Baaria è il nome fenicio di Bagheria: attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
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Vado a quanto pare controcorrente nel premiare quest'ultima fatica di Tornatore. Chissefrega se è prolisso, autoreferenziale, vuoto e noioso (non ho pensato a nessuno di questi ingiusti aggettivi), Tornatore sa cos'è il Cinema fin troppo bene e lo dimostra con una regia impeccabile. Se non piace uno stile è un altro conto. Inoltre è assolutamente fuori luogo il paragone con Federico Fellini: non ho trovato UNA sola sequenza che ricordasse il capolavoro romagnolo. Semmai è Pupi Avati il plagiatore ufficiale del grande FF. Tornatore ha uno stile, manicheo e sentimentale, per nulla graffiante, ma potentemente epopeico. I suoi film sono Trionfi di ricordi, generazioni, immagini, Sicilia, saghe e dinastie proletarie, e la sensazione finale di completezza non è riscontrabile altrove che nei suoi meravigliosi film. E "Baaria" sul quale ho iniziato la visione prevenuto non mi ha affatto deluso. Non sarà certamente il migliore, ma merita pienamente il voto che gli ho dato. Ah, grandissimo Ficarra.