ai nostri amori regia di Maurice Pialat Francia 1983
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

ai nostri amori (1983)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film AI NOSTRI AMORI

Titolo Originale: A NOS AMOURS

RegiaMaurice Pialat

InterpretiSandrine Bonnaire, Maurice Pialat, Evelyne Ker, Dominique Besnehard

Durata: h 1.32
NazionalitàFrancia 1983
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1983

•  Altri film di Maurice Pialat

Trama del film Ai nostri amori

Una giovane benestante cerca nuove emozioni e con disinvoltura passa da un amore a un altro. La quindicenne in rotta con la famiglia decide di partire per l'America con uno dei suoi fidanzati.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,67 / 10 (3 voti)7,67Grafico
Miglior filmMiglior attrice debuttante (Sandrine Bonnaire)
VINCITORE DI 2 PREMI CÉSAR:
Miglior film, Miglior attrice debuttante (Sandrine Bonnaire)
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Ai nostri amori, 3 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  30/06/2019 21:13:51
   7 / 10
Buon film sugli amori dell'adolescenza e la non accettazione da parte dei famigliari.. piacevole

Crimson  @  12/07/2013 15:30:33
   8½ / 10
Spoiler presenti.

- Ma il denaro non è sempre sporco!

- No no, tuttavia quando si è passata una vita credendo in certe cose e poi improvvisamente si scoprono questi pseudovalori, è il baratro. E uno si domanda a che è servito vivere.
Sapete, una volta ho letto... non so se sia vero perché quello che si legge non è verificabile... che quando van Gogh è morto... in punto di morte sembra che abbia pronunciato queste parole, e anche se non fosse vero sono comunque congeniali alla sua personalità, cioè "la tristezza ti accompagna dalla nascita". Ci ho riflettuto a lungo perché mi ha colpito molto questa frase e mi sono detto, come altri credo, che la vera tristezza è pensarla come lui. Perciò mi sono costruito una teoria del tutto personale su van Gogh, e magari è quella giusta, e cioè che sono gli altri ad essere tristi. Potrebbe essere, no?
E' la gente come voi che è triste. Tutto quello che fate è triste. Anche sposarsi con una donnetta il cui fratello vi insulta apertamente o attraverso le pagine di un giornale è triste.


