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Alexander, ovvero fare un film con buona volontà. Lontano dalla fallica retorica del gladiatore e dallo snervante 'compiacimento del nulla' di Troy, Stone fa buon uso della sua tecnica e si butta in una impresa probabilmente più grande di lui. Come detto non è il blockbuster digitale targato Petersen e se possibile ne è l'esatto opposto; il film è carnale, violento e dionisiaco, e tanto più il viaggio di alessandro si spinge a est tanto più gli scontri si fanno feroci e senza regole (diversissime a questo proposito le due battaglie principali, rigorosa e con continue strategiche riprese dall'alto quella contro dario, affannosa, crudele e disumana quella finale contro gli elefanti) alternandosi a scene di banchetti e di incontri pansessuali che completano, nella sua complessa tragicità, l'alienazione del protagonista nei confronti dei suoi amici e del suo esercito. Buona, tutto sommato, la recitazione dei protagonisti: brava ma forse poco credibile la Jolie, molto intenso Val Kilmer e anche il protagonista che pare essere inviso agli americani per lo spiccato accento irlandese, bah... Ottima, e non c'erano dubbi, la regia; splendide le scene di battaglia, giustamente frammentate e prodighe di sangue, in particolar modo l'ultima, la scena rallentata tra Bucefalo e l'elefante e il sogno di Alessandro fotografata in rosso. Venendo alle principali critiche mosse al film: -sicuramente c'è qualche errore storico ma si tratta comunque di una vicenda che affonda le sue radici nel mito e i due anni passati in biblioteca da Stone e i suoi collaboratori hanno dato i loro frutti. Se a questo aggiungiamo il fatto che gli americani contano gli anni a partire dal 1776 e che prima dei famigerati pilgrims ritengano esserci solo 'leones', possiamo capire il flop US del film e a maggior ragione valutarlo per i suoi lati positivi senza bollarlo prematuramente per qualche inesattezza -le scene omosessuali ci sono e non dovrebbero disturbare un pubblico minimamente civilizzato anche se le ho trovate a tratti eccessive e un pò grottesche, come se Stone avesse voluto forzare la mano allo scandalo nel suo essere per forza 'contro'; probabilmente non è stata una malizia anche perché il film ha carte ben diverse da giocarsi. In conclusione il film è apprezzabile; interessante lo scontro tra le due anime di Alessandro: una legata alla "superiore" civiltà greca, rappresentata dagli insegnamenti di Aristotele, l'altra all'istintiva genuinità dei popoli che incontra nel suo viaggio, non sottomessi ma semplicemente annessi all'impero, da cui cerca di trarre il meglio, rivelando una sensibilità unica tra i grandi conquistatori, forse proprio quella che ha fatto di lui il più grande.