Un famoso drammaturgo, Barton Fink,, viene scritturato da una major americana, che gli commissiona la sceneggiatura di un film sul wrestling. Arrivato ad Hollywood, Barton si stabilisce nell'inquietante hotel Earle e, qui, conoscerà Charlie, che nasconde un segreto altrettanto inquietante...
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Con Barton Fink i Coen fanno una critica al sistema hollywoodiano, naturalmente con quel tocco di originalità e filosofia che li contraddistingue. E' un film molto particolare, non facile da seguire e da capire, ma che comunque si dimostra interessante in tutte le sue parti (soprattutto ambientazioni!) e soprattutto non è mai banale. Il personaggio-chiave di John Goodman è davvero magnifico, e il finale l'ho trovato perfetto per questo tipo di pellicola. Tuttavia, se non avessi letto la recensione e vari commenti avrei avuto molte difficoltà a comprenderlo perché non è semplice dare un significato a tutte le metafore seppellite qua e là all'interno del film. Preferisco i Coen formato thriller o commedia nera perché riesco a "godermeli" meglio, comunque consiglio Barton Fink a chiunque abbia voglia di gustarsi un qualcosa di diverso dal solito. I Coen sono particolari... Ma in fondo basta saperlo!