La scena madre consegna un regista che, ormai giunto al suo sesto lungometraggio, può permettersi di aprire un varco nella narrazione di finzione per scagliare direttamente la propria invettiva verso le persone che non gradisce. Tutto ciò avviene allo scoperto, "personalmente" e quindi senza dover ricorrere per una volta a propri simulacri cinematografici come Yanne o Depardieu (il personaggio del pellaio è interpretato infatti dallo stesso Pialat).
Sembra che la sequenza sia stata taciuta agli attori fino ad un momento prima di essere realizzata, tant'è che lo schiaffo di una esasperata Charlotte/Evelyne Ker appare molto più autentico delle numerose altre scene analoghe che, spesso in maniera strampalata, contraddistinguono le liti famigliari fino a quel momento.
Tutto ciò che di torbido e inespresso viene generato fino a quel momento si acutizza in un confronto dai toni aspri e accesi. Per una volta, benché chiamata in causa dal padre, non è Suzanne al centro della scena, bensì il fantasma filmico che torna a manifestarsi con la strabordante vis polemica di chi non le manda certo a dire. Come non pensare alla realtà della premiazione del festival di Cannes di quattro anni più tardi?
La protagonista, ai margini della sequenza, interpellata circa una presa di posizione semplicemente non ne prende. "Sto con me stessa", esclama. Lei non sa cos'è l'amore, figuriamoci dunque se è riuscita a imparare il linguaggio per esprimere, innanzitutto a se stessa, la causa di questa condizione.
L'attacco frontale del padre, specialmente rivolto al figlio e al cognato di questi, travalica i temi principali del film, sedimentando però nell'alveo dove tutti loro scorrono – il contesto domestico.
Lo spazio narrativo è una prima importante chiave di lettura del film. Si inizia dalla colonia estiva con numerose scene all'aria aperta, tra cui la prima esperienza sessuale. Suzanne frequenta un suo coetaneo ma lo tradisce con un turista americano sconosciuto quanto il ruolo che rappresenta all'interno del processo di maturazione.
Il centro è costante, assoluto. Suzanne e i suoi quindici anni. Il rapporto avviene tra Suzanne e ciò che custodisce la sua adolescenza.
Come ci si innamora se non ci si sente amati? Le prime esperienze sessuali, la prima interpretazione di un ruolo nuovo, tanto nella finzione (l'allegoria del teatro) che nella realtà. Tutta la superficie fa pensare ad un film sulla sessualità di una quindicenne, con i relativi turbamenti, pianti, confidenze, complicità e abbandoni.
A questo punto lo spazio cambia risolvendosi perlopiù in luoghi chiusi, come le camere da letto degli amanti, in una reiterazione che diviene persino il tempo del film.
E soprattutto le soffocanti mura domestiche. Istituzionalmente la cellula fondante della società in cui il regista vive non fa mai una bella figura, per diverse ragioni. Ma attenzione, sarebbe stucchevole inquadrare la famiglia come il luogo in cui tutto ciò che c'è di sbagliato nasce e si diffonde interferendo con un processo di autoidentificazione. Pialat e la Langmann operano uno script intenso e ricco di sfaccettature psicanalitiche (si vedano più avanti i rapporti velatamente incestuosi tra padre e figlia e fratello e sorella) ma non svolgono affatto un ruolo di denuncia.
Il valore della pellicola sta proprio nello sparpagliare possibili ragioni ma nessun caprio espiatorio che facciano sì che Suzanne non individui né la fonte né tantomeno la direzione del proprio sentire. Ha paura d'amare. Il sesso diventa per lei il momento fugace in cui sentirsi viva.
La madre isterica cova del petulante risentimento per lei (e sembra che si fosse creato un curioso quanto emblematico parallelo "reale" tra Evelyne Ker e Sandrine Bonnaire).
Il padre è una figura fondamentale per decriptare soprattutto i suoi movimenti inconsci.
Si legge troppo poco circa questo film, e in queste rare circostanze benché risulti inevitabile e doveroso evidenziare come tutto si regga sulla figura della Bonnaire (difficilmente descrivibile senza ricorrere a superlativi circa il carisma e la presenza scenica), si tende a non attribuire la giusta importanza a quest'uomo-fantasma, che appare e scompare a suo piacimento, determinando in ogni caso una profonda modificazione nel tessuto famigliare e in maniera più diretta che indiretta nella maturazione di sua figlia.
Egli è un fantasma non solo sul piano scenico, ma in particolare in chiave edipica. Suzanne soprattutto in sua assenza tende a frequentare uomini più grandi, e in più di una circostanza allude più o meno esplicitamente alla ricerca di sicurezza in una figura che rievochi quella paterna.
Perché poi sposi un ragazzo giovane (interpretato da Cyril Collard, regista-attore quasi dieci anni più tardi del discreto videoclippone Le notti selvagge – divenuto nel corso degli anni un film di culto sulla lotta all'AIDS) è una delle diverse sfumature apparentemente contrastanti che corroborano a rendere meno prevedibile e didascalico il film, aspetto che come già sottolineato trovo maturo e prezioso.
Suzanne utilizza il sesso come "arma" di rivalsa con Luc, il coetaneo che non l'ha mai dimenticata. Non finirà a letto con lui. In questo mondo "si vendica" della sua età che non può vivere. "Cosa mi hai fatto? Tu mi disgusti" esclama.
Anche per Robert, forse omosessuale latente o forse segretamente frustrato da un legame incestuoso irrealizzabile con Suzanne, il padre costituisce un fantasma, ma per altre ragioni. In sua assenza il figlio maggiore sente infatti il dovere di incarnarne le veci di pater-familias e esercitare un diritto sull'educazione di sua sorella. Culturalmente impoveritosi nel corso del tempo (il suo discorso sulle opere d'arte è evidente), animato a metà tra gelosia e ruolo istituzionale, egli si adopera per proteggere strenuamente la madre e rigettare il padre, reo di aver abbandonato la famiglia.
Pialat da par suo ci restituisce un uomo certo non esente da responsabilità mancate, ma allo stesso tempo regala almeno due momenti di genuino, caldo affetto verso sua figlia, che testimoniano una sporadica, fioca luce di relazione in una pellicola dominata dall'ombra dell'assenza (genitoriale, culturale, istituzionale, affettiva, emotiva).
La presenza del padre dunque, quell'uomo che attende Suzanne al rientro oltre l'orario concordato ma incline alla confidenza (tardiva, per certi versi, ma anche anticipatoria: ne renderà partecipe solo la figlia) in merito alla decisione di andar via di casa.
Non le rivela alcuna ragione, ce ne potrebbero essere infinite. E' un uomo stanco. In questo confronto emerge la densità del non-detto: i due interlocutori stanno comunicando circa l'atto sessuale della figlia ma non lo pronunciano, in virtù di codici genitori-figli piuttosto comuni. Nessuna allusione a spettri incestuosi qui, piuttosto una salutare convivialità.
Analoga la sequenza finale, in cui il padre accompagna Suzanne all'aeroporto. Il suo ritorno sancisce il ricongiungimento di un cerchio che si era spezzato con la sua dipartita "ufficiale" (hanno continuato a incontrarsi), e di cui Suzanne aveva assai sofferto. E' un finale come al solito molto criptico che non offre una sola spiegazione possibile.
Suzanne parte con un nuovo amante. Quanto durerà?
Il padre ha riconosciuto i suoi errori, ma come proseguirà il rapporto con sua figlia?
Le ultime due inquadrature sono dedicate ciascuna ai due protagonisti, viaggiatori distanti su mezzi di locomozione diversi. Lui in ombra, lei in luce.
E' un film che si nasconde nell'ombra dell'assenza, come scritto. Ma a tratti è in chiaroscuro. Ecco che trovo infatti che il commiato dei protagonisti, lontano da fragori strappalacrime, sia un degno segno di presenza del padre per la figlia e viceversa. Pessimista ma mai vinto, questo è Pialat.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/11/2007 22:05:59
   7½ / 10
Chi se l'aspettava l'inserimento di questo film? E' di sicuro il miglior Pialat mai visto: proprio lui, non so se qualcuno lo conosce. Uno dei tanti francesi s.t.r.o.n.z.i e arroganti che amiamo prendere per i fondelli... onestamente, un buon regista: se talvolta il suo simbolismo è stato castrante, è proprio questo bellissimo film, fra l'altro il più semplice e fruibile della sua carriera, l'opera più emblematica e riuscita.
La Bonnaire anima un personaggio complesso affascinante e discutibile come quello della protagonista: brava davvero

