PROJECT A-KOROB PEACEROOTS SEARCHSINFONIA NUZIALESLAUGHTER BEACHTHE PIPER (2024)THE RED SPECTACLESTHE ROOKUN AMORE DA RISCOPRIREUN ASSASSINO TRA DI NOIUN OMICIDIO PER DUE - ULTIMA NOTTE DI NOZZEUZUMAKI (2024)WHAT HAPPENS AFTER THE MASSACRE?ZOMBIES OF THE THIRD REICH

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


LA VOCE DI HIND RAJAB
Locandina del film LA VOCE DI HIND RAJAB Regia: Kaouther ben Hania
Interpreti: Amer Hlehel, Clara Khoury, Motaz Malhees, Saja Kilani
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

NOSFERATU (2024)
Locandina del film NOSFERATU (2024) Regia: Robert Eggers
Interpreti: Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Skarsgård, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney, Adéla Hesová, Milena Konstantinova, Stacy Thunes, Gregory Gudgeon, Robert Russell, Curtis Matthew, Claudiu Trandafir, Georgina Bereghianu, Jordan Haj, Kateřina Bílá, Maria Ion, Tereza Dušková, Liana Navrot, Mihai Verbintschi, Karel Dobrý, Andrei Sergeev, Matěj Beneš, Marek Pospíchal, Jan Filipenský, Alex East, Christian Dunckley Clark
Genere: horror

Recensione a cura di Harpo

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net