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoi100 di questi anni
 NEW
30 notti con il mio exa complete unknowna different mana real paina working manal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraanujaattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbastion 36berlino, estate '42biancaneve (2025)black bag - doppio giocoblack dogblack mirror - stagione 7blur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacharlotte, una di noicherry juiceciao bambinocitta' d'asfalto
 NEW
cloudcome se non ci fosse un domani (2025)companiondeath of a unicorndi noi 4diciannovediva futuradog mandove osano le cicognedreams
 NEW
drop - accetta o rifiutaduse, the greateste poi si vedeeden (2025)elfkins - missione gadgetemilia perezeyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofatti vederefiume o morte!follementeg20gen_
 NEW
generazione romanticagioco pericolosoglobal harmonyguglielmo tell
 NEW
guida pratica per insegnantihello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretichokage - ombra di fuocohollandi am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
i peccatoriil bambino di cristalloil caso belle steineril complottistail critico - crimini tra le righeil mestiere di vivereil migliore dei maliil mio amore, ti fara' sparireil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondoio ti conoscoitaca - il ritornokaiju no.8: mission reconla casa degli sguardila citta' proibita (2025)
 NEW
la gazza ladrala storia di patrice e michella vita da grandi
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'albero (2025)le assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)l'orto americano
 NEW
love (2024)luce (2024)l'ultima sfida (2025)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
moon il pandamr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e lorononostante
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimentioperazione vendettaopus - venera la tua stellapaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presenceprophecypuan - il professore
 NEW
queerricardito lo squalo?scissione - stagione 2sconfort zone - stagione 1screamboatsenza sangue
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il filmsons (2025)sotto le fogliestrange darlingthe alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe brutalistthe calendar killerthe chosen - ultima cenathe girl with the needlethe last showgirlthe monkeythe opera! - arie per un'eclissithe shrouds - segreti sepolti
 HOT
the substancethe woman in the yardtornando a esttoys - giocattoli alla riscossatu quoqueu.s. palmeseun film minecraftun posto sicuro (2025)una barca in giardinouna viaggiatrice a seouluna vita da sogno - l'abbagliovoci di poterew muozzart!wolf man

1060568 commenti su 51987 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ALIBI PERFETTOAMERICA PAESE DI DIOAMICHE: ANDIAMO ALLA FESTAAVICII - I'M TIMAVICII: TRUE STORIESBLOODBATH AT PINKY HIGH: PART 1BLOODBATH AT PINKY HIGH: PART 2CITY RATSCORMAN'S WORLD: EXPLOITS OF A HOLLYWOOD REBELDAVID (1988)DICK JOHNSON E' MORTOGLI UOMINI NON POSSONO ESSERE VIOLENTATII BAMBINI DEL TRENOI RIVOLTOSI DI BOSTONIL BRACCIALE DELL'AMOREIL BRAVO GATTO PRENDE I TOPIIL MOSTRO DEL MUSEO DELLE CEREKAIKAN ONANIE: NIIZUMA-HENLA STRADA DELLA RAPINAL'ASSASSINO DELLA DOMENICAMECHANICAL VIOLATOR HAKAIDERMEGALOPOLIS (2008)MONSTER FROM THE OCEAN FLOORMURDER ON D.STREETNATI PER UCCIDEREPERSONE PERBENETHE DEADLY CAMPTHE DIARY (2024)THE LAST: NARUTO THE MOVIETHE ONLY GIRL IN THE ORCHESTRATHREE DAYS OF A BLIND GIRLTRADITO A MORTETRAGICO RITORNO

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net